15 Settembre, 2002
La nuova giungla del commercio lombardo
Decisamente negativo il giudizio del Pd sulla nuova normativa degli orari e delle aperture domenicali degli esercizi commerciali
Decisamente negativo il giudizio del Pd sulla nuova normativa degli orari e delle aperture domenicali degli esercizi commerciali, approvata martedì scorso in
Consiglio regionale. Più di trecento gli
emendamenti presentati, ma dalla
maggioranza non è venuta nessuna
apertura al dialogo.
“Tra deroghe ed eccezioni – dichiara
Ardemia Oriani - il commercio in Lombardia
con questa legge diventa una giungla, a
danno dei piccoli negozi, di alcuni operatori
della media e grande distribuzione, dei
lavoratori e delle lavoratrici del settore
commerciale e alla fine dei cittadini. Noi
non siamo contrari alla definizione di un
numero ragionevole di aperture domenicali,
ma questo sistema di regole così
differenziate rischia di fare da volano per
l’ulteriore proliferazione di alcune grandi
strutture di vendita, ben oltre il limite della
sostenibilità. Laddove sono previste regole
più favorevoli, come nelle città capoluogo di
provincia o nei pressi degli aeroporti, ci
sarà la corsa ad aprire centri commerciali
mentre altri, magari a poche centinaia di
metri, chiuderanno”.
“Il modello sociale di questa legge – incalza
Maria Grazia Fabrizio - è profondamente
sbagliato, poiché si basa solo sulle logiche del
mercato. Una legge nella quale il consumo
regola la vita delle persone e non viceversa”.
“Nessun accenno infatti – sottolinea
Giuseppe Benigni – si fa in questo testo alle
condizioni dei lavoratori, sebbene il lavoro
nelle grandi strutture sia in gran parte
precario, a part time e poco remunerato.
Sono molte le donne impiegate, con il
problema dei turni domenicali e festivi, le
cui abitudini familiari sono state
completamente stravolte”.
Per Antonio Viotto, da sempre favorevole
alle liberalizzazioni, in realtà si tratta di un
provvedimento liberal-protezionistico.
“Troppi sono infatti – spiega il consigliere -
i distinguo tra un operatore e l’altro,
perché vi sono norme che addirittura
identificano ad personam le proprietà di
alcuni grandi distributori e perché anche
per la grande distribuzione non vi è una
visione paritaria estensibile a tutto il
territorio regionale. Infine – ricorda Viotto
- ci sono due grandi anomalie: gli outlet,
che appaiono come fuori dalla legge e
tutto è loro consentito, e i panificatori,
unica categoria per la quale esiste un
divieto assoluto di apertura domenicale,
espressione lobbistica che prescinde da
ogni rispetto del cittadino consumatore,
che non è centrale in una legge che
dovrebbe essere a lui rivolta”.
Tutti i consiglieri dell’Unione hanno anche
presentato e sottoscritto un documento di
solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici del
commercio, impegnati da tempo per il
rinnovo del contratto e che ora dovranno
far fronte all’aggravarsi dei turni.
 
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