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IL BLOG DI CINZIA FONTANA

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  • redazione
  • 27/11/2014, 6:23 pm

Tolte le penalizzazioni a chi raggiunge entro dicembre 2017 i requisiti per la pensione anticipata (ex pensione di anzianità) prima dei 62 anni di età.

Grazie ad un emendamento di cui sono firmataria – presentato alla Legge di Stabilità ed approvato in Commissione Bilancio – si ripristina il diritto alla pensione senza decurtazioni per le lavoratrici e i lavoratori che accedono alla pensione anticipata fino al 2017, indipendentemente dall’età anagrafica.

Cancellato il riferimento al fatto che l’anzianità contributiva derivi “esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro”, si sana così un’ingiustizia che andava a colpire in particolar modo alcune categorie di lavoratori: quelli precoci, quelli che avevano svolto mansioni usuranti, chi aveva lavorato con l’amianto, ecc.

Sono molto soddisfatta per questo risultato, frutto di un impegno incessante dei componenti PD della Commissione Lavoro su questo tema e che rappresenta un passo avanti importante a favore delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno iniziato la loro carriera molto giovani.

SALVAGUARDIA ESODATI: LA MIA DICHIARAZIONE DI VOTO

  • redazione
  • 04/07/2014, 6:10 pm

Ieri ho svolto la dichiarazione di voto finale per il gruppo PD alla Camera sulla proposta di legge relativa alla "sesta salvaguardia per gli esodati".

Ecco il testo del mio intervento:


CINZIA MARIAFONTANA. Signor Presidente, colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo,sono 32.100 le persone che noi oggi mettiamo in salvo grazie a questoprovvedimento sulla sesta salvaguardia che stiamo per approvare. La si giricome si vuole, si scarichino pure sul PD tutte le responsabilità, ma noi ogginon proviamo alcun imbarazzo, perché ci si serve del popolo quando lo si prendein giro e non si danno le risposte. Noi, oggi, con il nostro voto favorevole,stiamo dando, invece, una risposta concreta, positiva, ad altri 32.100 donne euomini di quella vasta platea che cade sotto il nome di esodati, arrivando cosìad un numero complessivo di 170 mila soggetti salvaguardati dagli effetti dellamanovra Fornero.

“La più vivagratitudine per questo nuovo importante risultato”, ci è stato scritto inquesti giorni da uno dei comitati degli esodati, “perché altre 32.100 famiglieritrovano quella serenità che un gesto ingiusto aveva loro tolto.” Più di tanteparole, è un messaggio come questo a riempire di senso positivo questoulteriore passo avanti che stiamo compiendo.

Vi è, inoltre, unaltro elemento positivo che voglio sottolineare, che ha a che fare con lacertezza delle risorse. Un risultato né banale né scontato, frutto di un`azionedeterminata e convinta portata avanti dal gruppo del PD in questi anni, edobbiamo dare atto al Ministro Poletti di avere condiviso con noi questopercorso.

Si tratta delfatto che abbiamo messo in pratica l`obiettivo di utilizzare tutte le risorseaccantonate per le salvaguardie e di reimpiegare gli eventuali risparmi per lestesse finalità. Lo scarto, infatti, tra il numero dei pensionandi previsti equelli effettivamente registrati viene destinato esclusivamente allasalvaguardia di altri soggetti, e questo, lo abbiamo detto, deve valere anchein futuro.

Per questo abbiamoottenuto che nella proposta venisse inserito il tavolo di confronto annuo conun contatore della certificazione e delle risorse impiegate, così da verificaree tenere sotto controllo eventuali risparmi da utilizzare.

È proprio questoimpegno, del resto, ad essere la dimostrazione che per noi la partita non èchiusa, perché per noi quelle risorse, appunto, devono essere stanziate perquelle motivazioni, perché sappiamo che alcune questioni rimangono aperte eancora senza soluzione, lo hanno detto bene la nostra relatrice, l`onorevoleGnecchi, tutte le colleghe che sono intervenute ieri e il presidente dellaCommissione Damiano questa mattina. Questioni legate ad errori nella «manovraFornero», ad esclusioni incomprensibili, ad incongruenze. Questioni legate adinterpretazioni, anche particolarmente restrittive, da parte dei decretiattuativi del Governo e dell`INPS attraverso l`introduzione di limitiaggiuntivi non previsti dalla legge e dalla volontà del legislatore neldefinire i criteri di salvaguardia.

Rifacciamola,colleghi, la drammatica storia di quei mesi dell`autunno 2011, ma non bariamo perfavore. Ripercorriamo fino in fondo quel 2011, dall`inizio alla fine, perché lafine – è vero – di quell`anno è stata la «manovra Monti» con lo spreadin quei giorni a livelli di guardia ormai ampiamente superati, in unacondizione del Paese a rischio pagamenti delle pensioni e degli stipendipubblici. Una manovra che conteneva appunto l`articolo sulle pensioni in undecreto convertito in legge in 16 giorni, due settimane tra Camera e Senato perl`approvazione; questo dà il senso del contesto in cui ci trovavamo.

Ma ricordo, loricordo soprattutto ai colleghi della Lega, che solo pochi mesi prima ilGoverno PDL-Lega, in quell`estate, approvava due manovre. Manovre che,purtroppo, due mesi dopo eravamo punto e a capo. Ma quelle manovre erano tuttescaricate sugli anni successivi (Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico), in particolare – lo ricordo – a partire dal 2013. Quindi, nestiamo pagando le conseguenze oggi, tutte scaricate sugli enti locali, tuttescaricate sull`aumento della tassazione (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

Ecco perché gli 80euro sono per noi una restituzione, un primo segno di redistribuzione a chi hamaggiormente sostenuto il peso della crisi. Altro che spot elettorale,onorevole Fedriga ! Gli spot elettorali li lasciamo a chi diceva,prometteva e non faceva (Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico).

