Sorelle e Fratelli,
Compagne e Compagni,
stanchi ma fiduciosi, eccoci di ritorno da questa edizione 2005 della storica
Marcia del movimento nonviolento dei popoli della pace!
Come sapete, domenica 11 settembre si è svolta la MARCIA PERUGIA-ASSISI
PER LA GIUSTIZIA E LA PACE, a cui abbiamo partecipato insieme a 200 mila
cittadini del mondo, in rappresentanza di migliaia di organizzazioni
sociali e comunità locali dei cinque continenti.
Come sempre, anche da Cremona numerosa è stata la partecipazione di persone
e gruppi parte di un ampio Movimento espressione di differenti
orientamenti culturali e religiosi e di differenti esperienze sociali e
politiche.
A conclusione di questo importante appuntamento, riteniamo di fare cosa buona
e giusta trasmettendovi il documento unitario della Tavola della Pace
rivolto al Governo italiano alla vigilia del vertice dei capi di stato delle
Nazioni Unite e un breve articolo di riflessione proposto dall'Arci.
Nel salutare TUTTI i partecipanti cremonesi alla Marcia, gruppi
organizzati e singoli individui - di cui non pretendiamo certo di essere
gli unici rappresentanti e nel cui nome non ci permettiamo di parlare
- rilanciamo un appello alle persone e alle organizzazioni del pacifismo della
nostra provincia affinchè - sulla base dell'esperienza importante e costruttiva
di questi anni del Tavolo Cremonese Contro la Guerra all'Iraq - si voglia e
si sappia riprendere il filo di un confronto e di un lavoro
unitario per la ricostruzione di un soggetto plurale di Movimento della
società civile anche a livello territoriale.
In Marcia, ciascuno con le sue contraddizioni...
Insieme, Uniti e Diversi.
arci nuova associazione - cremona
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TAVOLA DELLA PACE
La Perugia-Assisi a Berlusconi: l’Italia non sia complice dei killer dell’Onu.
Ecco la Risoluzione che può salvare l’Onu.
Manca solo la loro volontà politica.
Si apre domani 14 settembre 2005 a New York, presso la sede delle Nazioni Unite,
il più grande vertice dei Capi di Stato e di Governo della storia. I 170 leader
di tutto il mondo che si riuniranno nel Palazzo di Vetro devono decidere quali
nuovi impegni assumersi per migliorare la vita nel pianeta, lottare contro la
povertà, promuovere la pace e la sicurezza, difendere i diritti umani e l’ambiente,
riformare l’Onu.
Il Vertice si svolge nel 60° compleanno dell’Onu, a cinque anni dal Vertice
del Millennio che nel 2000 aveva visto i leader del mondo sottoscrivere la “Dichiarazione
del Millennio” contenente numerosi precisi impegni per portare un po’ di
pace, sicurezza e giustizia nel mondo. Tutti impegni che, ancora una volta, sono
stati dimenticati o traditi.
“E’ una di quelle occasioni storiche che accadono una volta per generazione”
ha dichiarato Kofi Annan, Segretario Generale dell’Onu. “Ma il rischio di
fallimento è alto” ha aggiunto nei giorni scorsi, “Molto alto”.
Per salvare l’Onu e sollecitare i governi a rafforzare e democratizzare questa
Organizzazione, domenica 11 settembre più di duecentomila persone hanno
marciato da Perugia ad Assisi dando vita ad una straordinaria manifestazione per
la giustizia e la pace.
E’ stata la più grande mobilitazione popolare mai organizzata nel mondo in
favore dell’Onu, contro i gravissimi attacchi a cui è sottoposta dalle grandi
potenze.
La Marcia è stata preceduta dall’Assemblea dell’Onu dei Popoli (Perugia,
8-10 settembre 2005) che ha visto la partecipazione di oltre mille persone
provenienti da ottanta paesi di tutto il mondo.
L’Assemblea dell’Onu dei Popoli ha elaborato una
Risoluzione per la Riforma e la Democratizzazione delle Nazioni Unite. (che
trovate in allegato a questo messaggio).
“L’abbiamo consegnata a Berlusconi perché l’Italia non può essere
complice dei killer dell’Onu. La Risoluzione - ha dichiarato Flavio Lotti,
coordinatore nazionale della Tavola della pace- è scritta nella stessa forma
giuridica dei documenti delle Nazioni Unite.
Questo è il testo che i Capi di Stato e di Governo debbono approvare se
vogliono mettere l’Onu nelle condizioni di affrontare seriamente le grandi
emergenze e i drammi del nostro tempo.
La Risoluzione c’è. Manca solo la loro volontà politica.
L’Italia faccia la sua parte.”