15 Settembre, 2002
Il Comune di Cremona ha reso noto il Progetto Palestina Impronte di Pace
I campi profughi risultano i più colpiti dalla carenza di strutture socio-sanitarie atte a far fronte a diverse e numerose problematiche che interessano la popolazione
Il Comune di Cremona ha reso noto il Progetto
Palestina Impronte di Pace
I campi profughi risultano i più colpiti
dalla carenza di strutture socio-sanitarie
atte a far fronte a diverse e numerose problematiche
che interessano la popolazione
Dati generali
Soggetto promotore:
Associazione “Vento di Terra” onlus
Settore:
Cooperazione decentrata
Area di intervento:
Socio-educativo e sviluppo economico locale
Titolo: Impronte di Pace. Sviluppo della microimprenditorialità e dei
servizi educativi nei campi profughi di Gerusalemme
Est
Ente finanziatore:
Fondazione Cariplo
Partner:
Coordinamento Provinciale degli Enti Locali
per la Pace di Cremona, Provincia di Milano,
Comune di Assago, Comune di Arluno, Comune
di Cesano Boscone, Comune di Cinisello, Comune
di Concorezzo, Comune di Corsico, Comune
di Opera, Comune di Peschiera Borromeo, Comune
di Rozzano, Comune di Trezzano sul Naviglio;
Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione
Internazionale; Azienda Ospedaliera San Paolo;
Università Bicocca – Istituto Scienze del
Turismo; Associazione “Fonte di Speranza”
Onlus.
Controparte locale:
Shu’fat Camp Al Quds Charitable Society,
Kalandya Camp Child Club
Partner in loco:
Unione dei Popular Committee, Popular Committee
Kalandya Camp, Popular Committee Shu’fat
Camp, Unione delle Charitable Society di
Palestina, Unione delle Industrie della Pelle
Palestinesi, Al Quds University, Ministero
dell’Economia, Ministero del Lavoro, Trade
Union di Palestina, American Friends Service
Committee.
Localizzazione:
Campi profughi di Kalandya (Ramallah) e Shu’fat
(Gerusalemme est), Hebron – Israele/Territori
Palestinesi
Anno di avvio:
2009
Contesto Locale
La situazione nei Territori Palestinesi è
connotata principalmente dalla stasi del
processo di pace, dall’aumento degli insediamenti
israeliani, dalla costruzione del muro di
separazione da parte di Israele, dall’esplosione
delle tensioni interne tra Autorità Nazionale
Palestinese ed Hamas e dal recente conflitto
nella Striscia di Gaza.
In particolare, la situazione economica e
sociale è caratterizzata da un tasso di disoccupazione
che, secondo i dati UNRWA 2007, è pari al
29,5%, con punte più elevate nelle aree dei
campi profughi, ove tocca il 70%. La produzione
locale è ferma, soprattutto in ambito agricolo.
Una situazione piuttosto critica riguarda
inoltre il settore dei servizi di base (acqua,
energia, rifiuti, sanità, scuola dell’obbligo,
abitazioni). Il reddito pro capite è diminuito
del 40 % dal 1992 ad oggi ed il tasso di
povertà si attesta sul 71%, mentre quello
di estrema povertà raggiunge il 33%. Dati
da interpretare alla luce del sostenuto incremento
demografico, 3,7 %, nettamente superiore
a quello dell’intera regione mediorientale.
Dal punto di vista dei servizi i campi profughi
risultano i più colpiti dalla carenza di
strutture socio-sanitarie atte a far fronte
a diverse e numerose problematiche che interessano
la popolazione. La situazione di costante
tensione e i frequenti interventi militari
hanno inoltre provocato l’insorgenza di gravi
sindromi da trauma, che coinvolgono in particolare
i minori. Molti minori, testimoni di eventi
traumatici e violenti, sempre più spesso
evidenziano disturbi della personalità e
problemi comportamentali. Il diritto al gioco
e a crescere in un contesto di pace, compromesso
dall’invadenza della sfera politica nella
quotidianità, sta alla base della richiesta
di spazi loro dedicati. I servizi educativi
nei campi profughi di Shu’fat e Kalandya
costituiscono punti di riferimento e spazi
di socialità e aggregazione per i minori
ed offrono loro attività ricreative e laboratori
espressivi.
Nonostante le profonde criticità del contesto
locale, i Territori Palestinesi possono contare
su un ricco e profondo background storico-culturale
e su una raffinata produzione artigianale.
Sono presenti, infatti, piccoli laboratori
che in genere utilizzano macchinari obsoleti
e che non possono garantire buone condizioni
di lavoro. Le produzioni più interessanti
riguardano la lavorazione della pelle, telati
a mano, la produzione di tappeti, ceramica
dipinta a mano, vetro e manufatti in legno.
Il mercato di riferimento per la commercializzazione
dei prodotti artigianali è Gerusalemme est.
