15 Settembre, 2002
La Giunta di Cremona presenta all'Unesco la candidatura del “Saper fare liutario”
Tradizione cremonese quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità .
La Giunta di Cremona presenta all'Unesco
la candidatura del “Saper fare liutario”
Tradizione cremonese quale Patrimonio Culturale
Immateriale dell’Umanità .
Approvazione della presentazione all’UNESCO
della candidatura del “Saper fare liutario”
della tradizione cremonese quale Patrimonio
Culturale Immateriale dell’Umanità (competenza
del Consiglio Comunale - esame preliminare).
Dopo l’esame preliminare, la Giunta ha assegnato
questa proposta di deliberazione al Consiglio
Comunale che sarà chiamato ad approvare la
presentazione della candidatura del “Saper
fare liutario” della tradizione cremonese
all’UNESCO quale Patrimonio Culturale Immateriale
dell’Umanità, conferendo mandato alla Giunta
Comunale per espletare le incombenze necessarie
al raggiungimento di tale obiettivo. Una
volta avvenuta l’approvazione, la Giunta
provvederà alla presentazione dell’istanza
al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
entro il termine del 31/7/2010, dato atto
che il termine previsto per la decisione
UNESCO circa i beni che entreranno a far
parte del Patrimonio Culturale Immateriale
dell’umanità è fissato al settembre 2011.
La tradizione liutaria cremonese che, come
è noto, caratterizza in tutto il mondo la
città di Cremona, ha le caratteristiche necessarie
per essere iscritta nelle liste del Patrimonio
Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
L’arte liutaria è nata a Cremona nel XVI
secolo con Andrea Amati, ed è proseguita
sino ad oggi con i liutai della sua stessa
famiglia, con i liutai Guarneri, nel XVIII
sec. con Antonio Stradivari, il più importante
di tutti, e infine con i liutai che hanno
continuato a coltivarla: infatti la grande
tradizione dei sommi liutai cremonesi del
passato, lungi dall’essere soltanto una memoria
glorificata e immobile, nella nostra città
è resa attuale dalle numerose Istituzioni
che ad essa si ispirano. Dal XVI sec. ad
oggi, l’arte liutaria di Cremona si è perfezionata
e tramandata di maestro in maestro liutaio:
durante questo periodo ha caratterizzato
profondamente il profilo della città, entrando
a far parte della sua identità consapevole,
riconosciuta e sentita come tale sia dalla
popolazione cremonese che da quelle esterne.
Il violino è infatti ormai un simbolo che
universalmente riconduce al nome di Cremona,
associandovi un’immagine di eccellenza culturale
ed artistica e facendone non solo motivo
di orgoglio cittadino ma anche e soprattutto
segno di precisa individualità culturale
e sociale, tale da renderla unica al mondo.
La tradizione liutaria cremonese ha dato
vita a strumenti ad arco universalmente ritenuti
i migliori al mondo: è quindi intuibile la
sua importanza per Cremona, che vanta una
forma d’arte che non ha eguali. Non vi sono
espressioni artistiche paragonabili a questa,
né nella tradizione culturale di una città
pur ricchissima di arte, storia e cultura,
né nel territorio circostante così come in
nessun’altra parte del mondo. L’eccellenza
della capacità e delle qualità tecniche impiegate
è garantita dalla severa tradizione di insegnamento
della scuola liutaria cremonese e dimostrata
dalla qualità degli strumenti prodotti. La
tradizione cremonese è unica depositaria
della forma che ha permesso la realizzazione
di autentici capolavori della liuteria, e
a Cremona sono custoditi gli attrezzi, le
forme e i disegni del maggiore interprete
di tale tradizione, il liutaio Antonio Stradivari.
Tale laboratorio costituisce esso stesso
una testimonianza unica al mondo. Benché
gli operatori pubblici della città mettano
in campo ogni risorsa per la protezione e
salvaguardia della tradizione liutaria di
Cremona, i cambiamenti culturali e sociologici
e del tessuto etnico della popolazione potrebbero
affievolire il forte senso cittadino di identificazione
con la tradizione stessa, favorendone l’indebolimento.
Pertanto il Consiglio Comunale sarà chiamato
a pronunciarsi sulla volontà della città
di Cremona di proporre la candidatura della
propria tradizione liutaria all’UNESCO quale
Patrimonio Culturale Immateriale. Poiché
solo uno Stato può presentare all’UNESCO
questo tipo di candidatura, non è possibile
farlo agli Enti locali che possono soltanto,
seguendo le procedure del caso, presentare
le proprie candidature allo Stato di appartenenza,
che poi provvederà alla trasmissione all’UNESCO.
Fase preparatoria della presentazione della
candidatura della tradizione liutaria cremonese
quale patrimonio culturale immateriale UNESCO.
L’assessore Irene Nicoletta de Bona ha informato
la Giunta che, dal gennaio 2007, il Comune
di Cremona è in contatto con i Ministeri
competenti (Beni Culturali e Affari Esteri)
per quanto riguarda l’intenzione della città
di portare all’UNESCO la candidatura della
tradizione liutaria cremonese quale Patrimonio
Immateriale dell’Umanità. Solo uno Stato
può presentare all’UNESCO questo tipo di
candidature: le varie realtà locali possono
soltanto, seguendo le procedure del caso,
presentare le proprie candidature allo Stato
di appartenenza, che poi provvederà alla
trasmissione del tutto all’UNESCO. All’inizio
del 2007, tra l’altro, l’Italia non aveva
ancora aderito alla convenzione UNESCO per
la Salvaguardia del Patrimonio Culturale
Immateriale: quando ciò avvenne, nel settembre
2007 con la legge dello Stato n. 167/07,
il Comune si affrettò a reiterare la propria
istanza. Il 4 dicembre 2008 è stato finalmente
possibile inviare alla Commissione Nazionale
Italiana UNESCO ed al competente funzionario
del Ministero degli Affari Esteri un modello
di check list, debitamente compilato, per
l’inserimento della candidatura di Cremona
nella cosiddetta tentative list per l’UNESCO.
Attraverso contatti informali l’Amministrazione
venne messa a conoscenza che la candidatura
cremonese aveva fatto un’ottima impressione,
ma ancora una volta l’iter di nomina di una
commissione ministeriale che avrebbe dovuto
pronunciarsi in merito ha rallentato la vicenda
sino a tutto il 2009. A fine aprile di quest’anno
è stato comunicato che le competenze ministeriali
sono di nuovo cambiate passando dal Ministero
degli Affari Esteri al Ministero per i Beni
e le Attività Culturali. Il termine per la
presentazione al Ministero di una nuova domanda
è stato fissato per la fine del prossimo
mese di luglio. Per questo si rende necessaria
una procedura piuttosto complessa. E’ necessario
infatti che l’istanza da presentare al Ministero
sia preceduta e corredata dalla schedatura
ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e
la Documentazione) del bene da proporre all’UNESCO.
Tale schedatura, che deve essere redatta
a regola d’arte su modelli appositamente
predisposti, non può che essere affidata
ad uno studioso appositamente preparato:
nel caso di Cremona un etnomusicologo trattandosi
di tradizione liutaria. Da qui la necessità
di conferire un apposito incarico per la
compilazione di tutte le schede indispensabili
per la presentazione della domanda ed avere
così la certezza che quanto predisposto sia
in linea con le richieste dell’ICCD. Proposta
che la Giunta ha accolto.
fonte: ufficio stampa Comune di Cremona.
 
|