15 Settembre, 2002
Sulla questione morale siamo intransigenti.
Intervento del segretario regionale dei DS Luciano Pizzetti
Non avendo noi conflitti di interesse, non avendo noi mai imposto leggi ad personam, non avendo noi mai favorito prescrizioni di reati o sovvertimenti di dibattimenti processuali, non avendo noi mai depenalizzato reati fiscali, non avendo noi mai approvato condoni, abbiamo una bassissima soglia di tolleranza sulla questione morale.
Dunque reagiamo con fermezza, con la schiena diritta, quando si cerca di associarci a una sorta di novella tangentopoli.
Persino i Magistrati giudicano irrilevanti e non degne di nota le conversazioni telefoniche di Fassino. Eppure, anche a fronte del pesante e diretto coinvolgimento di uomini di governo del Centrodestra nelle vicende che vedono Fiorani protagonista, si assiste ad una campagna scandalistica e denigratoria verso di noi.
A questa campagna infame occorre reagire con nettezza e determinazione. A Roma come a Cremona.
E’ quello che ho fatto e che intendo continuare a fare. Colpo su colpo. Senza tentennamenti.
Perché so che l’onore e l’etica valgono più di ogni altra cosa. In particolare per chi ha responsabilità pubbliche.
Dunque, alla coppia Iotta-Beretta, esponenti di Forza Italia, che ha sentito la necessità di evidenziare il mio presunto “nervosismo”, dico che con le furbizie non si va lontano.
Sono calmissimo. Calmissimo e serenissimo. Forte del nostro rigore e della nostra dirittura morale.
A tal punto da permettermi di prendere a calci nel sedere, ovviamente metaforicamente parlando, chiunque tenti di metterle in discussione. Alleato (?) o avversario che sia.
Sulla vicenda Unipol ci si possono certamente e legittimamente rivolgere critiche politiche. Sono utili. Anch’io ne ho rivolte. Ma non certo morali, descrivendoci come complici di malaffare.
Non siamo compartecipi né di corruzione, né di concussione, né di sottrazione di fondi pubblici o privati che siano, né di tentativi di artefare le regole del gioco del libero mercato, né di elargizioni tangentizie, né di finanziamenti occulti. Abbiamo valutato positivamente, forse anche sbagliando, l’opzione di Unipol su BNL. Nulla di più.
A Cremona abbiamo conosciuto il Prof. Bracchi e il Rag. Lazzarinetti come persone perbene e capaci.
Tali li hanno giudicati anche tantissimi imprenditori, liberi professionisti, semplici cittadini che si sono avvalsi della loro professione. Tali li hanno giudicati i dirigenti dell’Azione Cattolica e di altre Associazioni. Ci siamo fidati e questo è quanto. Come si sono fidati tanti altri. Nulla di più.
Continuo a sperare di non esserci sbagliati. Vedremo il prosieguo delle indagini. Se qualcuno ha commesso reati sarà chiamato a risponderne.
Le porcherie che cerca di insinuare surrettiziamente il consigliere Ladina sono per noi del tutto inaccettabili. La nostra o norabilità rappresenta un valore in sé. E’ per noi e per l’Italia un bene prezioso. La difenderemo con ogni mezzo lecito. A testa alta.
Guardando chiunque negli occhi.
Se questa fermezza e intransigenza comporterà il venir meno, per pezzi o per intero, dell’attuale maggioranza del governo locale, che sia!
La nostra o nestà vale ben più di posti in Giunta. Nel libero gioco democratico, al governo oggi ci siamo e domani magari no.
L’etica e la moralità fanno parte invece del nostro patrimonio genetico. Non scambiabili e non trattabili.
Non è superiorità morale, è un modo di praticare la politica come bene comune. Un modo non solo nostro ma di tantissimi. Nel Centrosinistra come nel Centrodestra. Perché la buona e la bella politica non sono un’Araba Fenice. Esistono davvero.
 
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