15 Settembre, 2002
Luciano Pizzetti sul Decreto Anticrisi
Quei campioni di ipocrisia di leghisti sono stati per l'ennesima volta presi in castagna, e per di più su quella che loro per anni hanno chiamato "Roma ladrona".
DL ANTICRISI: PIZZETTI (PD), VERGOGNOSO IL
VOTO DELLA LEGA NORD SULL'ESENZIONE DAL PATTO
DI STABILITA' PER IL COMUNE DI ROMA
Secondo Luciano Pizzetti, deputato PD e capogruppo
della Commissione Bicamerale Affari Regionali
"quei campioni di ipocrisia di leghisti
sono stati per l'ennesima volta presi in
castagna, e per di più su quella che loro
per anni hanno chiamato "Roma ladrona".
Avevamo presentato una proposta chiara e
semplice: il ripristino dell'applicazione
del Patto di stabilità interno per il Comune
di Roma (eliminando l'esenzione disposta
dal Governo per gli anni 2009 e 2010) e la
ricerca di altri strumenti per affrontare
le questioni finanziarie aperte nella Capitale.
La Lega Nord, insieme al PDL, ha votato contro.
E' una posizione scandalosa. In Padania si
grida a Roma si beve! Ora la Lega propone
la finta mobilitazione dei suoi Sindaci contro
il provvedimento da essa stessa approvato.
Troppo tardi. Con le furbizie non si va distante.
Come su Malpensa. Dovranno spiegarla a tutti
i Sindaci questa presa in giro, chiamati
a fare i salti mortali per far quadrare i
conti e rispettare il Patto. Tutti uguali,
tranne uno: Alemanno, con la benedizione
della Lega Nord. Complimenti."
Allegato: il testo dell'ordine del giorno
bocciato da Lega e PDL
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, all'articolo 18,
commi 4-quater e 4-quinquies, esclude l'applicazione
del Patto di stabilità interno per gli anni
2009 e 2010 nei confronti del Comune di Roma,
ponendo a carico del piano di rientro dall'indebitamento
pregresso il concorso al raggiungimento degli
obiettivi di risparmio che avrebbero dovuto
derivare dall'applicazione delle regole del
Patto negli anni 2009 e 2010. Si prevede,
altresì, che la tempistica per le entrate
e le spese del piano di rientro sia rimodulata
con apposito accordo tra il Ministero dell'economia
e delle finanze e il Commissario straordinario
del Governo in modo da garantire la neutralità
finanziaria in termini di saldi di finanza
pubblica;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge
6 agosto 2008, n. 133, ha determinato una
manovra di riequilibrio particolarmente onerosa
per il comparto degli enti locali, prevedendo
un concorso dei Comuni e delle Province alla
realizzazione degli obiettivi di finanza
pubblica pari a 1.650 milioni di euro per
l'anno 2009, 2.900 per il 2010 e 5.140 per
il 2011;
l'esclusione del Comune di Roma dalle regole
del Patto di stabilità interno rischia di
configurare un improprio regime di favore,
particolarmente inopportuno in una fase in
cui agli altri comuni italiani è richiesto
uno sforzo assai rilevante di riequilibrio
dei conti;
la garanzia della neutralità finanziaria
dell'esclusione del Comune di Roma dal Patto
attraverso la rimodulazione della tempistica
del piano di rientro appare una soluzione
piuttosto discutibile. A fronte di ciò, appare
quanto mai indispensabile una verifica accurata,
anche in sede delle competenti commissioni
parlamentari, della proposta di piano di
rientro presentata dall'ufficio commissariale
di Roma,
impegna il Governo:
a valutare gli effetti applicativi della
disposizione citata in premessa, al fine
di adottare tutti gli atti normativi necessari
per ripristinare per il comune di Roma, così
come avviene per l'insieme dei comuni italiani
con popolazione superiore a 5.000 abitanti,
l'applicazione delle regole del Patto di
stabilità interno per gli anni 2009 e 2010;
a procedere ad una valutazione attenta e
rigorosa della proposta di piano di rientro
del Comune di Roma, così come è avvenuto
e avviene per esempio nel caso dei piani
di rientro sanitari di alcune Regioni, chiedendo
all'ufficio commissariale e al Comune di
Roma una proiezione nel tempo di quali siano
gli equilibri fra le spese e le entrate comunali
necessari per garantire i servizi essenziali
e gli investimenti prioritari per la città
Capitale della Repubblica, oltre che per
assicurare la sostenibilità del debito, ancorando
così a questa previsione strutturale ogni
eventuale apporto aggiuntivo di risorse per
il Comune di Roma.
9/1972/18. Misiani, Pizzetti, Fiano, Fontanelli,
Naccarato, Giovanelli, Codurelli, Ferrari,
Braga, Mosca, Letta, Mantini, Strizzolo,
De Biasi, Farinone, Marco Carra, De Micheli,
Rubinato.
Milano, 15 gennaio 2009
LAURA PICCIONI
Ufficio Stampa
Partito Democratico Lombardia
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