15 Settembre, 2002
Il destino nei numeri dalla *kabalàh* alla superstizione (di Moni Ovadia)
I numeri da sempre hanno affascinato gli esseri umani protesi verso lo spasmodico bisogno di decifrare il mondo ed i suoi enigmi.
Il linguaggio dei numeri non ha servito solo il cammino della scienza per costruire teorie ed applicazioni ma ha anche contribuito alla creazione di numerologie magiche, mistiche ed alchemiche che promettevano e promettono di fare accedere gli adepti del culto allo scrigno dei segreti più intimi che si celano nei recessi più nascosti dell’universo e delle anime di ogni essere vivente.
Il sistema numerologico più celebre e più malinteso di tutti i tempi è forse quello della kabalàh, la
mistica ebraica che ha una delle sue modalità più affascinanti e seduttive nella relazione fra lettere
dell’alfabeto ebraico e numeri, fondatrice di significati inauditi. Tale relazione si chiama
tecnicamente ghematria e si basa sul principio che ogni lettera è dotata di una «energia numerica» la
quale si aggrega negli insiemi di lettere che chiamiamo parole creando nuovi orizzonti interpretativi
delle scritture e per mezzo di esse dell’intero Creato.
La kabalàh dovrebbe essere un’intensa e rischiosa esperienza conoscitiva per accedere a livelli di comprensione più alta dei rapporti fra gli uomini e fra l’umano e il divino.
L’ebraismo più serio e rigoroso impone che vi si acceda a partire dai quarant’anni dopo avere studiato con i maestri le scritture bibliche e talmudiche a partire dai tre anni di età. Ma il nostro piccolo mondo non apprezza né il rigore né il rischio e opta per le forme gastronomiche del sapere e della mistica.
La kabalàh dunque non poteva non far gola a volgarizzatori e a dispensatori di promesse numeriche di redenzione economica. Un esempio celebre di questo viatico alla redenzione economica per mezzo dei numeri è la mitica Cabala napoletana che «garantisce» le vincite al lotto attraverso le combinazioni di numeri sognati, evocati, intuiti e divinati direttamente o per intermediazione di sciamani della fortuna per investitura della vox populi.
Negli ultimi anni, da che il nostro astuto Stato ha inaugurato il gioco del superenalotto i numeri della fortuna miliardaria sono diventati vera e propria pandemia che spande il suo contagio ben oltre la cinta della pur vasta e popolosa città partenopea. La tendenza a credere che i numeri salienti o ricorrenti della nostra vita abbiano un potere taumaturgico è diventata ossessione collettiva.
Nelle ultime settimane quando il montepremi è divenuto favoloso come le ricchezze di Creso, l’ossessione ha assunto le forme di un vero furore che non risparmia nessuno neppure i devoti, gli scettici, le religiose, i ministri del culto, i manager, la malavita organizzata e via dicendo. Sembra che tutti gli italiani, pochissimi esclusi corrano a frotte a dare i numeri, magari quelli più importanti della propria vita, per pagare gioiosamente una tassa. Eh sì perché questo è un balzello bello e buono che rimpingua copiosamente le finanze pubbliche, paradosso per un paese in cui molti vedono l’ufficio delle imposte in sé come Dracula, un Paese che detiene record dell’evasione fiscale.
Un altro sconcertante paradosso è che i numeri ritenuti così importanti e vitali per trovare la felicità (pecuniaria) non siano consultati per interpretare i significati autentici del nostro vivere, i valori che rendono una vita degna di chiamarsi vita e non sopravvivenza e siano ritenuti irrilevanti quando segnalano i disastri sociali come i numeri della disoccupazione, i numeri della corruzione, i numeri della povertà, i numeri dei morti di fame, o i numeri dello scempio e del raggiro con cui ci espropriano dei diritti, i numeri dei posti di lavoro promessi e mai mantenuti, i numeri della cassa integrazione, i numeri dei morti per mafia.
Aspettiamoci che un da un giorno all’altro il gran vizir dei numeri di Arcore ci proponga una soluzione creativa per esorcizzare la cruda verità delle spietate cifre del disastro nazionale:
«Italiani giocateveli al superenalotto per creare un nuovo ricco e risolvere i problemi di occupazione di una bella fanciulla nonché di un importante numero di escort, di aspiranti parlamentari e ministre»!
In fondo che c’è di male, ciascuno a diritto alla sua numerologia magica.
agosto 2009
 
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