15 Settembre, 2002
Cremona. Referendum sul welfare. Vincono i SI con il 78,98 % , i NO sono al 21,02% ....
I NO prevalgono solo nella categoria dei meccanici con il 55,03 %I segretari generale di Cgil-Cisl-Uil, Dolci, Daina e Grossi sono soddisfatti..
Cremona. Referendum sul welfare. Vincono
i SI con il 78,98 % , i NO sono al 21,02% , i votanti sono complessivamente 30.421
.
I NO prevalgono solo nella categoria dei
meccanici con il 55,03 %.
I segretari generale di Cgil-Cisl-Uil, Dolci,
Daina e Grossi sono soddisfatti. La consultazione
sull’accordo sul welfare è andata bene. I votanti sono stati piu’
di 30 mila ed i SI hanno sfiorato l’80%. Un risultato importante prima di tutto per la partecipazione.
Le assemblee sono state alcune centinaia
ed i risultati della partecipazione sono
evidenti.
Se si analizza il dato per categoria si vede
che il NO ha prevalso solo nei metalmeccanici
con il 55% con una partecipazione di circa
5300 lavoratori.
Di converso il SI ha raggiunto la percentuale
del 95,99 % con circa 6280 votanti nei pensionati.
Nelle altre categorie il SI appare radicato .
Un voto quindi che rafforza il sindacato confederale ed annulla sul piano
generale l’opzione politica della Fiom che
si era dichiarata, unica categoria, contraria
all’accordo.
Ha vinto la moderazione oppure ha prevalso
il senso di autonomia dei lavoratori e dei pensionati ?
Di certo è che una percentuale che si avvicina
all’80% , in linea con quella nazionale,
sta a dimostrare la condivisione piena dell’intesa
su Lavoro, Welfare e Pensioni.
Sicuramente quel 21% di NO indica un malessere
concentrato in particolare in una categoria,
storicamente molto politicizzata, che ha
espresso non solo un voto di merito sull’accordo
ma appunto anche politico e di forte disagio
sociale. Del resto è questa la categoria
che per anni ha trainato le battaglie sindacali
ed ha indicato alle altre le nuove frontiere dei diritti. Questo ruolo di avanguardia pare oggi appannato. Così un
pezzo importante del mondo del lavoro rischia
però di essere isolato.
Anche l’esame del voto in alcune realtà produttive
conferma che il NO è piu’ forte nelle fabbriche
che hanno una forte tradizione di lotte sindacali.
Le fabbriche dove prevalgono il NO sono:
-
la Ocrim di Cremona con il 51,67% ( metalmeccanica)
-
la Marcegaglia di Casalmaggiore con il 79,58%
( metalmeccanica)
-
la Galbani con il 64,25 % ( alimentazione).
Il SI nel pubblico impiego si attesta sull’80% dimostrando come questa
categoria , una volta privilegiata nei trattamenti
pensionistici, oggi sia in sintonia con il
resto del mondo del lavoro.
Un risultato importante quindi che rafforza
il sindacato confederale e che consegna alla
politica sia motivi di soddisfazione ( per l’area del centro
sinistra) e di ulteriore riflessione alla
sinistra radicale che si dovrà misurare sicuramente
con il disagio che esprimono i lavoratori
che hanno votato NO e bocciata l’intesa,
ma anche con quella parte che massicciamente ha dato fiducia al sindacato
unitario ed al suo gruppo dirigente.
Red/gcst 11 ottobre 2007.
Nota Bene: in allegato alcune tabelle esplicative
del voto
 
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