15 Settembre, 2002
Il pensiero timido: estetica, architettura, gioco
Al Caffé Filosofico di Crema - Lunedì 14 gennaio alle ore 21
CAFFE’ FILOSOFICO
Incontro di lunedì 14 gennaio 2008 - ore 21
Caffè Gallery, via Mazzini, Crema
IL PENSIERO TIMIDO
ESTETICA , ARCHITETTURA, GIOCO
A cura della prof. Anna Lucia Maramotti Politi
(Docente di teorie e storia del restauro)
Istintivamente sentiamo come necessario il permanere dei segni della memoria: essi costituiscono la nostra identità minacciata. Il pensiero timido nasce proprio dall’esigenza di conservare il “permanere dell’essere” e non disperdere i segni della memoria e di mantenerli nell’ambito della presenza, quell’ambito in cui non vi è mera successione ma durata.
Essere timidi è il tentativo di reagire alla nostra condizione proponendosi come nuova virtù a partire dal restauro che in Italia è il luogo dove maggiormente si sviluppano le teorie dell’architettura. Ma non solo; la timidezza è forse la radice stessa dell’essere umano: se pensata può rendere la vita radicale e capace di un cambiamento sapiente.
Essere timidi nell’intervenire nel mondo non significa snocciolare princìpi o leggi, significa avere quel timoroso rispetto dell’operato altrui, quel timore reverenziale che nasce da un responsabile accoglimento di ciò che ci perviene dal tempo, e la cui presenza irrompe nell’attualità.
Si comprende come il re Giosia, nel momento in cui pone mano al tempio di Gerusalemme per ricollocare gli elementi architettonici (quasi opera d’anastilosi, intervento timido), recuperi l’Alleanza che traccia continuità fra passato e presente, fra presente e futuro, quell’Alleanza con Colui che é.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MARCO ERMENTINI
RESTAURO TIMIDO: ARCHITETTURA, AFFETTO, GIOCO (Nardini Editore)
LETTURE DI CARLO RIVOLTA
 
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