15 Settembre, 2002
La lentezza di Formigoni e le urgenze della Lombardia
DS lombardi: ora che Formigoni ha finalmente annunciato la sua decisione ci auguriamo che in Regione si torni a parlare di questioni concrete, come lo Statuto e la riforma della legge elettorale .....
Si concludono con il risultato più prevedibile le strane primarie inventate da Formigoni, che curiosamente soddisfatto di quei 152mila fedelissimi fan che lo hanno pregato di restare alla presidenza della Regione, ha annunciato mercoledì scorso di aver finalmente preso la sofferta decisione: non lascerà la via vecchia per la nuova, il governatore che da 11 anni occupa la sedia più importante della Regione.
"Una decisione scontata - commenta il capogruppo ds Giuseppe Benigni - che sarebbe stato meglio prendere prima". Senza giocare, sottintende Benigni, con il sondaggio su internet che, a ben vedere, scarsi risultati ha ottenuto dal punto di vista della comunicazione.
Il presidente diessino non fa sconti alle modalità messe in campo dallo staff del governatore, che ha raccolto complessivamente 158mila contatti attraverso un sistema che consentiva la ripetizione arbitraria del voto da parte degli utenti.
"Ricordo - sottolinea - che in una vera consultazione popolare organizzata in modo volontario, come sono state le Primarie dell'Unione del 16 ottobre scorso, sono andati al voto in un solo giorno oltre 566mila lombardi".
Benvenga comunque la soluzione del dilemma e la ripresa dell'attività istituzionale.
"Ora che Formigoni ha finalmente annunciato la sua decisione - insiste Benigni - ci auguriamo che in Regione si torni a parlare di questioni concrete, come lo Statuto e la riforma della legge elettorale, perché in Lombardia si deve aprire una nuova fase, la fase costituente verso un federalismo più vero, che sarà favorito dalla bocciatura della riforma elettorale di Calderoli nel referendum di domenica e lunedì prossimi. Sarebbe utile - suggerisce il capogruppo - prendere esempio dalla Catalogna, che ha votato mediante referendum il suo Statuto, mentre la Lombardia non è ancora stata in grado di scrivere il proprio".
Ed è l'ultima in Italia, un record negativo che il presidente dovrebbe aggiungere al palmares della Regione a cui da oltre un decennio ha legato il suo nome, e che più di ogni altra rivendica le ragioni del federalismo e dell'autonomia.
 
|