15 Settembre, 2002
Città di Cremona. Ecco il nuovo regolamento dei Comitati di Quartiere
La Commissione Affari Istituzionali ha appovato , all'unanimità, la presente bozza che sarà rimessa al Consiglio Comunale.
Città di Cremona. Ecco il nuovo regolamneti
dei Comitati di Quartiere
La Commissione Affari Istituzionali ha appovato
, all'unanimità, la presente bozza che sarà
rimessa al Consiglio Comunale.
CITTA’ DI CREMONA
REGOLAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE
TITOLO I
PRINCIPI GENERALI
Articolo 1 – Disposizioni generali
Il Comune di Cremona, attraverso il riconoscimento
delle forme cittadine spontanee, promuove
la libera costituzione dei “Comitati di Quartiere”.
Il presente regolamento, stabilisce i criteri
necessari per il riconoscimento formale dei
Comitati di Quartiere, da parte dell’Amministrazione
Comunale.
I Comitati si fondano sull’attività resa
volontariamente dai cittadini ed operano
nel rispetto della normativa di riferimento
per gli enti locali, dello Statuto comunale
e del presente regolamento.
L'adesione ai comitati è gratuita.
Articolo 2 – I Quartieri : denominazione
e territorio
L’Amministrazione suddivide la città nelle
seguenti zone:
Zona Nord-Ovest :
Quartieri:
1) Risorgimento - S. Ambrogio – Incrociatelo
– via Sesto
2) Boschetto – Migliaro
3) Cava – S. Predengo
4) Cambonino
Zona Nord-Est :
Quartieri
5) Borgo – Soldi
6) Naviglio – Zaist – Stadio – Lucchini
7) Maris
Zona Sud-Ovest
Quartieri
8) Castello
9) Cadore – Giordano – Sale
10) Po’ – Parco – Canottieri - Trebbia
Zona Sud-Est :
Quartieri
11) Cascinetto – Villetta – Concordia
12) Novati – Camilliani – Giuseppina – S.
Sebastiano
13) Porta Romana – L.go Pagliari
14) S. Felice – S. Savino
15) Bagnara – Battaglione
16) Centro
Resta inteso che può essere ammessa la presenza
di più Comitati per ogni Zona, purchè ciascuno
di essi risponda ai criteri iscritti nel
presente regolamento.
Articolo 3 – Finalità
I Comitati di Quartiere, sono organismi territoriali,
senza scopo di lucro, di partecipazione democratica
dei cittadini, che svolgono un ruolo propositivo
e consultivo attraverso:
• la collaborazione ed il confronto con gli
Organi Istituzionali del Comune;
• l’analisi delle problematiche ed il confronto
con gli Organi Istituzionali del Comune;
• la formulazione di proposte sulla programmazione
dei servizi di interesse collettivo;
• l’attività di informazione e di promozione
dei processi di consultazione e di partecipazione
dei cittadini alla vita pubblica;
• la promozione di iniziative di solidarietà
e di volontariato sociale in collegamento
con le associazioni operanti sul territorio
comunale : Parrocchie, case comunali…;
• la promozione di iniziative e di manifestazioni
finalizzate alla salvaguardia ed alla valorizzazione
della cultura e delle tradizioni locali;
• la collaborazione -con gli organi competenti-
nella gestione delle emergenze (neve etc…);
• la collaborazione con il sistema di protezione
civile.
Articolo 4 – Funzioni consultive
I Comitati di Quartiere possono essere preventivamente
consultati ogni qualvolta l’Amministrazione
debba adottare atti e provvedimenti, aventi
comunque incidenza sul quartiere stesso,
concernenti:
• la pianificazione urbanistica;
• la gestione dei servizi pubblici, erogati
sia direttamente che in regime di concessione;
• la progettazione di opere pubbliche;
• la definizione del sistema di mobilità.
La consultazione preventiva si svolge su
documentata proposta della Giunta Comunale.
Le valutazioni espresse dai comitati in fase
consultiva non sono comunque vincolanti nei
confronti dell'Amministrazione.
La Commissione Consiliare proposta avrà facoltà
di convocare periodicamente i Presidenti
dei Comitati.
Articolo 5 - Diritto di adesione
Possono aderire al Comitato tutti i cittadini
che abbiano compiuto il 16° anno di età,
residenti nel quartiere o che abbiano nel
Quartiere la sede principale della propria
attività lavorativa e professionale
TITOLO II
GLI ORGANI
Articolo 6 – Organi
Sono organi del Comitato di Quartiere:
• l’Assemblea Generale
• il Direttivo
• il Presidente
Essi hanno sede nel territorio del Quartiere.
Articolo 7 – L’Assemblea Generale
L’Assemblea Generale è composta dai cittadini
aderenti al Comitato residenti nel quartiere
nelle forme stabilite dal Comitato stesso
.
L’Assemblea Generale ha funzioni di indirizzo
dell’attività del Direttivo e ne approva
il programma annuale.
E’ convocata dal Presidente almeno due volte
l’anno ed ogni qual volta lo richiedano il
Sindaco o, per iscritto, almeno il 25% degli
aderenti al Comitato stesso.
L'assemblea in generale elegge il Direttivo.
La partecipazione all'assemblea è aperta
a tutti i cittadini senza diritto di voto
se non aderenti al Comitato.
Articolo 8 - Il Direttivo
Il Direttivo esprime, in piena autonomia,
la volontà collettiva dei cittadini aderenti
al Comitato e ne rappresenta i bisogni e
le esigenze.
Il Direttivo assicura la partecipazione democratica
dei cittadini alla individuazione ed alla
definizione degli obiettivi di sviluppo del
Quartiere.
Il Direttivo viene convocato dal Presidente
del Direttivo e da almeno 1/3 dei componenti.
