15 Settembre, 2002
*Solo il Partito Democratico ha un programma per modernizzare il Paese*
Piero Fassino a Cremona - Dal Pd rilancio dell’economia e sostegno alla ricerca
Piero Fassino è arrivato a Cremona per spiegare che l’Italia “ce la può fare”, ma “serve uno scatto di responsabilità, la capacità di mettere al primo posto l’interesse del Paese e di costruire le soluzioni politiche e istituzionali che rispondano alla domanda che ci viene dai cittadini e dalle imprese. Quella cioè di una politica che sia capace di governare, di aprirsi alla società, di valorizzare le tante risorse di cui l’Italia è ricca”.
“Grazie al Partito Democratico - afferma Fassino - siamo in un clima di grande riforma che ci vedrà passare dai 39 partiti del parlamento uscente ai cinque di quello che eleggeremo. È un cambiamento figlio della nascita del Pd, perché grazie al Pd Berlusconi e Fini hanno deciso di mettersi insieme, come ha deciso anche la sinistra”.
“In tutta la campagna – continua - il Pd e Veltroni hanno dettato l'agenda politica, con Berlusconi e Fini ogni giorno all'inseguimento. Questo dimostra che solo il Partito Democratico ha un programma per governare il Paese”.
Per lanciare il suo messaggio ha incontrato, in Palazzo Trecchi, le forze sociali ed economiche del territorio. Fassino ha passato in rassegna il programma, soffermandosi sui temi dell’equità, dei redditi, del rilancio dell’economia, del sostegno alle imprese e della fiscalità, dell’impegno per la ricerca e degli investimenti per le infrastrutture.
La giornata all’ombra del Torrazzo dell’ultimo segretario dei Ds si è aperta incontrando la gente comune, ribadendo ai sostenitori, che avevano organizzato un presidio, che “c’è un 20-25% di indecisi che sceglierà in questi giorni per chi votare. E’ a loro che dobbiamo rivolgerci per spiegare le nostre ragioni, illustrare il nostro programma, rendere chiaro che il voto al PD è quello più utile”.
Poi, accompagnato da Luciano Pizzetti, ha visitato il centro di Porcellasco, del professor Cesare Galli. “C’è una sproporzione evidente tra l’importanza della ricerca che si fa qui e le modeste risorse messe a disposizione. Questo polo, così come tutti quelli che rappresentano delle eccellenze, vanno sostenuti con maggiore convinzione”.
Un tema ripreso anche a palazzo Trecchi, dove Fassino ha voluto sottolineare l’importanza, per l’economia, del sostegno alla ricerca e dell’innovazione perché la sfida della globalizzazione si vince non solo abbattendo i costi ma anche puntando sulla qualità, sulla specializzazione e sul contenuto tecnologico”.
“Stati Uniti, Germania e tutti i grandi Paesi hanno capito che investire nei saperi rappresenta un valore strategico. In Italia non c’è la giusta attenzione a questi temi. Il Pd, invece, vuole costruire la società dell’innovazione. A partire dal contrasto della dispersione scolastica e riportando nella media europea il numero dei laureati”.
È una delle misure per far ripartire l’economia perché, spiega, il tasso di crescita è troppo basso. “In Cina siamo al 10%, in India il valore non è troppo distante, in Europa si oscilla tra il 2 e il 3 per cento. Qui da noi siamo ancora più indietro”.
Fassino elenca quindi le priorità. “Occorre proseguire nel risanamento dei conti pubblici, continuando quanto di buono è stato fatto dal governo Prodi”. Parla del debito pubblico, tornato a scendere, del progetto del Pd per arrivare al “pareggio di bilancio nel 2010”. Spiega come serva “una politica di risanamento che liberi risorse oggi al servizio del debito pubblico”.
“Le grandi speranze che ha suscitato il Pd – continua l’ultimo segretario dei Ds nascono dalle risposte che può dare agli italiani che vogliono un Paese più moderno, più aperto, più dinamico, capace di offrire più opportunità, in primo luogo ai giovani. Non dimentichiamoci che siamo arrivati alla scelta di dar vita al Pd partendo dalla convinzione che i grandi cambiamenti che investono l’Italia e il mondo ci consegnano sfide nuove: come dare dignità al lavoro nelle condizioni di flessibilità, come garantire uno sviluppo che realizzi la sostenibilità tra crescita, mercato e ambiente, come riformare lo stato sociale, come ridefinire il rapporto tra società, istituzioni e politica, cambiando radicalmente una pubblica amministrazione che troppo spesso oggi non assume il cittadino come il suo soggetto centrale”.
“Occorre snellire la burocrazia e rendere più efficienti le amministrazioni pubbliche. – dichiara -. La semplificazione legislativa è ormai necessaria. Veltroni parla di eliminare cinquemila leggi”. Poi Fassino, per dar forza alle sue parole, cita come esempio “la Francia dove ce ne sono seimila, mentre in Italia ventunomila”.
Fassino è quindi soffermato sul tema della fiscalità assicurando che “ci sono le condizioni per ridurre la pressione fiscale” e ha parlato del progetto per mettere a reddito il patrimonio immobiliare dello Stato non destinato ai servizi pubblici e della riduzione della spesa il rilancio del Paese.
“Il Pd - ha concluso - è portatore di un progetto alto, forte, culturalmente solido di governo della società moderna”
 
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