15 Settembre, 2002
Crisi economica e famiglie in difficoltà
I lavori delle Politiche Sociali della Provincia di Cremona
Crisi economica e famiglie in difficoltà
I lavori delle Politiche Sociali della Provincia
di Cremona
Verbale della seduta del 23 febbraio 2010
Alle ore 15 presso la sala riunioni della
Provincia di Cremona in C.so Vittorio Emanuele,
28 è stata convocata dal Presidente della
Commissione, Ivan Losio, la Commissione Consiliare
per la trattazione del seguente ordine del
giorno:
1) “Approvazione della Convenzione per il
quinquennio 2010/2015 tra Regione Lombardia,
Province Lombarde e Fondazione ISMU per il
piano delle attività della rete degli Osservatori
Provinciali sull’Immigrazione in raccordo
con l’Osservatorio Regionale per l’Integrazione”
(Schiavi)
2) “Crisi economica e famiglie in difficoltà”.
(Consiglio)
3) Varie ed eventuali.
Il Presidente Losio, constatata la presenza
dei seguenti Consiglieri:
Araldi
Barbati
Castellani
Chioda
Dusi
Losio
Milesi
Torchio
Trespidi
Virgilio
e accertata dunque la sussistenza, ai sensi
dell’art. 15 comma 5° del Regolamento Organi
Istituzionali, del numero legale previsto
per la validità della seduta, alle ore 15,15
apre i lavori.
Alla seduta è presente l’Assessore Schiavi.
Il Presidente Losio introduce i lavori presentando
l’o.d.g..
L’Assessore Schiavi presenta i contenuti
e le motivazioni inerenti la Convenzione
per il quinquennio 2010/2015 tra Regione
Lombardia, Province Lombarde e Fondazione
ISMU per il piano delle attività della rete
degli Osservatori Provinciali sull’Immigrazione
in raccordo con l’Osservatorio Regionale
per l’Integrazione”.
Araldi sottolinea la necessità di aprire
una discussione sul concetto di integrazione
intorno al quale domina la convinzione che
gli immigrati debbano aderire al modello
sociale esistente. Ritiene che la vera integrazione
possa avvenire solo attraverso una riscrittura
di regole e patti sociali di convivenza condivisi
tra popolazione autoctona e persone che provengono
da altri paesi.
Le politiche attive per l’integrazione possono
avere successo solo se si comprende che non
si possono imporre modelli precostituiti.
L’Assessore Schiavi sottolinea che accanto
all’attività di monitoraggio e ricerca, propria
dell’osservatorio, la Provincia aderisce
e sostiene progettualità mirate a favorire
processi di integrazione aperti al confronto
con il territorio tramite la collaborazione
con gli enti pubblici e le associazioni,
comprese quelle degli immigrati. Cita, a
tale proposito, il rinnovo della convenzione
per il funzionamento del Centro Interculturale
e l’adesione ai progetti condivisi da tutti
i soggetti che partecipano al Consiglio Territoriale
per l’immigrazione.
Chioda chiede chiarimenti in merito al ruolo
della Provincia nel Tavolo Interprovinciale,
rispetto ai progetti per l’integrazione sociale
sostenuti dal Consiglio Territoriale per
l’immigrazione ed in merito alla scelta di
pubblicare in cartaceo materiale fruibile
on line, caricando in tal modo i progetti
di costi che si potrebbero evitare.
Dusi ribadisce che la complessità dei processi
d’integrazione meriterebbe maggior attenzione
alle strategie. Sicuramente le progettualità
in atto hanno un loro valore, ma per dare
efficacia agli interventi è necessario coinvolgere
direttamente quegli immigrati di lunga permanenza
che, a loro volta, hanno percorso il cammino
faticoso dell’integrazione e che ora sono
parte attiva del tessuto sociale locale.
Molti tra di loro hanno un’attività propria
e costituiscono modelli di integrazione positiva.
