15 Settembre, 2002
Censis: 52% ottimista, soglia sicurezza 2.000 euro al mese di G.C.Storti
Insomma da più parti sembrano emergere questi elementi: il giudizio sulla crisi è molto pensante ma gli italiani sono ottimisti e si sta formando nell’opinione pubblica la sensazione che il governo debba fare molto di più.
Censis: 52% ottimista, soglia sicurezza 2.000
euro al mese
Pil: Censis-Confcommercio, scende a -1,8%
in 2009
Nel 2009 il Pil scendera' dal -0,6%/-0,9%
al -1,8%, dato medio tra una valutazione
pessimista di un Prodotto interno lordo al
-2,9% e una ottimista al -1,2%. Questa la
previsione del Censis-Confcommercio sui dati
del 2009 considerando gli effetti positivi
del complesso delle manovre di Governo per
due decimi di punti del Pil. Tale dato previsionale
deriva dalle aspettative sulla disoccupazione
che dovrebbe salire da 1,65 mln di unita'
circa nel 2008 a 2,1 mln nel 2009, cosa che
ridurrebbe i consumi dallo 0,7% al -0,9%.
Altro dato rilevante in termini di Pil pro-capite
e', conseguentemente anche in termini di
consumo pro-capite, un "salto indietro
ai dati del 1999, in quanto nel 2009 si prevede
un ritorno del Pil pro-capite ai livelli
inferiori ai 21.000 euro in media".
Le associazioni di categoria ed in particolare
la Confcommercio si dimostrano si dimostrano
molto cauti nel commentare i dati negativi
diffusi su Pil e consumi.
Tutti dichiarano di non fare previsioni è
che i dati della crisi possano essere smentiti.
Dopo sei mesi passati sotto schiaffo nelle
previsioni di una crisi disegnata da più
parti come la peggiore di tutti i tempi,
gli italiani però rialzano la testa, gli
atteggiamenti razionali sostituiscono quelli
emotivi e il 52,4% si dice ottimista circa
l'immediato futuro.
E’ questa l’altra faccia della medaglio che
ese dall’indagine Cencis sugli 'Stili di
consumo, percezioni e prospettive ai tempi
della crisi', effettuata nelle ultime settimane
di gennaio 2009 su un campione di 1.300 famiglie.
"La soglia di sicurezza è fissata in
2.000 euro di reddito netto familiare mensile.
Al di sotto di questa soglia, i nuclei familiari
mostrano meno fiducia - dice il direttore
generale del Censis, Giuseppe Roma -, gli
aiuti pubblici devono quindi riguardare le
famiglie con redditi al di sotto dei duemila
euro".
Gli ottimisti si trovano geograficamente
soprattutto nel Nord-Est dove salgono al
54,1%, secondo il Censis, nelle città intermedie,
"soprattutto tra i giovani dove la quota
raggiunge il 60%, è la prima volta di una
percentuale così rilevante" aggiunge
Roma.
In ogni caso il il 50% delle famiglie non
modifica i consumi e guarda al futuro
al futuro con ottimismo, e finora non ha
modificato profondamente le abitudini di
consumo.
Le famiglie vedono come «soglia di sicurezza»
un reddito mensile netto di 2mila euro, al
di sotto del quale incominciano i problemi.
Il governo, spiega pertanto il direttore
del Censis Giuseppe Roma, dovrebbe concentrare
gli aiuti alle famiglie con reddito inferiore.
Tutti gli esperti sono concordi nel definire
però «la crisi è più acuta del previsto,
ed il settore del commercio è in grave difficoltà»,
con un saldo negativo fra imprese aperte
e chiuse nel 2008 di 40mila unità. Nel 2009
la contrazione dei consumi è vista in un
-0,9%: «Il governo deve mettere in campo
provvedimenti più coraggiosi» dicono in particolare
i rappresentanti dei commercianti.
Insomma nonostante la crisi gli italiani
restano ottimisti sul futuro, mentre il 30%
si dichiara pessimista e il 17% resta incerto.
Per fronteggiare la crisi, invece, il 43,2%
pensa di risparmiare, mentre il 22,2% e'
pronto a tagliare i consumi.
I piu' ottimisti restano i giovani e le famiglie
con reddito elevato. La quota di ottimisti
scende tra chi guadagna meno di 1.000 euro
al mese, attestandosi al 47%.
Per quanto riguarda la propensione all'indebitamento
da parte delle famiglie, dalla ricerca emerge
che solo l'1,4% degli intervistati ritiene
di doversi eventualmente indebitare, mentre
solo il 17% ha dichiarato di aver sottoscritto
nell'ultimo anno un contratto dio credito
al consumo.
Insomma da più parti sembrano emergere questi
elementi: il giudizio sulla crisi è molto
pensante ma gli italiani sono ottimisti e
si sta formando nell’opinione pubblica la
sensazione che il governo debba fare molto
di più.
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
 
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