15 Settembre, 2002
*Progetto strategico del Grande Fiume*: al via la fase operativa
Il primo luglio a Piacenza incontro della Consulta delle Province del Po - Torchio: *I 180 milioni di euro disponibili da implementare con i fondi Fas e per l’Expo*
Il progetto strategico “Valle Po”, deliberato dal Cipe e finanziato con centottanta milioni di euro a valere sui fondi Fas (Fondo Aree Sottosviluppate), entra nella fase operativa. Per confrontarsi sulle azioni prioritarie da effettuare entro il 2013, il primo luglio si riunirà a Piacenza la Consulta delle Province del Po.
Questi centottanta milioni non risolvono tutti i problemi del primo corso d’acqua italiano, ma certo rappresentano una attenzione nuova a questa tematica.
“Sono stati individuati quattro obiettivi specifici. – spiega il presidente Torchio - Il primo riguarda il miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica e il recupero degli spazi di mobilità del fiume nei territori di pianura. Il secondo, invece, interessa la promozione e la conservazione dell’integrità ecologica della fascia fluviale e della risorsa idrica. Tra le priorità vi è anche la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale della regione fluviale, migliorando la fruibilità per la popolazione locale e per lo sviluppo del turismo sostenibile. Ultimo obiettivo, infine, è il rafforzamento del sistema complessivo della governance del Po, aumentando il livello della conoscenza e partecipazione al fine di migliorar la capacità programmazione e attuazione degli interventi, in ottica di sostenibilità. Se a questo primo stanziamento, che speriamo non subisca stravolgimenti nell’ambito della manovra finanziaria del nuovo Governo, aggiungiamo le ipotesi collegate all’Expo e le opportunità legate alla programmazione attuativa dei Fondi Fas (857milioni di euro per la Lombardia) di cui si discuterà il prossimo 26 giugno a Milano, ecco che il panorama degli interventi inizia ad essere di tutto rispetto”.
Per traguardare positivamente la sfida sono state individuate linee d’azione dedicate, ciascuna con un proprio Budget. In particolare 81 milioni di euro saranno destinati al riassetto idraulico, all’aumento delle capacità di laminazione delle fasce fluviali e alla ricostruzione morfologica dell’alveo di piena. Quasi cinquanta milioni, invece, serviranno per azioni mirate alla conservazione dell’integrità ecologica della fascia fluviale e della risorsa idrica. Con altri quaranta milioni si interverrà sul sistema della fruizione e dell’offerta culturale e turistica. Più contenuto (8 milioni), invece è il budget per aumentare la governance e le rafforzare le reti immateriali per la conoscenza, formazione e partecipazione. Infine 5 milioni di euro saranno riservarti per la assistenza tecnica ai progetti.
E’ un progetto complesso, ma anche moderno e affascinante, capace di guardare al fiume in una prospettiva nuova che coniuga i principi di sicurezza a quelli della sostenibilità senza dimenticare che, davvero, il corso d’acqua può essere risorsa preziosa per il territorio, un vero e proprio volano per lo sviluppo se si crederà e si investirà sulla multifunzionalità del Po: in questo periodo di crisi energetica e di “caro petrolio” l’opportunità offerta dall’idroelettrico e dal mini-idroelettrico è di rilevante interesse”.
 
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