15 Settembre, 2002
La commissione Ue nasconde ai Parlamenti nazionali le sue posizioni in merito al prossimo Wto
da www.clorofilla.it
La commissione Ue nasconde ai Parlamenti nazionali le sue posizioni in merito al prossimo Wto
La Campagna italiana sul WTO “Questo mondo non è in vendita”* ritiene gravissima la decisione, presa dalla Commissione Europea e comunicata il 28 gennaio dal Commissario europeo al commercio, P. Lamy, di opporsi alla pubblicazione, prima del 31 marzo, della lista dei servizi, che saranno “messi in vendita” nei 15 paesi membri, e delle richieste avanzate verso paesi terzi.
La Commissione Europea, infatti, sta preparando una bozza contenente la posizione dell’Unione Europea su queste questioni in vista della prossima ministeriale del WTO, che si terrà a Cancun dal 10 al 14 settembre prossimi. Nel corso di questa ministeriale si parlerà in particolare dell’accordo GATS riguardo la liberalizzazione dei servizi, tra i quali figurano la sanità, l’istruzione, i trasporti, la fornitura d’acqua, l’energia, la gestione dei rifiuti, ecc...
I governi dovrebbero aver ricevuto oggi la lista di questi servizi, ma non potranno dare quest'informazione agli eletti dei parlamenti nazionali ed europeo, che quindi non possono discutere la liberalizzazione dei propri servizi, ma solo prendere atto, il 31 marzo , di quanto la Commissione ha deciso.
I parlamenti, organi sovrani e rappresentanti dei cittadini dei paesi dell’Unione Europea, sarebbero svuotati dei loro poteri e degradati ad un ruolo puramente simbolico, visto che sarebbero chiamati semplicemente a ratificare qualunque decisione venisse presa a Cancun. E’ evidente che questa ratifica a posteriori non permetterà nessun dibattito, ma sarà un atto formale e obbligato.
Vista l’importanza della posta in gioco per il futuro di tutti noi, nel Nord come nel Sud del mondo, è invece essenziale aprire subito un confronto ampio e trasparente che coinvolga il Parlamento, la società civile ed i cittadini, e a tal proposito è stata presentata nei giorni scorsi una mozione per impegnare il Governo in questo dibattito.
Andrea Baranes e Roberto Meregalli, coordinatori della campagna, dichiarano: “Troviamo inconcepibile che il Commissario Europeo al Commercio si assuma il potere di negare ai parlamenti nazionali ed europeo la possibilità di essere informati e di discutere in merito al futuro della sanità, dell’istruzione, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della fornitura d’acqua, dell’energia, delle poste e di molti altri servizi essenziali alla vita di ogni essere umano. Inoltre dovrebbe essere nell’interesse sia della maggioranza sia dell’opposizione discutere gli impatti sul tessuto economico e produttivo italiano, a partire dalle amministrazioni locali, dalle piccole e medie imprese, dalle cooperative, dagli artigiani fino ai semplici cittadini, dei pericoli a cui tutti stiamo andando incontro se i negoziati segretamente in corso non cambieranno direzione. Sta accadendo che le più elementari regole democratiche vengono calpestate per sostenere gli interessi di una ristretta élite economica e finanziaria.”
La Campagna, che si è posta tra i suoi obiettivi l’ottenimento di una maggiore trasparenza e democrazia in sede WTO, ribadisce la necessità di chiamare al più presto il Governo italiano ad un dibattito parlamentare per illustrare la posizione italiana ed europea in vista di Cancun, anche considerando che l’Italia, presidente di turno dell’Unione Europea al momento della ministeriale, avrà un ruolo di indirizzo nelle scelte che verranno prese.
 
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