15 Settembre, 2002
CR 15 giugno ore 18,30 - Darfur, non solo stragi
Acli, Emergency, Rete Lilliput, Centro Pastorale Diocesano,
San Vincenzo Giovani, Pax Christi, IPSIA Cremona,
Campagna Italiana “Sudan una pace da costruire”
INVITANO AL DIBATTITO
venerdì 15 giugno 2007 alle ore 18,30
c/o Centro Pastorale Diocesano – CREMONA
via S. Antonio del fuoco 9a
DARFUR, NON SOLO STRAGI
L'impegno della società civile sudanese per porre fine alla guerra
relatrice Bruna Sironi
rappresentante di Mani Tese e Campagna Sudan in Darfur e Sudan.
Bruna Sironi è stata a lungo responsabile del settore Africa di Mani Tese.
Per il suo forte impegno umanitario è stata insignita del titolo di Cavaliere alla solidarietà dall’allora presidente Ciampi.
“ Siamo state noi che abbiamo cominciato a fare la pace, cominciando a parlare coi nostri nemici vicini. Noi vogliamo semplicemente vivere in pace e non permettiamo a chi è al potere di distruggerla!”(le donne del villaggio di Paluach - Sudan)
Fino ad ora né la politica né la diplomazia sono riuscite a porre fine ad un dramma molto simile ad un genocidio che dal 2003 contrappone la parte araba appoggiata dal governo di Karthoum a quella africana guidata dai ribelli che rivendicano maggiore autonomia dal governo centrale, dopo un periodo di totale abbandono.
E’ un conflitto interno, alimentato da venti stranieri, che ha prodotto fino ad ora oltre 300mila morti e due milioni di profughi in una regione estesa come la Francia e che pone problemi di aiuti umanitari insormontabili.
La grande stampa dipinge il Darfur solo come un paese martire -e lo è- parla dei tentativi, spesso impacciati della comunità internazionale per arrivare alla pace, ma non dice come, nonostante tutto, la gente del Darfur e del Sudan cerca di organizzarsi per uscire da questa terribile tragedia. Campagna Sudan è scesa sul terreno, anche in Darfur per accompagnare da vicino gli sforzi di una società civile sudanese che cerca risposte anche politiche, oltre che di sopravvivenza, alla tremenda crisi che attanaglia il paese.
Occorre dire che accanto alla pace delle cancellerie, c’è anche una pace che nasce dal basso, dalla gente che vuole prendere in mano il proprio diritto a vivere e che una parte di società civile italiana sta incoraggiando e accompagnando.
 
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