15 Settembre, 2002
Consulta Enti locali limitrofi ai siti nucleari “Occorre un equo riparto delle risorse”
I territori vicino agli impianti richiedono con forza le risorse investite. Interessato il neo presidente Anci, Chiamparino.
Consulta Enti locali limitrofi ai siti nucleari
“Occorre un equo riparto delle risorse” I
territori vicino agli impianti richiedono
con forza le risorse investite. Interessato
il neo presidente Anci, Chiamparino.
La legge 13 recante “misure straordinarie
di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”,
va integrata e modificata. Gli enti locali,
che hanno speso milioni per la vicinanza
di un impianto nucleare in strutture e servizi,
attendono dal Governo quanto speso sino ad
oggi, comprese le compensazioni ambientali.
Ma ad oggi un silenzio assordante.
Questo in sintesi il messaggio uscito dalla
riunione promossa a Cremona, presso la Provincia,
della Consulta degli “enti locali limitrofi
ai siti nucleari”.
Presenti oltre al presidente della Provincia,
Giuseppe Torchio con l’assessore all’economia
Agostino Savoldi, amministratori locali di
Spinadesco, Castelvetro P.no, Rondissone,
Sesto, Verolengo, Balzola, Cortemaggiore,
Acquanegra, Cremona ed il p.i Elia Sciacca.
Nella legge si parla solo di compensazioni
per territori “confinanti”, mentre a Roma,
alla presenza dei funzionari Ministeriali
e come pareva condividere lo stesso Ministro
Scajola in una sua lettera, avevamo chiesto
la redistribuzione delle risorse anche ai
territori limitrofi entro 10 chilometri dai
siti” – ha precisato il presidente Giuseppe
Torchio - Se, rispetto al pregresso si è
riusciti, dopo il pressing di tali amministrazioni,
ad includere nel riparto dei fondi di compensazione
i Comuni confinanti, ora bisogna procedere
nell’includere quelli limitrofi. Se con Stogit
e Snam rete Gas, Terna si sono avviate e
si stanno avviando relazioni per compensazioni
per altri tipi di impianti a livello locale,
non capisco perché ciò non possa avvenire
per la presenza dei siti nucleari”.
Basti pensare che l’ASL di Cremona, per le
misure di sorveglianza, misure di soccorso,
di controllo, sono previste 210.000 euro
complessivamente, senza dimenticare gli investimenti
fatti negli scorsi anni per i Centri di Decontaminazione,
strutture, corsi di formazione, piani di
intervento, protezione civile, con le spese
sostenute dagli Istituti Ospitalieri di Cremona.“Ciò
accade, peraltro, quando lo spettro del nucleare
ritorna in Italia – ha continuato il presidente
della Provincia - Gli italiani a suo tempo
erano stati molto chiari su tale tema: mentre
attendiamo ancora le compensazioni derivanti
da una specifica legge che sino ad oggi ci
aveva esclusi, e sulle quali anche il Ministro
era d’accordo, si parla già di nuovi impianti
termonucleari sull’asta del Po, con voci
di corridoio che li danno a Viadana e comunque
sul Po, vicino anche agli ex impianti. Una
scelta del governo che non tiene conto di
quanto già l’Italia sta facendo in materia
di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico,
fotovoltaico, eolico, salti d’acqua, biomasse
e biogas). Tanto per fare un esempio, a livello
provinciale, la produzione di energia da
fonti alternative ammonta complessivamente
a 100 Mw, senza contare quanto si potrà fare
in termini di produzione di energia pulita
con il progetto di regimazione del Po, avviato
con Regione Lombardia, Aipo ed Infrastrutture
Lombarde, per circa 920.700 MWh, utilizzando
appunto le acque del Po”.
L’assessore Stefano Campagnolo ha auspicato
che la Consulta prosegua nel suo lavoro anche
dopo la scadenza elettorale, con gli amministratori
che vi saranno, quale momento di confronto
con il Governo, anche all’indomani del rilancio
del nucleare da parte del Governo, partita
per la quale è richiesta volens-nolens la
partecipazione e presenza degli Enti locali.
Non si deve far mancare la voce di tali territori.
Di ugual tenore il Sindaco di Balzola, che
ha ribadito la necessità di una presenza
forte, al fianco di tali amministrazioni
e territori, dell’Anci e dell’Upi.
Il Sindaco di Rondissone ha fatto presente
come il riparto sia parziale ed iniquo, che
esclude altri territori che hanno fatto investimenti
e richiedono le spettanti compensazioni ambientali.
Il Sindaco di Castelvetro P.no ha evidenziato
come tali criteri di riparto non siano condivisibili
e accettabili; occorre anche una diversa
destinazione di tali fondi proprio ai territori
limitrofi ai siti nucleari; ugual tenore
da parte dell’assessore di Cortemaggiore,
che pur beneficiando come il Comune di Rondissone,
del 25% previsto dalla nuova legge, non condivide
le linee del testo normativo ed i riparti,
inoltre le province devono destinare tali
fondi per le necessarie compensazioni locali.
Gli amministratori locali di Scanzano Ionico,
Policoro e Nettuno hanno ribadito che, nonostante
alcuni beneficeranno di tali risorse, sono
del tutto insufficienti le percentuali proposte.
Gli accordi presi a Roma non sono andati
secondo quanto atteso dagli amministratori
locali degli enti limitrofi, quindi la partita
è tuttora aperta.
***
Cosa dice l’art. 7 ter della legge 13/2009:
Il contributo e' assegnato annualmente con
deliberazione del Comitato interministeriale
per la programmazione economica sulla base
delle stime di inventario radiometrico dei
siti, determinato annualmente con decreto
del Ministro dell'ambiente e della tutela
del territorio e del mare, su proposta dell'Istituto
superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (ISPRA), valutata la pericolosità
dei rifiuti, ed e' ripartito, per ciascun
territorio, in misura del 50 per cento in
favore del comune nel cui territorio e' ubicato
il sito, in misura del 25 per cento in favore
della relativa provincia e in misura del
25 per cento in favore dei comuni confinanti
con quello nel cui territorio e' ubicato
il sito. Il contributo spettante a questi
ultimi e' calcolato in proporzione alla superficie
ed alla popolazione residente nel raggio
di dieci chilometri dall'impianto» .
 
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