15 Settembre, 2002
Le strategie dell’Agroalimentare cremonese per vincere le sfide del mercato
A Lodi il forum del progetto Equal Competence, con gli interventi di Torchio e Auricchio
Puntare su innovazione e ricerca con i Fondi Ue a cui per la prima volta Cremona e Lodi sono ammessi
Il progetto Equal Competence, che coinvolge i territori delle province di Cremona e Lodi con i relativi progetti operativi e individua nello sviluppo delle risorse umane e nell’innovazione delle imprese il fattore determinante per far fronte alle trasformazioni dei mercati, è stato l’argomento dibattuto a Lodi nel corso di un forum presso il Parco Tecnologico Padano. Tra i relatori i presidenti della Provincia, on. Giuseppe Torchio, e della Camera di Commercio, Gian Domenico Auricchio, ed il docente universitario Bruno Battistotti, direttore del centro ricerche biotecnologiche.
I cambiamenti prospettati e i possibili scenari vanno governati e per questo servono professionalità e strumenti adeguati. Equal Competence ha avuto proprio lo scopo di delineare dei percorsi attraverso i quali si sono potuti creare professionalità qualificate e al contempo si è potuta sviluppare la capacità dei territori di fare sistema. Un sistema in cui tutti gli attori sono stati coinvolti tra cui, non ultimi , i consumatori .
La Comunità Europea, per il periodo 2007-2013, sottolinea l’importanza della conoscenza per rendere l’Europa più competitiva e più dinamica e, per la prima volta, anche i territori di Cremona e Lodi possono accedere ai Fondi” ha affermato Torchio, “Siamo riconoscenti all’assessore regionale, Gianni Rossoni, per il decisivo sostegno legato all’avvio dei Poli Formativi, ora però dobbiamo lavorare per avere tutti i requisiti necessari affinché i nostri progetti vengano finanziati. Al riguardo è urgente che la Regione vari il distretto del latte, fermo al palo nonostante le pressanti richieste cremonesi e mantovane. Vanno altresì verificate le concrete possibilità di attivare il distretto agroenergetico, tenendo conto che lo scenario è mutato e il prezzo del mais e delle materie prime è fortemente cresciuto. Infine, il distretto del pomodoro, cui aderiamo con le Province di Parma e Piacenza. Se è vero che circa 200mila ettari dovranno essere riportati in produzione, è indispensabile che la Regione vari politiche attive dopo l’avvenuta approvazione del Psr (Piano Sviluppo Rurale) con un budget di 900 milioni di euro”. Nel territorio cremonese è stato dato il via alla fase operativa del Patto per lo sviluppo in cui le istituzioni locali e le rappresentanze economiche e sociali hanno deciso di definire e condividere visioni e strategie di sviluppo, identità collettive. Ma il Patto per lo sviluppo rappresenta anche un modello di politica territoriale. Tra gli assi strategici vi è anche il sistema agro-alimentare con la definizione di progetti concreti capaci di assicurare crescita economica, equità sociale e sostenibilità ambientale .
“Innovazione e internazionalizzazione: due priorità per la Camera di Commercio di Cremona che, in particolare nel 2007, proprio su questi versanti ha messo in atto, attraverso l’Accordo di programma per la competitività stipulato con la Regione Lombardia, una forte politica di sostegno alle imprese” ha affermato il presidente Auricchio, “Un’opportunità che il nostro tessuto imprenditoriale ha saputo cogliere in pieno: basti pensare che, nel primo periodo di vigenza dell’Accordo, sul bando innovazione 27 imprese della nostra provincia hanno acquisito contributi per circa 920mila euro per interventi di innovazione tecnologica, mentre i due bandi finora pubblicati sull’internazionalizzazione hanno finanziato per circa 310mila euro decine di imprese con voucher per la partecipazione a fiere, per la ricerca individuale di partner esteri e per la promozione di prodotti all’estero presso strutture commerciali”.
I territori di Cremona e Lodi nel campo della ricerca agroalimentare occupano, ciascuna con le proprie specificità, un ruolo di primo piano. A Cremona pensiamo all’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza e Cremona, alla SMEA (Alta Scuola in Economia Agroalimentare) e al CRB (Centro Ricerche Biotecnologiche), ma anche al Politecnico, all’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Porcellasco, al Laboratorio di Tecnologie per la Riproduzione del Prof. Cesare Galli per citarne alcune.
 
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