15 Settembre, 2002
Il Miles gloriosus, ovvero fare il Premier a botta di annunci (di Annamaria Abbate)
Nella famosa commedia di Plauto, il soldato fanfarone e prepotente spara le più grosse vanterie.....
Nella famosa commedia di Plauto, il soldato fanfarone e prepotente spara le più grosse vanterie in fatto di donne e azioni guerresche, ma viene ignominiosamente gabbato dal servo furbo e alla fine verità trionfa. Così capita nelle migliori commedie, quasi mai nella realtà della nostra politica, ormai ridotta ben al di sotto persino della farsa.
Quotidianamente ci tocca assistere alle esibizioni surreali del Premier trasformista, che con gran disinvoltura annuncia, dice, ridice, e si contraddice con la stessa velocità con cui cambia il cappello, bandana o berretto da capotreno che sia. Nei suoi siparietti ne ha per tutti: mentre invita i cassintegrati a non stare con le mani in mano e a cercarsi un'altra possibilità, “ un’attività diversa, magari in un negozio o una cosa commerciale”, si vanta che in Europa vogliono copiare il suo Piano Casa.
E mentre ci maceriamo nella curiosità di sapere chi saranno mai questi misteriosi copioni europei, il piano casa, che si presentava come una mostruosa licenza di cementificare l’Italia, già si sta sgonfiando sotto i nostri occhi come un soufflé mal riuscito: dalla deregulation totale è passato più modestamente a quella per sole ville, villone e villette, mono e persino bifamiliari , ma dalle trifamiliari agli appartamenti in condominio, niente da fare.
Si da il caso che la Costituzione, piaccia o no, all'articolo 117, affida alle Regioni le leggi in materia urbanistica, perciò le Regioni e i Comuni hanno avuto buon gioco nel bocciare il provvedimento, che non verrà infatti presentato per decreto, come trionfalisticamente annunciato. La momentanea retromarcia del Premier gloriosus, incoraggiata anche dal messaggio riservato del presidente Napolitano e dalle esternazioni non tanto private dell’amico Bossi, è stata ricacciata dietro le quinte con una nuova spettacolare sceneggiata: sotto i riflettori di Acerra il miles è tornato a chiedere con forza le riforme dei regolamenti parlamentari.
Interpellato dai giornalisti, ha detto: “Oggi, chi è in Parlamento è li con due dita ad approvare tutto il giorno emendamenti di cui non conosce nulla. Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti era per dire che gli altri sono veramente lì, non per partecipare, ma per fare numero". Questi giudizi oltremodo offensivi nei confronti del Parlamento denotano e confermano le pulsioni autoritarie del Premier e in quale misura egli consideri il Parlamento come un fastidio ed un ostacolo al suo potere personale.
Offendere il Parlamento, significa offendere gli italiani, e opportunamente il Presidente della Camera Fini ha ritenuto suo dovere intervenire con parole nette"La democrazia parlamentare ha procedure e regole precise che devono essere rispettate da tutti, in primis dal Capo del Governo. Si possono certo cambiare ma non irridere". “Non è vero che i deputati sono qui a fare numero e bisogna stare attenti a non alimentare un qualunquismo e senso di sfiducia nelle istituzioni di cui credo che nessuno oggi in Italia ravvisi la necessità. Lo dirò con chiarezza al presidente del Consiglio” .
Siamo, dunque, nuovamente alla contrapposizione aperta tra il Premier e Fini che si gioca sulla profonda e manifesta diversità di natura, rispetto delle istituzioni e visione politica dei due, ma sullo sfondo incombe soprattutto la questione dell’egemonia all’interno del neonato Pdl e della necessità di Fini di non apparire subalterno allo strapotere berlusconiano. Siamo molto curiosi di assistere alla nascita di questa strana creatura: da domani a Roma partirà la tre giorni che sancirà la nascita del partito unico del centrodestra.
Sappiamo già che il Premier tuttofare ha detto la sua su tutto, dalla composizione della platea al menù, alla banda musicale, ha seguito tutto personalmente nei minimi dettagli per creare una kermesse “giovane e piena di felicità”."Basta volti tristi" ha annunciato il premier. Via dalle prime file i dirigenti di partito. Solo giovani e donne. Che tristezza mi fa il povero Fini.
Annamaria Abbate
Segretario cittadino PD Cremona  
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