15 Settembre, 2002
Poca partecipazione al Forum Ferrovie
Lazzari: "Occorre recuperare attenzione sulla materia, con realismo"
Poca partecipazione al Forum Ferrovie
Lazzari: "Occorre recuperare attenzione sulla materia, con realismo"
"Le infrastrutture ferroviarie cremonesi non reggono un treno in più. Non c'è margine di manovra per nuovi servizi. Tanto vale qualificare l'esistente. Non si comprende il perché le Ferrovie non si impegnino a realizzare modesti adeguamenti. Basterebbero 10 milioni di euro!".
Sono queste le parole adoperate dal Prof. Ing. Francesco Perticaroli, consulente della Provincia nella realizzazione del Piano delle Ferrovie, presentato oggi al Forum tematico, indetto dall'Assessore ai Trasporti Fiorella Lazzari, nella Sala Consiliare dell'Ente, per discutere con tutti i portatori di interesse una traccia strategica, scientificamente impostata, da presentare alla Regione Lombardia (servizio) e a RFI (infrastrutture) per la riqualificazione del trasporto ferroviario in provincia di Cremona.
"I tracciati sono favorevoli - ha dettagliato Perticaroli -. La velocità di percorrenza media è 110/120 km/h: è buona, ma non è reale, per la presenza di infiniti colli di bottiglia".
Il piano ipotizza allora tre scenari. Nell'immediato, è possibile mettere in campo interventi "leggeri", per correggere le criticità, con bassi investimenti: spezzare sezioni di blocco troppo lunghe, realizzare i sottopassi nelle stazioni, realizzare scambi di 60 km/h, eliminare i passaggi a livello (il piano ne censisce 91 sul territorio, distanziati mediamente l'uno dall'altro 1,6 km).
Una volta raggiunta una maggiore regolarità nel servizio, è possibile attuare le condizioni per incrementare l'offerta, tramite alcuni raddoppi selettivi: Cremona - Olmeneta, Cavatigozzi - Cremona (strategico per il porto), Cremona - Castelvetro (raddoppio limitato da Cremona fino al ponte sul Po), Piadena - Pontirolo ecc… In uno scenario più ambizioso si può pensare che il territorio della provincia di Cremona possa entrare nell'orbita dell'alta capacità e diventare itinerario dei cosiddetti corridoi alternativi. In passato si parlava di gronda nord, poi di gronda est, ora di gronda sud. In quest'ultima ipotesi, il tracciato Pavia, Casalpusterlengo, Codogno, Ponte Adda, Castelleone, Crema, Treviglio diverrebbe parte del corridoio 5, Barcellona-Kiev, con le più interessanti ricadute, secondo il parere dei tecnici, delle infrastrutture locali.
"Peccato non esista un piano che formalizzi queste scelte da parte delle ferrovie. Sono ipotesi. La sensazione - ha precisato l'Arch. Ugo Targetti, l'altro esperto - è che non vi sia interesse. Mancano orizzonti di progettualità ampi. Manca una strategia commerciale per catturare mercato. Non c'è interesse per l'intermodalità, che sul territorio avrebbe delle buone possibilità. Non c'è margine per incrementare i servizi, per la carenza infrastrutturale".
"Il servizio peggiora di giorno in giorno - ha concluso Lazzari -. Noi proponiamo di migliorare l'esistente per piccolissimi passi. Si può. Un sottopassaggio costa 300 mila euro! Discutiamo poi insieme le strategie di più ampio respiro". All'incontro ha partecipato la Commissione Territorio, presieduta da Ladina al completo, i referenti di Cisl e Cgil, assenti gli altri 100 soggetti invitati.
Dura l'Assessore Lazzari: "Da un lato leggo sui giornali ipotesi fantasiose di sviluppo ferroviario. Dall'altro si apre un forum per pianificare i nostri bisogni su basi scientifiche e non sappiamo approfittare di questa preziosa occasione!".
Nella foto: al tavolo da sinistra Lazzari, Ladina, Targetti, Perticaroli
 
|