15 Settembre, 2002
Caro Rutelli,dimmi con chi vai ….e ti dirò di sei !!! di Giorgino Carnevali
Ma va la! Francesco, di cognome Rutelli: gira che ti gira, ma dove mai vorrà andare?
Caro Rutelli,dimmi con chi vai ….e ti dirò
di sei !!! di Giorgino Carnevali
Ma va la! Francesco, di cognome Rutelli:
gira che ti gira, ma dove mai vorrà andare?
Egregio direttore,
letto…lo letto il vostro “pezzo”; allora
devo controbatterlo (il pezzo): NO AVVERSARIO,
SI INTERLOCUTORE. Ma va la! Francesco, di
cognome Rutelli: gira che ti gira, ma dove
mai vorrà andare?
“Partirà, la nave partirà, dove arriverà,
questo non si sa. Sarà come l’Arca di Noè,
il cane, il gatto, io…e te”! (Sergio Endrigo;
altri tempi, bei tempi!). Intanto quel “bulugnees
doc”, il PierFerdi Casini, gli strizza l’occhio,
lo prende da braccetto e gli da pure una
pacca sulle spalle….al Francesco. Come a
dire: “Mò dai, mò Francesco, mò vedrai che
ci tiriamo dentro pure l’altro mio compaesano,
il Gianfranco, che se anche lui adesso fa
il….Fini, fra qualche tempo neanche lui farà
più il difficile e non ci guarderà più in
bocca nemmeno al cavallo del signor Donato!”.
Da cui prese i natali la storica frase: “A
caval donato non si guarda in bocca!”. Nel
frattempo quel buon cattolico dalla nascita,
che si è alimentato politicamente dove tutto
è rosso, in una città tutta rossa (Ferrara,
tanto per capirci, direttore) e che riesce
persino a coniugare la cultura cattolica
con quella di sinistra (il diavolo e l’acquasanta!),
appunto quello che fino a ieri era il segretario
del Pd….! Beh, direttore, avete capito: trattasi
del Dario Franceschini da Ferrara. Secondo
me lui ha mandato giù un boccone amaro. Sia
per via della “trombata” (termine un poco
scurrile, per lo meno efficace) patita dopo
la nomina di Bersani alla guida del Pd, sia
perché lui…non “lo” hanno mica interpellato
“lui”, quei due di prima. Per me c’è rimasto
un poco male. Sicuramente avrebbe anche detto
di no (io me lo auguro!), però, tutto sommato,
sotto sotto mica che gli avrebbe fatto poi
tanto dispiacere. Ma va la! Ma va la…signori
Rutelli e Casini! Così il Rutelli da Roma
le ha provate tutte, ma proprio tutte. Prima
con i Radicali (Pannella e c.), poi con i
Verdi Arcobaleno, poi con le due tornate
a sindaco della capitale, poi anche lui “trombato”
(eddai con questa brutta parola!) alla terza
tornata dall’innocuo Alemanno. Ad onor del
vero il Francesco, in compagnia dell’inseparabile
“signora Margherita” (il Partito, ben s’intende),
un po’ di voce in capitolo nella passata
legislatura italiana…beh, ce l’ha avuta.
Eccome se ce l’ha avuta. Solo che, quando
sembrava che tutto filasse via liscio come
l’olio, ecco la grande pensata: “prendere
in moglie” (e la Barbara, la Palombelli,
che mai avrà strillato la Barbara?) niente
meno che il Partito dei Democratici di Sinistra.
Oibò, quale ardire! Così, in men che meno
che ti dico, fondano un nuovo Partito: il
Pd. Ma lui, il Francesco, mica che lo eleggono
a segretario. Ci rimane male, “pover nanu”.
Il guaio è che né ieri, né oggi, men che
meno domani mai lo faranno segretario. Stizzito,
incavolato, soprattutto perché non ha mai
avuto ‘ste gran voce in capitolo all’interno
del Pd, (toh; e lui che credeva che tutto
fosse..….! Illuso!), non ci pensa su più
di una volta. Gira i tacchi, saluta a malincuore
(non ci credo neanche ma neanche se facesse
“giurin giuretto”) e dichiara: “Non è più
il mio partito, non è il nuovo partito per
il quale abbiamo sciolto Ds e Margherita,
bensì è il ceppo del Pds con molti indipendenti
di centro-sinistra”. Ma Francesco, “a France”,
suvvia: c’eri o ci facevi…all’epoca della
fusione? Mah! Così quella dichiarazione resa
dal Rutelli ha fatto alquanto incavolare
la “pasionaria” Rosy Bindi e non ce la mica
mandato a dire: “Non illuderti, non ti lasceremo
rappresentare né i moderati, né i ceti produttivi,
né il mondo cattolico”. Va a capire cosa
ha in mente la Rosy! Beh, ora chiudo, direttore,
ma ne avrei da raccontarvi ancora “una sacco
ed una sporta”. Mi “ha garbato” l’intervento
del nostro “cugino“ (“essifaperdire”, solo
perché di vicinanze piacentine!) Bersani
che vuole stemperare gli animi all’interno
del Pd. Ma gli animi di quei tre o quattro,
s’intende, che poi sembra abbiano già fatto
marcia indietro e che nutrivano qualche briciolo
di simpatia per il Francesco: “Sono dispiaciuto”
dice il piacentino “per la partenza di Rutelli
ma certamente non sono preoccupato”. E dice
una grande verità. Ed io ci aggiungo: “Francesco,
un programma politico non si inventa, si
vive!” (Luigi Sturzo). Caro Gianca (indirizzato
allo Storti), fai sul serio quando affermi
che: “Rutelli, i tanto-pochi seguaci di Rutelli,
forse qualcuno dell’UDC (Casini, uno a caso)
ti darebbero una mano in prospettiva di future
elezioni come alternativa a Berlusconi? Peggio
ancora, si tapperanno le orecchie, chiuderanno
gli occhi, annulleranno l'olfatto per non
sentire il richiamo delle Sirene che dal
“mare magnum” di Berlusconi proverrà?”. Adelante
Pedro, adelante, ma con juicio.
Giorgino Carnevali
Nota.
Ringrazio Giorgino per le sue osservazioni.
Fra le altre cose volevo solo ribadire che
l’avversario è Berlusconi. Rutelli, come
altri centristi, possono essere interlocutori
per la costruzione di uno schieramento politico
che metta all’opposizione la destra di Berlusconi
e la Lega Lombarda.
Tutto qui !!!
Gian Carlo Storti
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