15 Settembre, 2002
Noblesse oblige, ovvero: questione di etichetta
Le cose nuove hanno bisogno di un etichetta, così poi si può commentare : "ah, ecco, i soliti....."
Noblesse oblige, ovvero: questione di etichetta
Le cose nuove hanno bisogno di un etichetta,
così poi si può commentare : "ah, ecco,
i soliti....."
Noi, no. Noi NON siamo ambientalisti, antagonisti,
populisti, edonisti, qualunquisti, macchinisti,
surfisti, comunisti, scafisti, fascisti,
centristi, golfisti, enigmisti...
Nella presentazione del gruppo sul sito http://www.lucicremona.it
potete trovare la nostra "carta d'identità",
ovvero "(...) donne e uomini di Cremona,
di tutte le età, e il motivo per il quale
abbiamo deciso di impegnarci è il rispetto
e la cura del luogo, dell'ambiente, della
comunità nella quale viviamo, lavoriamo,
ci confrontiamo, con proposte ed azioni concrete.
Pensiamo sia arrivato il momento di progettare
una città con un'anima, in grado di ascoltare
e accogliere tutti i suoi cittadini, dove
le decisioni vengono prese per il bene di
tutti (...) Il nostro pensiero non è condizionato
da partiti e associazioni, lavoreremo come
un laboratorio aperto con chiunque desideri
una città migliore (...)".
I nostri amministratori paiono aver dimenticato
che scopo del loro mandato è quello di lavorare
per la collettività.
Il tormentone quotidiano è "non è una
nostra decisione ma della passata amministrazione,
non ci possiamo fare niente". C'è la
consolidata abitudine a ripetere un concetto
fino a quando il concetto diventa vero agli
occhi del "popolo sovrano".
E' anche vero che non è abitudine di questa
amministrazione decidere qualcosa autonomamente.
Infatti il futuro della città viene deciso
a casa del padrone di turno che convoca politici
e amministratori che scodinzolando vanno
a ricevere le istruzioni su questo o quell'aspetto
della vita cittadina.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da
dire.
Effettivamente le scelte della passata amministrazione
condizionano quella attuale. Sempre che coincidano
con interessi più "alti"...in caso
contrario si può tranquillamente ignorare,
derogare, modificare, annullare, incuranti
degli atti pubblici che hanno sancito a suo
tempo le decisioni del consiglio e della
giunta comunale.
L'elenco degli atti pubblici della passata
amministrazione ignorati o stravolti non
è breve.
Si possono citare gli esempi di Agenda 21,
del Forum Ambiente Giovani liquidato con
i Centri di Aggregazione Giovanile dalla
zelante assessore Alquati con la profonda
motivazione che "così non va bene".
L'oblio è caduto anche sul Piano Strategico
della città di Cremona (francamente questo
non turba i nostri sonni, resta comunque
un atto pubblico disatteso) deciso in accordo
con altri comuni limitrofi che stabilisce
programmi per il territorio fino al 2020;
forse l'ex assessore Soregaroli, che tanto
ha fatto per far nascere questa "sua"
creatura, ogni tanto porterà dei fiori al
luogo dove giace questo imponente Piano,
probabilmente vicino alla estrema dimora
dell'ostello del campeggio al Po, che ha
trascinato nell'oblio anche più di 500.000,00
euro usciti dalle nostre tasche.
Non altrettanto inviolabili sono state le
decisioni in materia di viabilità con la
riduzione "provvisoria" delle zone
a traffico limitato; d'altra parte vanno
rispettati i debiti elettorali verso i commercianti
che hanno votato chi le ha sparate più grosse.
Come "zuccherino" si vagheggia
di promozione dell'uso della bici in città
e si decidono pure stanziamenti per la promozione
della mobilità dolce. Poco importa che questo
coincida con lo smantellamento di tratti
non trascurabili di piste e corsie ciclabili.
Uguale trattamento ha subito il progettato
recupero del Parco degli ex Monasteri, costato
già parecchi soldi e abbandonato per il capriccio
di una "primadonna" e di chi considera
un palazzo pubblico un "bene di famiglia".
Ci riferiamo ovviamente al Palazzo dell'Arte
che per poter contenere la futura Gardaland
della liuteria viene modificato internamente
a colpi di deroghe; trascurabile anche il
fatto che il palazzo sia stato edificato
con le caratteristiche giuste per ospitare
altro, d'altra parte l'orientamento politico
di questa amministrazione ha molta considerazione
per la famiglia. Che dire poi del progetto
"fantasma" che riguarda la sistemazione
futura di piazza Marconi? Se chiedete di
visionare il progetto la risposta sarà che
il progetto non c'è, peccato che, per portarsi
avanti, le mappe della città presenti sul
sito del Comune siano già state modificate
come se il parcheggio sotterraneo fosse già
operativo. E la partecipazione tanto sbandierata
dall'Assessore al Tutto Malvezzi? Vale solo
per quel poco di pubblico che non è stato
svenduto in vario modo al privato?
Doveroso anche citare la città dello sport
e le fabbriche che, forse complice l'umidità
tipica della "padania" lievitano
a dismisura .
I solerti amministratori con inesauribile
energia si prodigano affinchè nulla si frapponga
alla realizzazione del nuovo "Miracolo
Cremonese" che vede crescere la domanda
di acciaio in un periodo caratterizzato dalla
contrazione del settore automobilistico ed
edile, tradizionali forti utilizzatori. Quindi
via alla realizzazione senza VIA di "moltiplicazioni"
bibliche. Coraggiosamente il sindaco di Cremona
è arrivato a minacciare manifestazioni di
piazza contro le insopportabili e intollerabili
ingerenze dei giudici che pretendono di far
rispettare rigorosamente a tutti senza differenze
le leggi vigenti. Compito delle pubbliche
amministrazioni d'altronde è facilitare la
strada ai "capitani coraggiosi"
sciogliendo tutti i lacci e lacciuoli che
impediscono il libero e indipendente sviluppo.
E le compensazioni ambientali dovute? Beh,
c'è il bosco filtro lì da vedere, no? No.
Stessa solerzia sta caratterizzando la "crescita
miracolosa" della "città dello
sport", altro regalo piovuto dal passato.
Rassicurati da inutili annunci sulla stampa
locale circa la perfetta liceità e sicurezza
per la salute di uomo e ambiente (ma se è
tutto a posto che bisogno c'è di annunci
pubblici?) delle procedure adottate in fase
di costruzione, assistiamo alla rapida crescita
di parallelepipedi di cemento dove prima
speravano di crescere alberi piantati con
i nostri soldi . Memori dell'esempio della
passata minoranza (ora maggioranza, che "fiutato"
per tempo il mutare del vento adottava la
linea politica dell'astensione perchè non
si sa mai con chi si dovrà spartire il futuro),
l'opposizione attuale, forse per un tardivo
senso di vergogna, si è astenuta quando il
programma integrato di intervento è passato
in consiglio comunale, salvo poi con un guizzo
d'amor patrio unirsi al suffragio universale
che ha sancito l'urgenza della realizzazione.
Che prevede pure una variante parziale del
piano dei servizi, in parole povere perequazione
selvaggia secondo necessità del committente.
Probabilmente come compensazione rilasceranno
delle tessere per sconti fa-vo-lo-si nel
costruendo centro commerciale della cittadella,
per la gioia degli sportivi cremonesi.
Dopo questo elenco - parziale - non vi viene
voglia di (ri)cominciare ad interessarvi
attivamente alle sorti della nostra città?
E non è questione di etichetta...
www.lucicremona.it
Cremona 3 settembre 2010
 
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