Quando i tagli allo stato sociale si fanno radicali e investono pesantemente
anche i comuni, come succede ora, il volontariato torna di moda perché serve a
risolvere problemi diversamente non gestibili. Il volontario tappabuchi dei
vuoti lasciati dalla politica?
No, un volontariato che fa la sua parte ma che chiede alla politica di non
abdicare davanti ai bisogni e chiede interlocuzione a livello di territorio.
In questa ottica, da un anno, a Formigara, opera un gruppo di volontariato
AVAL (Associazione Volontariato Acli Lombardia) legato alle sede provinciale
Acli, promosso dal progetto “RisorsAnziani”, all’interno della L.R. n.22/1993
sul volontariato.
Cosa fanno?
Hanno avviato uno sportello di orientamento e aiuto per pratiche sociali e
sanitarie che ha visto crescere le richieste di intervento.
Alcuni, a titolo del tutto personale, trasportano anziani presso presidi
ospedalieri e sanitari organizzando così “spontaneamente” un vero e proprio
servizio di trasporto sociale, visto che sono già 80 le persone che in sei mesi
hanno usufruito di questa “gentilezza”, ricompensata solo da un contributo per
la benzina.
Altri volontari visitano abitualmente a casa, anziani e malati per dare
sostegno psicologico, compagnia, e per sbrigare pratiche ordinarie (bollette,
appuntamenti con Asl, medici, acquisto medicinali, materiale sanitario ecc.);
presenziano, se richiesti, a visite mediche o esami particolari,
dando sicurezza a chi ha paura. In pochi mesi, gli interventi domiciliari sono
stati 70. Per farvi fronte, si sta attivando anche una rete di anziani, ancora
efficienti, disposti a un mutuo aiuto in piccoli ma preziosi servizi
quotidiani.
E ancora, una volta la settimana, i volontari riuniscono gli anziani per
attività culturali e ricreative secondo la metodologia dei circoli di studio o
di interessi, prevista dal progetto “Risorsanziani”, che mira a rendere gli
anziani maestri attivi nella loro formazione. Tra gli argomenti trattati: il
benessere fisico e psicologico, l’importanza delle relazioni, il dialetto come
lingua viva, le composizioni floreali, conoscere il mondo viaggiando.
Non mancano momenti di svago e giornate di turismo sociale per godere beni
culturali, paesaggistici e spettacoli.
Parlando con i volontari, si percepisce una forte motivazione e passione,
anche professionale (di chi ha svolto in passato un lavoro sociale). Sappiamo
che prima di “partire” in gruppo hanno fatto formazione sociale e che tuttora
operano, riflettendo su ciò che fanno; che sanno trasmettere, anche col cuore,
il loro prendersi in carico i singoli anziani.
Colpisce il fatto che si autofinanzino pure. Ogni tanto, ricevono offerte di
singoli che vogliono riconoscere in questo modo il loro impegno.
Poiché viviamo tutti nel tempo dell’interesse individuale, toccare con mano
una realtà così generosa lascia ben impressionati e fa ben sperare!
Sicuramente, un buon esempio di impegno per il bene comune che merita di
essere riconosciuto e valorizzato all’interno delle politiche sociali locali.