15 Settembre, 2002
I poveri in Lombardia: Terzo dossier delle Caritas
I senza fissa dimora sono il 23% delle persone accolte nei Centri di Ascolto (a Bergamo oltre il 70%), sono prevalentemente uomini e vivono nella solitudine, al di fuori di legami di convivenza e parentela
Presentato il 5 luglio scorso, il dossier offre i dati 2006 dei 18 Centri di Ascolto della Caritas della Lombardia. Il terzo Dossier degli osservatori regionali delle povertà in Lombardia è stato realizzato da un gruppo di ricerca coordinato da Luciano Gualzetti di Caritas Ambrosiana con la collaborazione di tutti gli Osservatori delle Povertà delle diocesi lombarde. La rilevazione dei dati quantitativi ha interessato i mesi da aprile a settembre 2006 relativi a 18 Centri di Ascolto raggiungendo 3850 persone utenti dei Centri. I risultati parlano di un utente prevalentemente donna (quasi il 56% del campione), di origini straniere e di giovane età.
In particolare, i Centri di Ascolto sono diventati un punto di riferimento per gli stranieri (circa il 70% degli utenti), soprattutto di nazionalità rumena.
La maggioranza di essi è in regola e in possesso di permesso di soggiorno. Nazionalità e regolarità sono dati che comunque variano molto a seconda della Provincia: a Como e a Crema la maggior parte degli stranieri incontrati è priva di permesso di soggiorno; le origini rumene, poi, sono al primo posto solo per Lodi, Cremona e Vigevano.
I senza fissa dimora sono il 23% delle persone accolte nei Centri di Ascolto (a Bergamo oltre il 70%), sono prevalentemente uomini e vivono nella solitudine, al di fuori di legami di convivenza e parentela. Si è rilevato che spesso la rottura dei legami familiari può diventare precondizione di una situazione di disagio. Le persone divorziate/separate che si rivolgono ai Centri sono soprattutto italiane e sono il 20% circa del totale dei cittadini italiani.
Per quanto riguarda l´istruzione, hanno titoli più alti le donne rispetto agli uomini e gli stranieri rispetto agli italiani. Il 65% degli utenti è disoccupato.Di povertà - afferma il rapporto - ne esiste ancora tanta. Ma non sempre è conclamata; Il più delle volte si tratta di vulnerabilità sociale: una nuova area di disagio che consiste nella precarietà di vita dovuta ad instabilità lavorativa, sfilacciamento dei legami, perdita dell´abitazione.
.Il Dossier ha in parallelo sviluppato un´indagine qualitativa riguardando esclusivamente casi emblematici di utenti italiani, che rispetto agli utenti stranieri presentano situazioni di disagio più particolari e complicate.I Centri di Ascolto sono realtà promosse dalle Parrocchie dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi. Valutata la situazione gli operatori cercano di definire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifico, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno.
Nell ambito di questo progetto, quando necessario e compatibilmente con le risorse della comunità, vengono offerti degli aiuti concreti. In ogni caso viene garantita un azione di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle risorse del territorio.
 
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