15 Settembre, 2002 Carcere. Dimezzata la spesa per il reinserimento : tre anni da 13.170 a 6.257 euro a detenuto A gennaio la spesa pro capite per detenuto in Italia sui capitoli riguardanti il mantenimento, l’assistenza, la rieducazione ed il trasporto (1721) e l’acquisto di beni e servizi (1671) risulterà dimezzata
Carcere. Dimezzata la spesa per il reinserimento
tre anni da 13.170 a 6.257 euro a detenuto
A gennaio la spesa pro capite per detenuto
in Italia sui capitoli riguardanti il mantenimento,
l’assistenza, la rieducazione ed il trasporto
(1721) e l’acquisto di beni e servizi (1671)
risulterà dimezzata rispetto allo stesso
periodo del 2007. A rivelarlo è il Centro
Studi di Ristretti Orizzonti che ha elaborato
i dati del Ministero dell’Economia e delle
Finanze – Dipartimento amministrazione penitenziaria.
Non si tratta solo di tagli o mancanza di
fondi. Nel 2007 infatti venivano impegnati
nel sistema carcerario 513.730.870 milioni
di euro. Cifra molto simile ai 419.263.067
milioni del 2010. La grande differenza la
fa ancora una volta il sovraffollamento che
ormai fa segnare nuovi record giornalmente.
I detenuti infatti si sono raddoppiati: dai
39.005 del 2007 si è passati ai 67 mila di
oggi. Dunque più o meno lo stesso bilancio
per gestire il doppio delle presenze. Il
risultato è che mentre nel 2007 l’Italia
spendeva per ogni carcerato 13.170 euro oggi
la cifra è scesa a 6257.
Le variazioni percentuali tra il 2007 e il
2010 di alcune voci di spesa riportate d
Ristretti orizzonti raccontano di una situazione
difficile. Azzerati i fondi (-100%) per “Assistenza
e mantenimento di detenuti tossicodipendenti
presso Comunità terapeutiche”. A picco con
un –79% il pacchetto “organizzazione e funzionamento
del servizio sanitario e farmaceutico”. Tagli
simili investono anche tutte le attività
rieducative e quelle di servizio sociale.
Flessione del -9,9% per quanto riguarda le
“Spese per i servizi di provviste di ogni
genere inerenti al mantenimento dei detenuti
e degli internati negli istitui di prevenzione
e di pena. Spesa per la pulizia dei locali
negli istituti di pena e nelle caserme”.
Stessa flessione anche per “Organizzazione
e funzionamento degli asili nido dei figli
delle detenute.
Guardando invece le voci relative a “Beni
e Servizi” l’unica spesa in positivo (+55%)
è quella che riguarda il pagamento dei canoni
di acqua, luce, gas, telefono, riscaldamento
e condizionamento. Varia al ribasso del -31%
la spesa relativa a“cura, ricovero in ospedale
e per esami specifici”. Colpito dalla mancanza
di fondi anche il personale carcerario che
vede diminuire del -22% la spesa “per l’organizzazione
e il funzionamento dei corsi per la formazione
l’aggiornamento e il perfezionamento del
personale”. Si chiude con un dato ironico:
aumenta del 1% la spesa “per l’acquisto l’installazione,
l’ampliamento, la ristrutturazione, il restauro
di immobili per l’amministrazione penitenziaria”.
fonte: Vincenzo Andraous
responsabile servizi interni
Comunità Casa del Giovane Pavia