15 Settembre, 2002
C'era una svolta - La riorganizzazione dei servizi bibliotecari nella Provincia di Cremona
Cremona - San Vitale - Venerdì 20 giugno - l'introduzione del Presidente Gian Carlo Corada
“C’ERA UNA SVOLTA”
La riorganizzazione dei servizi bibliotecari nella Provincia di Cremona
20 giugno 2003, San Vitale
di Gian Carlo Corada – Presidente della Provincia di Cremona
Porto con viva cordialità il mio personale benvenuto a tutti i presenti al convegno illustrativo della riorganizzazione del sistema bibliotecario territoriale, emblematicamente denominato “C’ERA UNA SVOLTA”. Era importante per la nostra amministrazione poter incontrare in questa fase tutti i soggetti istituzionali che a vario titolo e ad ogni livello si occupano di raccolte civiche, per fare il punto della situazione, vedere che cosa è stato fatto, che cosa resta da fare.
Una svolta c’è già stata. Il piano triennale provinciale, che ha preso avvio nel 2001 ha dato un nuovo volto al panorama delle biblioteche locali. La riorganizzazione dei sistemi, che da 4 sono diventati 2, di fatto è compiuta, con uno sforzo di concertazione importante che ha rafforzato la capacità delle biblioteche civiche di dialogare tra loro, ponendo le basi per nuovi importanti traguardi.
Partiamo da un servizio razionalizzato, nei suoi aspetti organizzativi, da raccolte aggiornate, perché abbiamo aperto linee di finanziamento dedicate all’incremento e alla revisione delle raccolte, da una più consapevole capacità di cooperazione istituzionale, dentro una logica di rete. In questi anni abbiamo inoltre dato vita al centro di catalogazione provinciale. Una ventina di Comuni sono già entrati nel laboratorio di prova dei prestiti interbibliotecari. Abbiamo verificato la funzionalità dei bibliobus. Contestualmente abbiamo attivato molte azioni per promuovere la lettura, nonché corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori. Abbiamo imparato a collaborare sempre più da vicino.
Il futuro chiede un nuovo faticoso cammino di cooperazione. Guardiamo con interesse all’estensione del prestito on line. Vorremmo in rete tutti i centri civici, la possibilità di scambiarsi i titoli, la massima interazione. Apriremo presto un portale dedicato alle biblioteche, incoraggeremo e coordineremo un nuovo importante sforzo di adeguamento, che privilegi la qualità dell'offerta, la collaborazione, le pari opportunità di accesso al servizio.
Sono soddisfatto per il lavoro fin qui svolto, ben conscio delle difficoltà che ci sono state e che ci sono, soprattutto per adeguare i Comuni di più modeste dimensioni ai requisiti minimi regionali, per onorare standard di qualità e servizio che sono molto impegnativi. Con lo sforzo di tutti, siamo sulla strada giusta. L’ idea, forse il sogno, di alcuni anni fa non è poi così lontano dall’essersi già in buona misura compiuto. Volevamo un sistema bibliotecario ben organizzato. Ciò significa avere magari meno biblioteche, ma meglio collegate tra loro, anche sfruttando le nuove tecnologie per creare quella vicinanza fisica non semplice da ottenere in un territorio frammentato come il nostro. Ci ha penalizzato la carenza di risorse, finanziarie e di personale, perché ancora purtroppo, insensibilmente, gli Enti che dovrebbero aiutarci pensano che la cultura debba essere la Cenerentola dei bilanci. Noi abbiamo fatto il possibile per rovesciare questa tendenza e credo che il proposito di chiudere il mandato amministrativo con un sistema bibliotecario provinciale ristrutturato e un centro di catalogazione organizzato sia prossimo a compiersi. Per questo devo ringraziare l'Assessore alla Cultura Marco Dossena, che ha contribuito a dare contorni certi all’impegno contenuto nel mio Programma elettorale, grazie anche al fattivo e competente apporto del Dirigente Franco Feroldi, della responsabile dell'ufficio biblioteche Carmen Ghetti e di tutto il personale del servizio. Un grazie speciale alla dottoressa Ivana Pelliccioli per averci sostenuto nella realizzazione degli studi di supporto al piano triennale.
Un ringraziamento infine alla Regione Lombardia, perché ci è stata vicina nella realizzazione di tanti progetti, condividendo uno sforzo economico abbastanza significativo, con una raccomandazione sentita a non far mancare per il futuro il necessario aiuto per accompagnare il salto di qualità – un altro – che riteniamo fondamentale per dare veste compiuta al lavoro che abbiamo cominciato insieme diversi anni fa. La certezza di nuovi tagli – ogni anno più consistenti e preoccupanti, nell’ordine del 10, 12% delle risorse – ci crea qualche amarezza. Abbiamo invece bisogno di nuova energia, per essere capaci di tener testa al cambiamento, anche per infondere fiducia ai Comuni, pochi per la verità, che offrono resistenza all’impegno di adeguamento, perché temono di non essere all’altezza, di cominciare un lavoro e poi farlo cadere nel vuoto, per mancanza di fondi, di personale, di “input” tecnologici.
La cultura, i libri, tracciano il senso della nostra identità e della nostra storia. Un libro racchiude intelligenza e sensibilità di tanti uomini e donne che hanno voluto condividere qualcosa con qualcun altro. Sminuirne anche solo di poco il valore, significa mortificare testa e cuore di coloro che li hanno prodotti e con essi cancellare frammenti di sapere, pezzi della nostra comune verità, utili per decifrare i segreti del passare del tempo. Per questo i libri vanno amati e difesi, come esseri umani, come chiavi per capire la storia, brandelli di dna della vita sociale di un popolo e della sua cultura.
A tutti coloro che su questo territorio ogni giorno lavorano per la conservazione, la tutela, lo sviluppo di questo inestimabile patrimonio: grazie.
 
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