15 Settembre, 2002
The show must go on (di Annamaria Abbate)
La politica spettacolo del Premier si arricchisce ogni giorno di nuovi effetti speciali: mentre la crisi economica si aggrava e acquista contorni sempre più preoccupanti......
La politica spettacolo del Premier si arricchisce ogni giorno di nuovi effetti speciali: mentre la crisi economica si aggrava e acquista contorni sempre più preoccupanti, il nostro moltiplica i suoi sforzi per metterla in sordina anziché affrontarla con misure adeguate.
L’ultima sua trovata, un vero sgarbo istituzionale nei confronti del Senato che aveva cominciato a esaminare un provvedimento in merito al nucleare, è l’intesa con Sarkozy per costruire in Italia quattro centrali basate sulla tecnologia francese Epr, di cui sappiamo per certo che è già vecchia e inaffidabile, tant’è vero che i due impianti in costruzione in Finlandia e Francia non sono ancora terminati dopo anni di lavoro anche se i costi si sono già moltiplicati.
Il Premier vuole farci credere che col nucleare un po’ di affari riprenderanno, ma c’è da scommettere che l’unico “guadagno” sarà quello derivante dall'alleanza Enel-Electricité de France: Enel potrà comprare a prezzo stracciato l'energia elettrica che avanza a EdF nei mesi di scarso consumo per rivenderla poi a prezzo maggiorato ai cittadini italiani. Niente male per le loro tasche, soprattutto dopo la vagonata di milioni di euro degli italiani regalata ai francesi con l’affare Alitalia.
Il trionfalismo nucleare del Premier dovrà fare i conti con tempi lunghissimi e una gran quantità di problemi, a partire dalla difficoltà di reperire siti compatibili che abbiano molta acqua a disposizione e poca popolazione intorno, passando per il consenso delle cittadinanze coinvolte, fino alla questione dello smaltimento delle scorie; ma per il momento è sulla scena mediatica e per lui questo conta.
Lo show-premier ha nelle sue mani sia il potere politico che quello mediatico, e non gli è difficile mascherare agli occhi dell’opinione pubblica le politiche dannose che questa destra sforna a getto continuo, dalla legge sulle intercettazioni, che riduce all’impotenza la magistratura inquirente mentre imbavaglia la stampa, a quella sulle cosiddette ronde, che legalizzano l’illegalità. Per gli stranieri siamo diventati un caso di studio: la scorsa settimana sulla stampa internazionale si è levato un coro un’anime di incredulità a fronte del comportamento anomalo del nostro sistema mediatico che, incredibilmente, ha pressoché oscurato una notizia che in qualsiasi altro paese civile avrebbe fatto tremare dalle fondamenta il governo: l'avvocato Mills, accusato di essersi fatto corrompere da Berlusconi, è stato condannato a quattro anni e sei mesi, ma il suo corruttore non subirà alcuna conseguenza, grazie all’appositamente studiato Lodo Alfano, che lo ha praticamente messo al di sopra delle leggi dello Stato.
Siamo ora curiosi di sapere come il nostro showman riuscirà a far trangugiare agli italiani una delle ultime furbate a cui si appresta. Sotto il ricatto della Lega, che sente il prossimo referendum elettorale come una mannaia sul collo, il Governo è intenzionato, contro ogni buon senso, a tenere in data separata dalle amministrative e dalle europee il voto referendario, pur di far fallire la consultazione. Stupefacenti, direi spettacolari, le dichiarazioni di Italo Bocchino che, dimenticando di essere stato tra i promotori del referendum, ora con una rapida inversione a U si pone tra i suoi più accaniti avversari. Votare in un giorno apposito comporterà un costo per la collettività di circa 400 milioni di euro, il doppio di quanto fin qui impegnato per la social card. Uno sperpero di denaro pubblico che in tempi difficili come questi sarà molto arduo giustificare persino per il più grande tele-imbonitore.
Annamaria Abbate, Segretario cittadino PD Cremona
 
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