15 Settembre, 2002
Le aree semi-pedonali di Cremona
Trasformare, guarire, aggiustare, coltivare, abbellire, rifiorire, evolvere, rinforzare, colorare Cremona.
Le aree semi-pedonali di Cremona
Trasformare, guarire, aggiustare, coltivare,
abbellire, rifiorire, evolvere, rinforzare,
colorare Cremona.
Nella recente classifica delle città eco-sostenibili,
Cremona, pur perdendo posizioni, ottiene
comunque un risultato di un certo rilievo.
Vista la diversa percezione che abbiamo della
città, abbiamo chiesto a Legambiente (che
ha stilato la classifica) i dati in loro
possesso, sui quali poi faremo delle verifiche.
Intanto ci portiamo avanti con il lavoro,
e iniziamo ad analizzare l'area semi-pedonale
cremonese, ovvero quella zona che, pur essendo
riservata ai pedoni, destina uno spazio anche
al parcheggio delle auto.
Area pedonale: zona interdetta alla circolazione
dei veicoli, salvo quelli in servizio di
emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio
di persone con limitate o impedite capacità
motorie, nonché eventuali deroghe per i veicoli
ad emissioni zero aventi ingombro e velocità
tali da poter essere assimilati ai velocipedi.
In particolari situazioni i comuni possono
introdurre, attraverso apposita segnalazione,
ulteriori restrizioni alla circolazione su
aree pedonali.
In tutte le città del mondo l'area pedonale
è quella zona, spesso centrale, che consente
alle persone di muoversi liberamente apprezzando
le meraviglie del luogo o di usufruire degli
esercizi commerciali, permettendo magari
una sosta in ampi giardini. Un luogo piacevole,
rilassante, dove le persone si possono incontrare
senza fretta, una zona "libera",
di tutti, sempre pulita e spesso abbellita
con fioriere, allestimenti vegetali di vario
genere, panchine, che lascia un buon ricordo
nel turista di passaggio. La concezione cremonese
dell'area pedonale invece è ancora quella
di cinquant'anni fa, e questo non è che la
conseguenza di chi, volendo costruire una
città "moderna" e all'avanguardia
ma non essendone all'altezza, copia qua e
là senza avere idea, e soprattutto senza
capirne il valore. Da anni ormai la nostra
"area pedonale" centrale è invasa
periodicamente da convegni motoristici di
ogni genere, sminuendo così il valore educativo
di questa destinazione d'uso. Attenzione,
non è una presa di posizione contro i veicoli
a motore, è la considerazione che comunque
i pedoni (e i ciclisti) sono soggetti di
serie B, e le auto hanno sempre e comunque
l'importanza primaria: mai che si fermi un
tratto di strada ampio per organizzare questi
eventi, sempre nelle aree riservate ai pedoni.
Questo superficiale atteggiamento, con il
passare degli anni, ha generato ovviamente
delle consuetudini che ormai sono difficili
da estirpare.
Il parcheggio delle auto in area pedonale
è una prassi diffusa. A parte le deroghe
e le autorizzazioni che non si negano a nessuno,
sono numerosi gli "abusivi". Del
resto questa interpretazione elastica delle
regole coinvolge anche tutti i tratti di
strada centrali contrassegnati da divieto
di fermata e sosta: corso V. Emanuele, via
Ceresole, largo Boccaccino, via Platina,
ovunque è un susseguirsi di irregolarità.
Impunite, perché ormai lo sanno tutti che
le probabilità di essere multati per queste
infrazioni sono praticamente inesistenti.
Non è solo una questione teorica di rispetto
delle regole, a questo punto si è affermato
il concetto che "fare il furbo è meglio"
(una regola ormai applicata a qualsiasi aspetto
della nostra vita quotidiana), che diventa
umiliante per chi invece cerca di comportarsi
secondo le regole del buon vivere civile.
Provate a far notare il comportamento sbagliato
a un automobilista che ha parcheggiato sulle
strisce pedonali o nel mezzo della pista
ciclabile, come minimo si viene pesantemente
insultati: l'arroganza e la prevaricazione
nei confronti dei soggetti "deboli"
è la norma, è il risultato ottenuto dopo
anni di inerzia e "chiudiamo un occhio
e a volte anche due" di chi invece avrebbe
dovuto fare rispettare le regole. All'origine
di tutto è questa visione auto-centrica dello
sviluppo urbanistico, con tutte quelle aberrazioni
associate che sono i nuovi parcheggi in centro,
la "zona a traffico limitato" a
ridosso della Cattedrale, il parcheggio delle
auto consentito praticamente ovunque, rimane
solo l'accanimento sulle auto nelle zone
di sosta a pagamento con biglietto scaduto,
che comunque non sono un pericolo per la
circolazione. Oggi serve una visione diversa
della città, con scelte che permettano, oltre
alle relazioni tra le persone, un contatto
anche visivo con quel patrimonio incredibile
che la Storia ci ha consegnato. La nostra
area semi-pedonale invece è sporca, poco
accogliente e trascurata, imbarbarita da
un osceno maxi-schermo e dai "totem"
pubblicitari. Sembra la descrizione di un
parcheggio di un centro commerciale, ma forse
è proprio questo che amministratori del bene
pubblico poco lungimiranti pensano debba
essere una città moderna.
Ci stiamo dimenticando la cura e la bellezza
dei luoghi, li stiamo rendendo anonimi e
tutti uguali. A noi così non piace, desideriamo
una città diversa, con le aree pedonali libere
dalle auto e dalla pubblicità, una città
pensata per le persone, dove le regole del
convivere civile siano fatte rispettare,
dove si possa vivere con piacere, e che possa
regalare a chi passa da Cremona il ricordo
di una città accogliente e serena, di una
bella città.
LUCI Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa
www.lucicremona.it
 
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