I lavoratoriquegli 80 euro li stanno regolarmente prendendo da due mensilità econtinueranno a prenderli il 27 di ogni mese fino a dicembre. Ed èparticolarmente fastidioso questo tentativo di mettere gli uni contro glialtri, di far credere che le risorse per gli 80 euro avrebbero potuto esseredestinate, invece, agli esodati, perché lo sappiamo che ciò non era possibile.

Così come è particolarmentefastidioso far passare l`idea che stiamo contrapponendo gli esodati aicassintegrati.

Noi, sul tema delsistema previdenziale e del suo impatto sulla vita delle persone continueremo alavorare da subito. Dalla relatrice alle colleghe del PD, tutte lo hannoribadito: andiamo avanti lungo due direttive; da una parte, il tema esodati eil cercare di reperire le risorse per coprire appunto quelle ancora mancanti,dall`altra, quella soluzione strutturale che tenga conto delle situazionisocialmente più delicate di coloro che perdono il lavoro, ma che con gliammortizzatori non riescono a raggiungere la pensione.

Il MinistroPoletti ha dichiarato che sta lavorando su possibili soluzioni. Noi abbiamoproposte in Commissione. Ci confronteremo, valuteremo e, come sempre, ilpresidente garantirà un`ampia discussione sul tema. Lo diciamo da subito, però,come gruppo PD: con particolare attenzione alle donne, doppiamente penalizzate (Applausidei deputati del gruppo Partito Democratico).

Perché c’è il temadelle nate classe 1952, dell`opzione donna, della falsa progressivitàdell`aumento dell`età pensionabile, della pensione di vecchiaia e del suoimpatto. Non li affronto, rimandando a tutti i puntuali interventidell`onorevole Gnecchi su questo tema. Per le donne, però, si intreccia ancheil tema di un Paese in cui il tasso di occupazione è fermo solo al 46 percento, in cui ancora troppo ingiustamente ampio è il divario del trattamentoretributivo, a parità di mansioni, tra uomo e donna e in più l`opportunità dilavoro e di carriera sono tuttora troppo impari. Tutti elementi che pesanonegativamente nella vita delle donne in età lavorativa, ma che poi hanno unimpatto doppiamente negativo anche sulle loro pensioni. Un`ingiustiziadoppiamente intollerabile.

Questa sarà ladiscussione che dovremo fare, che misureremo e ci misureremo con il mondo dellavoro oggi, perché non sembra in grado di mantenere al lavoro gli anziani econtemporaneamente lascia fuori così tanti giovani e perché dentro una crisiprolungata si è messo in drammatica evidenza come la rigidità oggi delle regolepensionistiche stia creando per molti lavoratori un`area grigia senza lavoro eancora senza pensione.

Chiudo, signorPresidente, dichiarando il nostro voto favorevole, con la soddisfazione che ilPD sta dando risposte e serenità ad oltre 32.100 famiglie. Sì, lo voglio dire,è una scelta politica, è una scelta politica spiegata bene questa mattina dalpresidente Damiano, con l`impegno, però, anche a proseguire sul percorso di unasoluzione strutturale del problema. Infatti, i sistemi di welfare, diprotezione sociale, di previdenza devono garantire sicurezza economica esociale, serenità e dignità, perché il benessere individuale diventi a tuttigli effetti benessere collettivo (Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico – Congratulazioni).

 

ESODATI: ALTRI 32.000 IN SALVO

  • redazione
  • 27/06/2014, 8:13 pm

Un ulteriore passo avanti sulla vicenda esodati. Un passo non ancora risolutivo, ma che permette ad altre 32.000 persone di andare in pensione con i requisiti precedenti la legge Fornero. E questa è certamente una bella e positiva notizia per molti.
La prossima settimana la Camera dovrà votare la proposta che il ministro Poletti ha presentato ieri in Commissione Lavoro riguardante la “sesta salvaguardia” per tutelare un altro nutrito gruppo di esodati, rimasti senza lavoro e senza pensione nonostante accordi sottoscritti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme previdenziali a partire dal 2012.
In pratica, fermi restando i criteri individuati nelle salvaguardie precedenti, vengono inclusi quei lavoratori e quelle lavoratrici che raggiungono la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016, anziché il 6 gennaio 2015 come invece attualmente previsto. Sono inoltre inclusi i lavoratori con contratto a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 2007 e il 2011 non rioccupati a tempo indeterminato e che maturano la decorrenza della pensione con i vecchi requisiti entro il 6 gennaio 2016. Un anno in più, quindi, che allargherà la platea dei salvaguardati a 170.000 soggetti.
Nell’audizione di ieri in Commissione, il Ministro ha inoltre annunciato un obiettivo importante e significativo: produrre un intervento strutturale nei prossimi mesi, da definire nella legge di stabilità, per una revisione del sistema previdenziale che tenga conto delle situazioni socialmente più delicate di coloro che perdono il lavoro ma che con gli ammortizzatori non riescono a raggiungere la pensione.
L’impegno dei deputati del PD e del Governo su questi temi continua, attraverso azioni concrete e puntuali, nello sforzo congiunto di trovare soluzioni eque alle questioni più sensibili che riguardano lavoro e welfare.
Mi auguro che la prossima settimana in Aula tutti i gruppi parlamentari facciano fronte comune per approvare il più velocemente possibile il provvedimento sulla “sesta salvaguardia”. Lo dobbiamo alle tante famiglie coinvolte.