Nei casi di richiesta presentata da un terzo
dei componenti , il presidente ha l’obbligo
di convocare il Direttivo entro 20 giorni
dalla ricezione della richiesta stessa, iscrivendo
all’ordine del giono gli argomenti proposti.
L’ordine del giorno dei lavori del Direttivo
è formulato dal Presidente, rispettando le
richieste scritte pervenutegli e l’eventuale
priorità indicatagli dai richiedenti. L’ordine
del giorno deve indicare gli argomenti che
devono essere trattati, elencandoli progressivamente.
Il Direttivo autonomamente definisce le modalità
di convocazione.
Per la validità delle sedute è richiesto
l’intervento del Presidente o, in caso di
sua assenza od impedimento, del vice Presidente;
è necessaria la presenza della maggioranza
semplice dei membri.
Alle sedute del Direttivo, possono essere
invitati a partecipare, con diritto di parola,
qualora la convocazione ne faccia esplicita
menzione, il Sindaco, gli Assessori ed i
Consiglieri Comunali, i rappresentanti di
associazioni, ovvero quei cittadini che,
per la loro particolare esperienza tecnica,
possano portare un utile contributo ai lavoratori.
Le sedute del Comitato direttivo sono presiedute
dal Presidente o, in caso di sua assenza
o impedimento, dal Vice Presidente.
Chi presiede la seduta ha il potere di sospendere
o di sciogliere l’adunanza, ne mantiene l’ordine
e garantisce la regolarità della discussione
e delle deliberazioni.
Le votazioni sono palesi, salvo diversa decisione
della maggioranza dei presenti.
I processi verbali sono, di norma, redatti
e custoditi a cura del Segretario del Comitato
sul cui territorio si svolge la seduta.
E' onere del Consiglio del Direttivo predisporre
la modulistica per l'adesione dei cittadini
e tenere aggiornato l'elenco dei numero dei
componenti.
Articolo 9 - Il Presidente
Il Presidente del Direttivo:
a) rappresenta i Comitati di Quartiere;
b) convoca e presiede il Comitato di Quartiere
c) convoca per iscritto l'assemblea per il
rinnovo delle cariche
d) tutela le prerogative dei componenti del
Direttivo garantendone l’esercizio delle
funzioni;
e) cura i rapporti con il Sindaco, la Giunta
e il Consiglio Comunale, nonché con i Direttivi
degli altri Comitati;
Il Presidente è coadiuvato da un Vice Presidente,
che lo sostituisce in caso di assenza e/o
impedimento.
Il Presidente è, inoltre, assistito dal Segretario,
che ha il compito di redigere le convocazioni
ed i verbali delle riunioni del Direttivo
e dell’Assemblea generale, di custodirne
gli atti ed i documenti e di porli a disposizione
dei membri del comitato per la visione e/o
l’estrazione di copia.
Il Presidente eletto dura in carica due anni
ed è rieleggibile.
TITOLO 3
SISTEMA ELETTORALE
Articolo 10 - Del Direttivo
Il Direttivo è composto da:
•5 membri fino a 100 aderenti al Comitato
•9 membri oltre oltre i 100 aderenti al Comitato
Il Direttivo dura in carica due anni.
Non possono essere eletti alla carica di
componente del Direttivo:
• i Parlamentari;
• il Sindaco, il Presidente della Provincia,
e il Presidente della Regione;
• gli Assessori comunali, provinciali e regionali;
• i Consiglieri comunali, provinciali e regionali;
• coloro che sono cancellati dalle liste
elettorali per una delle cause previste dall’art.
2 del D.P.R. 30 marzo 1967, n. 223.
Le cause di incompatibilità non hanno effetto
se l’interessato cessa dalle funzioni non
oltre il giorno fissato per la presentazione
delle candidature.
Nella composizione del Direttivo deve essere
garantita, ove possibile, la parità di genere.
Articolo 11 – Presentazione candidature
Può candidarsi al Direttivo qualsiasi soggetto,
le modalità alla presentazione alle candidature
vengono previste dal Direttivo.
Modi e tempi di presentazione delle candidature
vengono stabilite assicurando la più ampia
informazione a tutti gli aderenti al Comitato.
Le votazioni dovranno svolgersi a scrutinio
segreto, con designazione di due scrutatori
individuati, estratti a sorte, fra i componenti
dell'assemblea con lo spoglio da effettuarsi
subito dopo le votazioni.
Si può esprimere una sola preferenza e i
candidati con il maggior numero di preferenze
verranno eletti.
Articolo 12 – Le Votazioni
Il seggio elettorale è composto dal Presidente,
dal Segretario e da almeno due Scrutatori
individuati coma da art. 11.
Gli scrutatori vengono individuati con le
modalità previste dal precedente art. 11.
Il seggio elettorale resterà aperto, per
consentire agli elettori la libera espressione
del proprio voto, almeno quattro ore consecutive.
Un esemplare del verbale, le liste usate
per la votazione, le schede non votate e
le schede votate, in plichi separati, verranno
conservati a cura del Direttivo.
Articolo – 13 Norme transitorie
La gestione del primo insediamento, è affidata
all’Assessorato ai Rapporti con le Periferie
che ne curerà l’intera fase di sperimentazione.
Tale sperimentazione ha la durata di 12 mesi,
dopo i quali, l’Amministrazione Comunale
valuterà le eventuali modifiche, integrazioni
e/o prosecuzione del presente Regolamento.
Il presente regolamento tutela, riconosce
e valorizza i Comitati di quartiere già in
essere che hanno garantito una costante e
continua collaborazione con l’Amministrazione
Comunale che partecipano a questo percorso.
I cittadini/residenti nel quartiere da almeno
3 anni, hanno diritto di voto.
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