15 Settembre, 2002
Perugia-Assisi, in marcia per i diritti
Venticinque chilometri di pace - La 17esima edizione della manifestazione pacifista - Parteciperanno 200 organizzazioni provenienti da tutto il mondo
Una mobilitazione straordinaria. L'elenco delle organizzazioni che parteciperanno domani alla Marcia della Pace è lungo ben undici pagine. Sono tutte associazioni molto diverse tra loro ma accomunate dalla volontà di far parte del fiume umano che si snoderà da Perugia ad Assisi, chiedendo "Tutti i diritti umani per tutti". Quella in programma domenica 7 ottobre 207 è la 17esima edizione, nata nel 1961 da un'idea dell'intellettuale pacifista e antifascista Aldo Capitini. Le due "edizioni straordinarie", una del 16 maggio 1999 e l'altra del 12 maggio 2002, sono state dedicate rispettivamente alla guerra in Kossovo e alla questione mediorientale.
Le organizzazioni partecipanti saranno oltre 200, provenienti da 55 paesi diversi, oltre ad esponenti laici e religiosi di movimenti, sindacati, organizzazioni, network nazionali e internazionali, giornalisti, enti locali, università e centri di ricerca. I venticinque chilometri che separano Perugia da Assisi sarà anche l'occasione per lanciare un appello al governo italiano, al parlamento, al mondo della politica e delle istituzioni. Contro la guerra e contro le responsabilità internazionali del Governo.
Diritti umani: l'appello della Tavola della pace. Ma la marcia di quest'anno, oltre che ai temi della pace, punta molto sui diritti umani, lanciando lo slogan "Tutti i diritti umani per tutti". "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti": eppure, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, "centinaia di milioni di persone sono costrette a sopravvivere e spesso a morire senza conoscere pace, libertà, giustizia e democrazia". Si apre così l'appello di convocazione della Marcia.
"C'è una responsabilità per tutti - afferma la Tavola della pace - Quanto più si aggrava la crisi della politica, tanto più è necessario sviluppare la consapevolezza delle responsabilità condivise. Serve un nuovo coraggio civico e politico. Occorre diffondere una nuova cultura politica nonviolenta basata sul rispetto della 'dignita' di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti eguali ed inalienabili". Per questo, la Tavola della pace invita tutti "a riflettere sulle proprie responsabilità e a camminare insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento". L'Appello della Tavola della pace si conclude rivolgendosi a tutti coloro che sono impegnati a promuovere i diritti umani, dentro e fuori il nostro paese: "Dobbiamo agire insieme. Qualunque sia il centro del tuo impegno sociale".
 
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