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15 Settembre, 2002
Riqualificazione Aree ex-Annonarie ( di LUCI)
L'Amministrazione Comunale ha utilizzato uno schema definito "aperto"

Riqualificazione Aree ex-Annonarie ( di LUCI)
L'Amministrazione Comunale ha utilizzato uno schema definito "aperto"
La riqualificazione delle Aree ex-annonarie si sta avviando verso la fase progettuale. L'Amministrazione Comunale ha utilizzato uno schema definito "aperto" per concorrere agli obiettivi e alle scelte finali, cercando di coinvolgere la comunità: in realtà, dopo l'avvio promozionale non c'è stato nessun altro intervento, e ci si è limitati a raccogliere le proposte. Un impegno maggiore e più convinto avrebbe probabilmente avuto, soprattutto da parte dei residenti in zona, una attenzione diversa, confidiamo però che nel seguito di questa iniziativa vengano messi in atto gli accorgimenti utili a favorire una reale partecipazione dei cittadini.

La trasformazione di quest'area risulta particolarmente importante per il futuro della città, per cui vanno evitati gli errori che negli ultimi anni hanno caratterizzato lo sviluppo urbanistico, quale ad esempio l'area dell'ex Consorzio Agrario.

Panorama della zona dell'ex Consorzio Agrario

http://img809.imageshack.us/img809/9774/exconsorzioagrario.jpg

La decisione quindi di recepire anche le proposte che arrivano dai cittadini, dalle associazioni di categoria, dagli ordini professionali, dai partiti, non può che essere vista con favore, anche perché ha portato a risultati non scontati, anzi quasi sorprendenti. Il rischio che si correva era infatti che i "gruppi di interesse" più importanti sponsorizzassero le proprie proposte dimenticando la visione d'insieme, prevaricando così le altre eventuali proposte dei cittadini e dei gruppi minori: così non è stato, e questo è la sorpresa. Leggendo infatti tutti i contributi arrivati ci si può rendere conto che ognuno, pur dal suo punto di vista, vede nella trasformazione di quest'area una opportunità per rendere migliore la città, con osservazioni prima di tutto di buon senso, con proposte che hanno al centro il benessere della comunità prima ancora che lo sfruttamento del territorio. Vien da pensare che la società civile sia più avanti rispetto alla "politica".

Abbiamo provato anche noi a riassumere tutte le proposte, cercando di dare un volto più preciso a questa complessa operazione.

Il primo dato che emerge è quello del NO. Il rifiuto di nuove aree commerciali di ampia superficie, di nuove strutture sportive, di palazzi enormi e insediamenti anonimi, del campionario disarticolato di manufatti senza logica, di un polo commerciale sportivo. Gli ultimi interventi urbanistici hanno quindi lasciato il segno, vedi in particolare la "Città dello sport" e il Piano Morbasco Sud, per cui la richiesta è quella di pensare a questa zona come a un quartiere aperto e vivo di una moderna città. In particolare molti dubbi arrivano riguardo a possibili nuovi insediamenti per l'edilizia abitativa: non vengono esclusi, ma proposti solo per tipologie carenti, ad esempio per studenti, come ostello, per coppie monoreddito, categorie protette, giovani al primo impiego ecc. L'unica richiesta esplicita è dell'ALER, con 16 unità abitative per locazione temporanea, per cui, togliendo la proposta del grattacielo, che sembra più una provocazione urbanistica che una reale possibilità, la tendenza è chiara, bisogna mettere un freno alle edificazioni abitative.

Questo argomento ne introduce un altro, evidenziato da tutti: la necessità di aumentare le aree a "verde", inteso come parco pubblico (nelle più diverse varianti, verde attrezzato, prato, bosco, ecc...), quindi accessibile a tutti, integrato nel quartiere ma al servizio dell'intera città. E' stata usata una definizione che rispecchia bene la realtà: verde per controbilanciare la marea di asfalto e cemento (e non siamo stati noi di LUCI a dirlo così bene.).

Un altro dato che emerge con decisione è la necessità di sviluppare un diverso concetto di mobilità urbana. Le proposte si sprecano: percorsi ciclo-pedonali, piste ciclabili, bike-sharing, interscambio veicolare privato/pubblico, un'area dedicata ai turisti per potersi muovere in città senza mezzi privati, diventando così questa zona un accesso confortevole e utile per chi si appresta a visitare la nostra città.

Anche per tutte le altre possibili destinazioni lo si immagina come "quartiere", proponendo piccole attività commerciali, laboratori, luoghi di aggregazione sociale, zone di mercato, tutte quelle attività cioè che migliorano la qualità della vita urbana.

Per la destinazione precisa degli edifici, per i quali si auspica ove possibile un recupero di "archeologia industriale", le proposte sono molte e diverse ma rivolte a una "architettura sostenibile", fino ad arrivare a incentivi legati alla qualità tecnologica e alla sostenibilità costruttiva (e anche qui non siamo stati noi di LUCI.). E' il segno che la nostra è una società matura, capace di proporre con cognizione la strada da seguire. Ovviamente ognuno ha proposto un "qualcosa" che ritiene importante, frutto dell'esperienza maturata nel proprio settore: la scelta tra centro congressi, cittadella della musica, polo scolastico, uffici amministrativi, centri di ricerca, studi professionali, sportello unico del cittadino e altro ancora farà parte dei passaggi successivi, che si spera siano condivisi nel migliore modo possibile. Unico punto in contrasto, secondo la nostra lettura, è la zona stadio, che qualcuno vede da moltiplicare nelle sue funzioni mentre altri lo vorrebbero ridimensionato (togliendo il campo di allenamento).

Le proposte sono state numerose, chiare e articolate, ora serve un grande impegno per renderle realizzabili, scegliendo tra le destinazioni possibili quelle delle quali la città ha reale bisogno. In ogni caso, la soluzione dovrà essere integrata nel contesto complessivo, seguendo le indicazioni maggioritarie che così riassumiamo:
 
- conversione a ampie aree verdi a uso pubblico, integrate con rete ciclo-pedonale
- edificazione contenuta e di qualità, integrata nel contesto storico e urbano, con particolare attenzione alle relazioni di quartiere
- possibilità di modificare la mobilità urbana, attualmente accentrata solo sul veicolo privato

Aspettiamo i prossimi passi, sperando che si tenga conto di questo esercizio di buon senso comune che è stato dimostrato da chi ha contribuito a immaginare una città migliore.

 


       



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