Ritiene che l’attività propria dell’osservatorio
dovrebbe essere molto più mirata e collegata
alle progettualità locali al fine di costituire
un vero strumento di supporto non solo in
termini di lettura di dati, ma anche di indicatore
di esigenze reali.
Una buona programmazione di politiche migratorie
che faciliti la permanenza regolare degli
immigrati, favorisce l’integrazione e contrasta
l’illegalità.
L’Assessore Schiavi ritiene che quanto ribadito
in merito all’attenzione alle strategie che
in particolare debbano vedere attivo il territorio
e le associazioni, sia fondamentale l’attività
dell’osservatorio che consente una puntuale
rilevazione dei bisogni. In quanto all’ausilio
del materiale cartaceo, precisa che ciò costituisce
un vincolo imposto dalla Regione che comunque
può rappresentare un ulteriore strumento
per dare visibilità all’osservatorio.
Virgilio chiede che vi sia maggior integrazione
con gli interventi di monitoraggio già in
atto nei processi sociali a cura di altri
soggetti, al fine di far fronte al problema
della frammentarietà.
Torchio ritiene che si possa lanciare una
sfida con proposte che influiscano sulle
politiche del Governo attraverso l’azione
incisiva dell’ UPL, in considerazione del
fatto che, nei governi locali, in Lombardia,
la Lega, forza di Governo nazionale che incide
in maniera significativa sulle scelte in
merito alle politiche migratorie, è alla
guida della quasi totalità delle Amministrazioni.
La convenzione costituisce occasione per
dare continuità alle progettualità individuate
tramite l’Agenzia per l’integrazione sociale,
costituita nell’ambito dei progetti del Patto
per lo sviluppo, che prevedeva accordi anche
con i privati, vedasi la disponibilità anche
finanziaria dell’Associazione Industriali
formalizzata, anche da parte di altri soggetti,
in atti sottoscritti, che andrebbero mantenuti.
Losio raccoglie le istanze dei Consiglieri,
condividendo l’invito a coinvolgere il territorio
nei processi di sviluppo e di integrazione
sociale, in particolare attraverso i Distretti,
affinché le iniziative previste dalla convenzione
costituiscano davvero strumenti efficaci
a supporto del territorio.
Conclusa la discussione sul primo punto illustra
il secondo punto che riguarda la proposta
di un ordine del giorno presentato in Consiglio
Provinciale da parte del Consigliere Trespidi
e poi ritirato dallo stesso, su proposta
del Presidente Losio, auspicando una maggiore
condivisione del testo in Commissione. Il
tema è legato a interventi da effettuare
in risposta alle difficoltà delle famiglie,
in conseguenza degli effetti della crisi
economica. Losio propone di stralciare i
primi due punti dell’ordine del giorno sostituendoli
con contenuti condivisi unanimamente dalla
Commissione.
Trespidi Chiarisce le motivazioni delle sue
proposte dichiarandosi disponibile a modificare
il documento in accordo con le proposte della
Commissione. Interviene nel dibattito proponendo
iniziative che sollecitino i privati, ma
anche i singoli cittadini, a elargire fondi
che possano essere convogliati verso enti
caritativi, ad integrazione delle risorse
che gli stessi già reperiscono tramite iniziative
di solidarietà per il sostegno alle famiglie
in difficoltà.
Torchio propone che vengano ripresi i percorsi
avviati dalla precedente Amministrazione
che, accanto a misure specifiche legate al
potenziamento dei Consorzi Fidi con provvedimenti
pilota di un milione di Euro insieme alla
Camera di Commercio, prevedevano fin dallo
scorso aprile l’individuazione di ammortizzatori
sociali con il sostegno economico decisivo
della Provincia, di altri Enti Locali o della
stessa Cciaa, che ha manifestato grande apertura
e degli Istituti di Credito, partendo da
un monitoraggio, anche a livello di impegni
finanziari stanziati ed erogati, di quanto
già avviene nel territorio e delle disponibilità
ad intervenire da parte degli enti e dei
privati.
