15 Settembre, 2002
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Sandro Gugliermetto al Consiglio Provinciale: «Ripristinare la legge precedente»
Il consigliere provinciale della Margherita, Sandro Gugliermetto, ha
presentato un ordine del giorno, perché venga trattato in Consiglio Provinciale
in merito alle nuove disposizioni di legge sul diritto d'autore, collegate alla
Finanziaria. Egli chiede venga ripristinata la legge precedente, in base alla
quale articoli pubblicati possono essere riprodotti o variamente usati sui
media, indicandone la fonte, a meno che la pubblicazione o l'uso non siano stati
riservati.
Segue il testo integrale dell'odg 16 ottobre2006 - prot. n. 192271
Dallo scorso 3 ottobre in internet non si può più riportare il testo di un
qualsiasi articolo tratto da un qualsiasi sito o giornale, pur citando la fonte.
Lo impone l'art. 32 del decreto legge n. 262, collegato alla finanziaria ed
entrato già in vigore il 3 ottobre scorso. Vi si legge che il decreto modifica
la normativa sul diritto d'autore all'articolo 65, stabilendo che "i soggetti
che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di
articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori
per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso
e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i
soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni di categoria
interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni
pubbliche". Le sanzioni previste per le inadempienze sono salatissime.
Fino al giorno prima del decreto il "copyleft" era ammesso sul web con la sola
restrizione di citare rigorosamente la fonte editoriale e l'autore del pezzo.
Oggi, con questa disposizione, vengono imbavagliati migliaia di siti, di blog e
di forum.
In sintesi: chi voglia realizzare una rassegna stampa online o cartacea, deve
pagare, anche se la sua attività è senza fini di lucro, umanitaria o
caratterizzata da una valenza culturale o sociale. I soldi versati verranno
intascati dagli editori, e di certo non dai giornalisti che hanno scritto quegli
articoli, pagati una tantum per la cessione dei loro diritti d'autore alle
testate per cui lavorano.
Per capire l'importanza di questo giro di vite basta leggere la precedente
formulazione dell'articolo 65, che condizionava le rassegne stampa alla sola
citazione della fonte: "Gli articoli di attualità di carattere economico,
politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure
radiodiffusi o messi a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello
stesso carattere possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico
in altre riviste o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o
l'utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la
fonte da cui sono tratti, la data e il nome dell'autore, se riportato".
Quale sarà il destino di tutte le iniziative che cercano di affrontare la
complessità e la ridondanza dell'informazione attraverso un paziente lavoro di
tematizzazione, catalogazione e raccolta del meglio che l'informazione
tradizionale è in grado di produrre? In che modo una tassa sull'esposizione di
materiale pubblico inciderà sul diritto a "cercare, ricevere e diffondere
informazioni, attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere" stabilito a
chiare lettere dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo?
Alla luce di queste premesse, il Consiglio Provinciale di Cremona
ESORTA IL PARLAMENTO
ad abolire con un opportuno provvedimento il primo comma dell'articolo 32 del
capo IX del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, recante "Disposizioni urgenti
in materia tributaria e finanziaria", con cui sono state anticipate alcune delle
misure previste dal disegno di legge finanziaria 2007;
a ripristinare la precedente formulazione della legge sul diritto d'autore, in
base alla quale "gli articoli di attualità di carattere economico, politico o
religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, oppure radiodiffusi o messi
a disposizione del pubblico, e gli altri materiali dello stesso carattere
possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste
o giornali, anche radiotelevisivi, se la riproduzione o l'utilizzazione non è
stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti,
la data e il nome dell'autore, se riportato".
ESORTA IL GOVERNO
a promuovere, come previsto dalla Costituzione, lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica, anche e soprattutto attraverso la libera
circolazione dei saperi e a difendere il diritto a "cercare, ricevere e
diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a
frontiere", stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE
SANDRO GUGLIERMETTO
(DL - LA MARGHERITA)
 
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