15 Settembre, 2002
Fisco, ma in Finlandia basta un sms per sapere il reddito del vicino
Nel paese nordico, dove tutti pagano le tasse con grande onestà basta un messaggino per ottenere l'informazione dall'erario
EMILIO MARRESE su www.repubblica.it
HELSINKI - Vuoi sapere quanto guadagna il tuo collega di lavoro o il
tuo dirimpettaio? Basta mandare un sms e l'Agenzia delle entrate ti
risponderà subito con la cifra denunciata sulla sua ultima
dichiarazione dei redditi. Come se fosse l'orario dell'autobus: un
servizio qualsiasi. Tranquilli, però: questo accade solo in
Finlandia. Qui tutti possono sapere tutto di tutti. Neanche Visco
poteva concepire un meccanismo così diabolico. Ma a Helsinki e
dintorni il rischio di scoprire che il gioielliere sotto casa incassi
meno di un metalmeccanico è prossimo allo zero: al fisco non si
mente, da queste parti.
Il numero ficcanaso è gestito dalla compagnia di servizi telefonici
Fonecta. Si invia al 16400 un sms con nome, cognome e città
dell'indagato e, al costo di un euro e 90, arriva la risposta. Nel
testo si deve inserire all'inizio anche la parola Vero, che in
finnico significa tasse: la sincerità comincia dal vocabolario, nel
Paese primo al mondo - secondo World democracy audit - per
democrazia, diritti civili e politici, libertà di stampa e assenza di
corruzione. Secondo un sondaggio del quotidiano Helsingin Sanomat, al
40 per cento dei finlandesi piace molto farsi gli affari economici
altrui.
Nella patria della Nokia, con il cellulare si può pagare tutto via
sms, incluso il gettone per la toilette in autostrada. Si può perfino
conoscere la storia di un'auto che si vuole acquistare, dai passaggi
di proprietà, ai bolli e alle revisioni mancate. Perfino gli
eventuali sospesi con assicurazioni e vigili urbani.
L'uscita del giornale Veroporsi, che pubblica le entrate di tutti i
contribuenti, è sempre attesa con grande impazienza dai finlandesi:
così, per passare un sabato pomeriggio diverso rispetto alla solita
telecronaca delle corse con l'automobile, cioè di culturisti che si
caricano un'auto in braccio e fanno a chi arriva primo.
L'altra faccia di tutta questa esagerata trasparenza, però, è la
delazione. Non è infrequente che, adocchiata la nuova lussuosa
macchina del vicino di casa, l'impiccione di turno verifichi via sms
quanto ha dichiarato al fisco e poi telefoni per segnalare
l'incongruenza.
Hanno una strana idea di privacy, i finlandesi, popolo solitario e
individualista per tradizione e Dna. Al punto che i corsi per non
arrossire in pubblico sono frequentatissimi. Ad esempio, chi è
interessato ad acquistare una baita - quella mokki che corrisponde
alla dacia russa - negli annunci immobiliari troverà sempre indicata
anche la distanza dal naapuri, il temuto vicino di casa: "50 metri,
ma non si vede", "200 metri, ma viene di rado" "100 metri, ma dorme
sempre". I soggiorni delle case hanno ampie vetrate, ma guai, anche
se siete amici, sbirciare dentro e fare ciao ciao con la manina alla
famiglia che sta mangiando in bella vista: è considerato un grave
atto di maleducazione. Nei condomini la regola è non salutarsi per le
scale, salvo poi ritrovarsi ignudi il sabato nella sauna comune e,
sotto la doccia, sentirsi chiedere da quello del piano di sopra se
puoi gentilmente insaponargli la schiena. Ricambierà il favore: è
normale, ma l'intimità del gesto non sarà sufficiente per scambiarsi
un buongiorno la volta seguente in ascensore. Checché si pensi degli
scandinavi, i finlandesi sono invece assai pudici e riservati.
L'evasione fiscale da queste parti ha percentuali ininfluenti: altro
che Italia, dove il sommerso calcolato intorno ai 160 miliardi di
euro praticamente corrisponde al Pil di tutta la Finlandia. La
pressione fiscale, invece, è leggermente superiore alla nostra: 43,3
contro 42,3 per cento. Ma tra il leggendario sistema welfare finnico
e il nostro c'è il noto abisso. Servizi sociali, sanità, trasporti,
scuola: un paradiso. Basti dire che qui una casa c'è per tutti e il
sussidio per i disoccupati arriva a coprire il 72 per cento
dell'ultimo salario contro il 7 per cento italiano.
Gli studenti non pagano rette universitarie mentre nella scuola
dell'obbligo libri, materiali, mensa e trasporti (oltre i cinque
chilometri) sono gratuiti. Ogni finlandese possiede dalla nascita un
codice sociale assegnatogli dal Maistraatti, il registro della
popolazione, al quale corrisponde tutta la propria biografia:
qualsiasi impiegato statale può, attraverso quel codice, visualizzare
vita morte e miracoli di ciascuno, compreso il grado di istruzione,
quanto ha speso l'ultima volta dal dentista e se deve ancora pagare
una rata della lavastoviglie. Un incubo orwelliano.
La dichiarazione dei redditi serve anche a pagare le multe rimediate
al volante: sono calcolate in proporzione al reddito. Fu grazie a
questo sistema, mica tanto sbagliato, che quattro anni fa il giovane
rampollo di una famiglia di industriali, tal Jussi Salonoja, che
aveva un imponibile di sette milioni, si beccò una contravvenzione
record di 170 mila euro per aver superato di 40 chilometri orari il
divieto di velocità in centro.
Così non è strano che, quando la polizia stradale ti ferma, la prima
cosa che ti chiede, con libretto e patente, è quanto guadagni. "Mi
capitò in questa circostanza di dire una certa cifra" racconta Nicola
Rainò, direttore della Rondine, periodico in italiano. "Il poliziotto
controllò con il suo telefonino e mi corresse: l'anno precedente
avevo guadagnato meno e la multa me l'avrebbe fatta in rapporto a
quello che risultava a lui. Per fortuna".
(dal Venerdì del 29 febbraio 2008)
 
Fonte La Repubblica
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