Si tratta di un tessuto produttivo che mantiene
le proprie potenzialità, ma che necessita
di incentivi e aperture all’esterno. Particolarmente
vivace in questo senso è l’area di Hebron
ove risultano attive 450 imprese di pelletteria,
rappresentate dalla locale “Unione”, che
tuttavia operano in regime di sotto produzione,
rivolgendosi prevalentemente al mercato locale.
La presenza dall’Associazione di Vento di
Terra nei campi profughi palestinesi, e il
lavoro avviato in questi anni, ha permesso
di far emergere la necessità di intervenire
su uno dei principali nuclei di disagio,
la disoccupazione, per alleviare la condizione
dei minori e trovare forme di autosostenibilità
per i servizi educativi. L’Associazione,
in collaborazione con la rete dei partner
palestinesi e italiani, ha ideato un progetto
che mira al rafforzamento delle imprese artigianali
locali al fine di investirne parte dei proventi
nel potenziamento dei servizi educativi dei
campi profughi che, in tal modo, possono
in parte “emanciparsi” dal supporto finanziario
internazionale.
Breve descrizione e obiettivi del progetto
Il progetto, della durata di due anni, si
pone in linea di continuità con il progetto
“Crescere in Pace”, sostenuto dal 2006 dalla
Provincia di Cremona e realizzato dall’Associazione
“Vento di Terra” onlus a sostegno dei servizi
socio-educativi dei campi profughi di Shu’fat
e Kalandya, nell’area di Gerusalemme Est.
In particolare, il progetto "Impronte
di pace" ha la duplice finalità di rafforzare
il sostegno ai servizi socio-educativi dei
campi profughi di Gerusalemme Est e di promuovere
lo sviluppo economico delle comunità palestinesi.
Nell’ambito economico, il progetto mira a
favorire lo sviluppo della comunità locale
e la generazione di reddito tramite la promozione
dell’artigianato palestinese caratterizzato
da tecniche di manifattura radicate nella
cultura dell'area, originali e raffinate.
Nello specifico il progetto si prefigge di
di avviare un laboratorio artigianale con
l'assunzione part time e la formazione di
5 giovani locali. Si prevede inoltre la creazione
di una cooperativa no-profit per la lavorazione
del cuoio, specializzata nella produzione
di sandali, prodotto tipico dell'area e la
commercializzazione dei prodotti attraverso
la rete del commercio equo-solidale.
Parte dei proventi della cooperativa sarebbero
investiti per potenziare i servizi socio-educativi
nei campi profughi di Shu’fat e Kalandia.
Il progetto "Impronte di pace"
rappresenta dunque uno sviluppo della partnership
realizzata con le associazioni dei Campi
Profughi di Shu'fat e Kalandia che potranno
in tal modo giovare un minimo di autosostenibile
a favore di una maggiore indipendenza da
donatori internazionali. I servizi educativi
coinvolgono attualmente circa 400 minori
tra i 6 e i 14 anni e promuovono annualmente
nel mese di luglio un “Campo della Pace”
italo-palestinese. Il progetto “Campo della
Pace” prevede l'attivazione di due reti di
riferimento, in Palestina e in Italia che
da anni collaborano per la realizzazione
delle attività di scambio tra ragazze/i palestinesi
e italiani.
In ambito palestinese, si tratta in particolare
dei partner già coinvolti nei progetti educativi:
Al Qud’s Charitable Society Shu’fat Refugee
Camp; Child Club, Kalandia Refugee Camp;
Charitable Society Union; Palestinian Leather
Industries Union Ministero dell’economia,
ufficio promozione imprese cooperative.
In ambito italiano, dal 2008, la rete comprende,
oltre ai Comuni del sud di Milano, anche
la Provincia di Cremona e il Coordinamento
Provinciale degli Enti Locali per la Pace.
Attività previste
Area economica
?
Fondazione di una cooperativa locale di produttori
di sandali artigianali
?
Selezione dello staff interno e definizione
dell’organigramma interno
?
Attività di consulenza e formazione sulla
gestione di impresa ed elaborazione del business
plan
?
Allestimento del laboratorio artigianale
per la lavorazione della pelle e la produzione
di sandali e attivazione del processo produttivo
?
Sviluppo della rete commerciale nei Territori
Palestinesi ed in Italia
Area educativa
?
Supporto ai servizi educativi di Shu’fat
e Kalandya per l’ampliamento della proposta
educativa e il rafforzamento delle competenze
interne
?
Attivazione di percorsi educativi individualizzati
?
Attivazione di uno sportello psicologico
?
Attivazione di percorsi di “educativa di
strada”
?
Collaborazione tra i campi profughi e tra
questi e la cooperativa di sandali finalizzata
alla sostenibilità dei servizi educativi
?
Realizzazione di “Campi della Pace” in Italia
(nel territorio cremonese e nell’area sud
di Milano)
Stato di avanzamento
Il progetto è stato approvato dalla Fondazione
Cariplo nei primi mesi del 2009. Sono stati
avviati i percorsi formativi in ambito educativo
ed economico e la fase di programmazione
ed organizzazione dei Campi della Pace in
Italia, che saranno realizzati nel mese di
luglio.
 
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