15 Settembre, 2002 La video lettera di Niki Vendola ai precari Siamo al capolinea di una stagione che ha sfigurato l’Italia
La video lettera di Niki Vendola ai precari Siamo al capolinea di una stagione che ha
sfigurato l’Italia “Carissimo precario, la voglia di scriverti
mi deriva dalla considerazione della tua
ingratitudine: in fondo tu sei il vero eroe
del nostro tempo”. Lo ha dichiarato il portavoce
nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà
(Sel), Nichi Vendola, in un videolettera
dedicata ai precari dell’Università e pubblicata
su nichivendola.it. “I precari che oggi dilagano in ogni segmento
del mondo produttivo sembrano viceversa non
accorgersi di questa centralità”, continua
il Presidente pugliese. “In particolar modo,la tua ingratitudine oggi rischia addirittura
di rappresentare un granello di sabbia che
può inceppare il meccanismo del Governo”.
Nichi Vendola sottolinea come il Ministro
Gelmini sia stata sul punto “di mettere una
toppa a quel dolore acutissimo o a quel buco
violentissimo che si sta creando nel sistema
universitario, e la toppa era un emendamento
salva-precari. Ma la Gelmini”, dice Nichi
Vendola, “anche questa volta non aveva fatto
i conti con il Ministro Tremonti”. L’Università
italiana, di fatto, subirà tagli per 1 miliardo
e 400 milioni di euro, “un salasso che non
ha precedenti nella storia italiana, sostanzialmente
un colpo alla nuca del sistema universitario”.
“Non c’è salva-precari, non c’è salvezza”,
sostiene rivolgendosi ai precari, “sei ancora
una volta, caro precario, l’eroe del Governo
Berlusconi. Dopo i tagli alla scuola, otto
miliardi di euro in meno, i tagli all’Università
e tutto questo viene presentato nel nome
del riformismo berlusconiano”.
“Siamo al capolinea di una stagione che ha
sfigurato l’Italia”, conclude Nichi Vendola,
“che ha massacrato diritti sociali fondamentali.
Il colpo grosso è quello che riguarda propriola formazione: precarizzare il mercato del
lavoro e rendere precaria la cultura, gli
apparati formativi, i docenti, gli insegnanti,
gli studenti. È la società della precarietà”.
“Caro precario, io penso che non valga la
pena di lamentarsi, forse è giunto il momento
di rivoltarsi”.