Esistevano già patti di concertazione tra
la Provincia la Camera di Commercio e le
organizzazioni sindacali mirati in particolare
a sostenere anticipo e integrazione dei trattamenti
di Cassa Integrazione, ivi compreso il mutuo
casa o auto ed i casi disagiati conseguenti
al precariato.
La situazione , dalle informazioni provenienti
dagli enti caritatevoli, sembra essersi ulteriormente
aggravata con sacche di nuove povertà che,
sempre di più, sono costrette a ricorrere
alle forme di sostegno messe in atto da questi
stessi enti.
Si tratta di individuare forme di coordinamento
con queste organizzazioni e, attraverso alleanze
e forme di concertazione, individuare e stimolare
gli Istituti di Credito a contribuire ai
fondi di solidarietà. Nella nostra Provincia,
escludendo le Casse Rurali, le Banche non
hanno radicamento nel territorio e la loro
politica non ha ricadute a livello locale.
La stessa operatività delle Fondazioni è
fortemente segnata dall’impossibilità di
intervenire di Cariparma e Piacenza, che
limita i progetti finanziabili a tali territori
provinciali o dal cambiamento degli assetti
azionari da parte delle Banche Popolari di
Crema e di Cremona. Con l’eccezione della
Fondazione Popolare per il territorio che
riguarda il Cremasco oggi anche a Cremona
si assiste ad una vistosa riduizione del
budget della Fondazione della Banca Popolare.
Diversamente da Mantova, ove interagiscono
tre grandi Fondazioni, la Cariplo, la Cassa
di Risparmio di Vicenza, Rovigo e Belluno
e la Monte dei Paschi (già Bam), noi oggi
possiamo contare solo sul livello delle Banche
di Credito Cooperativo e su qualche azione
marginale con altri Istituti come il “mutuo
prima casa per i giovani”, peraltro non più
reiterato dall’attuale Giunta Provinciale.
Dusi chiede che: venga stabilita una scala
delle priorità partendo dalle situazioni
più drammatiche, vengano individuate le risorse
tutt’ora disponibili (in proposito cita lo
stanziamento del bilancio 2009 della Provincia,
chiedendo notizie su tali risorse), per definire
interventi concreti sui quali coinvolgere
l’intero territorio ed i privati individuando
altri possibili canali di entrata.
Araldi pone l’accento sulle difficoltà del
reperimento delle risorse ribadendo che necessita
da subito un quadro reale sulle disponibilità
e un piano che preveda come reperire ulteriori
fondi. Rispetto alle iniziative di sostegno
propone che si programmino interventi tramite
il parametro del “quoziente familiare” come
avviene in alcuni paesi europei.
Castellani Propone di partire da risorse
certe già disponibili sul Bilancio Provinciale.
Virgilio ritiene che gli interventi debbano
essere complessivi, non solo di sostegno
diretto, ma maggiormente incisivi e che vadano
in direzione di una definizione di linee
di Welfare locale.
Barbati condivide le proposte di individuazione
di priorità sulla base del budget disponibile.
Chioda non ritiene risolutivo e compatibile
donare il gettone di presenza dei Consiglieri
che considera come un gesto personale da
mantenere nella sfera del privato e della
riservatezza.
Losio Sintetizza il dibattito proponendo
una verifica con la Giunta sulle disponibilità
economiche e sul quadro delle necessità urgenti,
elementi che consentiranno la redazione di
un documento unitario.
Prima di chiudere la seduta Losio propone
che il punto stralciato dall’o.d.g. inerente
il nuovo statuto e la nuova mission dell’Istituto
Ospedaliero di Sospiro, venga trattato in
una seduta di Commissione da prevedersi per
il 16 di marzo, occasione nella quale si
potrà promuovere l’incontro con una rappresentanza
delle associazioni “Donne Contro la Violenza”
di Crema e AIDA di Cremona, come previsto
nella seduta del 19 gennaio.
I consiglieri approvano.
La seduta si chiude alle ore 16,50.
p.s.www.welfarecremona.it ringrazia l'On
G.Torchio per la messa a disposizione della
documentazione
 
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