15 Settembre, 2002
Concorso internazione per la riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria
Proclamato vincitore lo studio Nonis e Maggiore di Milano
Nella tarda mattinata di ieri, nella Sala dei Quadri di Palazzo
Comunale, presenti il Sindaco Gian Carlo Corada, l'Assessore all'Urbanistica
Daniele Soregaroli e il Direttore Generale Vincenzo Filippini, Marco Pagliarini,
Direttore del Settore dei Lavori Pubblici, nella veste di presidente della
commissione giudicatrice, dopo avere associato a sigle anonime le buste
contenenti i nomi dei progettisti, ha proclamato il vincitore del Concorso
internazionale di progettazione per la riqualificazione dell'area della stazione
ferroviaria.
Si tratta dello studio Nonis e Maggiore di Milano, facente capo agli
architetti Fabio Nonis e Carlo Maggiore (partner cremonese lo studio di
architettura Ezio Gozzzetti), che con 80 punti ha preceduto gli altri
quattordici concorrenti rimasti in gara dei 36 che avevano partecipato.
Secondo classificato il progetto dell'architettetto Andrea Kipar (Studio Land),
al terzo posto lo studio Gregotti ed Associati, quarto posto all'architetto
David Parlterer ed Associati. Qui di seguito una breve descrizione del progetto
vincitore.
"Il progetto, di elaborata concezione, ha saputo ben coniugare i temi posti.
Rifiutando l'idea di un semplice adattamento in continuità al contesto
circostante ha inserito un'architettura caratterizzata, capace di mettere in
connessione porzioni diverse del territorio. Lo ha fatto stemperando una
soluzione per forte contrapposizione al paesaggio attraverso l'organizzazione di
forme curvilinee, di fluidità di movimenti ascendenti, di trasparenza dei
materiali ed unendo un consistente incremento di essenze arboree ed aree verdi.
Ha accettato il punto piazza tranvie come essenziale. Qui la nuova struttura
(nodo d'interscambio), che sovrappone integrando fra loro le diverse funzioni
(terminal delle autolinee extraurbane al piano terra, parcheggio d'interscambio
per 750 posti ai 3 livelli superiori, servizi) ed i percorsi, diventa parte del
paesaggio connotandosi in termini di leggerezza percettiva.
Nell'interpretare l'invito di estendere l'ambito ad un'area più vasta, il
progetto ha coinvolto nella definizione del sistema integrato di funzioni e
mobilità il cavalcavia, di cui propone la pedonalizzazione con passeggiata
alberata, ed esigue aree attigue.
Buona parte della superficie ora occupata dal piazzale delle autolinee
extraurbane viene trasformata in una piazza pedonale, pavimentata ed alberata,
formando così un connettivo tra i terminali d'interscambio, prestandosi
agevolmente a funzioni pubbliche, eventi ecc.
Sulla piazza della stazione l'intervento è leggero, con attenzione storica alla
ricostruzione del giardino in consonanza Ottocento ("giardino vittoriano"),
riqualificandolo come piazza pubblica esclusivamente pedonale. La soluzione
trova una prosecuzione in via Palestro.
E' stata ben considerata e sviluppata la centralità del problema viabilistico.
Il progetto ha ricomposto, per fasi ponderate, la mappa dei flussi e nodi
veicolari eliminando conflitti, con riferimento al quadro delle varie reti della
mobilità. Accoglie infatti l'ipotesi dei sensi unici su Via Dante e Viale Trento
Trieste, consolida l'indicazione di PRG di un sottopasso veicolare dei binari
ferroviari attestando una rotonda di scambio con Via della Dogana e d'accesso al
nuovo edificio.
Così facendo appaiono adeguate le soluzioni di scambio ed interrelazione con
l'assetto viabilistico circostante. Apprezzabile è la scelta di fondo di
allontanare i bus extraurbani dalla via Dante sulla quale invece confluiscono le
fermate degli autobus urbani."
 
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