15 Settembre, 2002
Sidereus Nuncius A quattrocento anni dall'opera rivoluzionaria di Galileo
Il nuovo messaggio : dal Sole l'energia del futuro di Marco Pezzoni
Sidereus Nuncius A quattrocento anni dall'opera
rivoluzionaria di Galileo
Il nuovo messaggio : dal Sole l'energia del
futuro di Marco Pezzoni
Il 12 marzo 1610 ( qualche biografo come
Andrea Battistini e studiosi assai quotati
come la prof, Flavia Marcacci sostengono
il 13 marzo 1610) a Venezia viene pubblicato
dall'editore Tommaso Baglioni in 550 copie
il " Sidereus nuncius", l'opera
di Galileo Galilei che rivoluziona la concezione
dell'uomo e della terra non più al centro
dell'universo.
Alcuni studiosi hanno voluto cogliere nell'ambivalenza
delle parole latine iniziali scelte da Galileo
- nuncius è sia il messaggio che il messaggero-
una sorta di autoinvestitura a messia scientifico
e, ancora oggi, teologi conservatori lo rimproverano
di arroganza quasi a giustificare gli errori
compiuti dalla Chiesa nel condannarlo. Si
veda a questo proposito il giudizio tuttora
critico e severo verso questa corrente teologica
di Antonio Beltran Mari.
L'anno scorso papa Ratzinger, in occasione
del Convegno internazionale " Dal telescopio
di Galileo alla cosmologia evolutiva"
ha riconosciuto che " con questa scoperta
crebbe nella cultura la consapevolezza di
trovarsi di fronte a un punto cruciale della
storia dell'umanità. La scienza diventava
qualcosa di diverso da come gli antichi l'avevano
sempre pensata. Aristotele aveva permesso
di giungere alla conoscenza certa dei fenomeni
partendo da principi evidenti e universali;
ora Galileo mostrava concretamente come avvicinare
e osservare i fenomeni stessi, per capirne
le cause segrete. Il metodo deduttivo cedeva
il passo a quello induttivo e apriva la strada
alla sperimentazione. Il concetto di scienza
durato per secoli veniva ora a modificarsi,
imboccando la strada verso una moderna concezione
del mondo e dell'uomo."
Con Galileo assistiamo anche al passaggio
dall'astronomia geometrica all'astronomia
fisica. Lo sottolinea con chiarezza Nicola
Cabibbo, presidente della Pontificia Accademia
delle Scienze :
" Tolomeo e Copernico consideravano
l'astronomia una scienza geometrica, fu Galileo
a intuire che si trattava di una scienza
fisica, fatta di corpi reali che hanno un
peso e una massa, come aveva anticipato in
qualche modo già Giordano Bruno nella sua
teoria dei multimondi, oggi di particolare
attualità."
Sidereus nuncius potrebbe essere tradotto
in " Annuncio, Notizia, Novella ( buona
novella ?) che viene dallo Spazio" e
la studiosa Marcacci fa notare che "
sidereus" oltre che celeste, puo' significare
"lucente", "scintillante"
: tutto questo sarebbe piaciuto a romanzieri
come Herbert G. Wells.
Più aderente allo spirito galileiano è invece
la traduzione-interpretazione di " Messaggio,
Rapporto sui Corpi celesti". E in effetti
il libro è un puntuale resoconto, supportato
da calcoli, schemi e disegni, delle osservazioni
compiute da Galileo con il perspicillum,
il cannocchiale da lui messo a punto per
la marineria di Venezia e, nelle lungaggini
delle trattative ( ma su questa vicenda ci
sono versioni storiche opposte), usato per
perseguire una personale " conoscenza
più profonda" del cielo. Al centro della
sua attenzione la Luna, Giove e i suoi satelliti
più interni, la moltitudine di stelle e nebulose.
Possiamo immaginare lo stupore consapevole
di Galileo che "vede" la natura
tormentata, imperfetta e rugosa della superficie
lunare, dei piccoli pianeti che girano attorno
a Giove: prove che fanno crollare la visione
metafisica di un ordine incorruttibile del
mondo.
Scienza e conoscenza
L'anno successivo Galileo studia le macchie
solari, sempre più convinto che la "nuova
scienza" debba indagare ogni fenomeno,
prima di darsi una spiegazione. Certo la
ragione umana usa codici, criteri e linguaggi
che vanno anch'essi sottoposti ad una riflessione
critica, qualcuno oggi direbbe relativizzati.
Cosi' possiamo assistere ad una modifica
o addirittura ad un cambiamento dei paradigmi.
Una novità che colpisce in modo particolare
nella meccanica messa a punto da Galileo
è quello della spiegazione del movimento
accelerato come rottura dello stato precedente,
attraverso una forza, un impulso che è un
atto violento. L'ordine della natura non
corrisponde più ad un modello totalmente
idealizzato, ma piuttosto risponde alla materialità
dei processi, alle energie messe in campo,
alla interdipendenza e turbolenza dei fenomeni,
alla verifica della ripetibilità e osservabilità
degli esperimenti . Questa stessa impostazione
in tempi più recenti è stata messa in discussione
dal razionalismo critico di Karl Popper e
dal suo criterio della falsificabilità.
Per Galileo Dio ha scritto il libro della
natura nella forma del linguaggio matematico.
Per questo la matematica e non la metafisica
è capace di scoprire la struttura reale del
mondo e del cosmo . Oggi sappiamo che questa
identificazione tra verità e spiegabilità
del mondo in termini scientifici è anch'essa
una teoria più filosofica che scientifica
innanzitutto perchè la scienza non è "la"
conoscenza, ma solo una delle forme della
conoscenza; poi perchè stiamo constatando
che le stesse scienze moderne sono in continua
evoluzione e le stesse osservazioni scientifiche
hanno una loro teoricità e non riescono sempre
( o ancora?) a spiegare tutto !
La natura tormentata dei corpi celesti, sottoposti
all'usura del tempo e alla violenza degli
elementi ci parlano di vita e di morte. La
luce e il calore del Sole sono decisivi nel
determinare la storia evolutiva dei pianeti
che gli girano attorno; sono ancora decisivi
nel determinare le condizioni favorevoli
per la nascita della vita sulla Terra, ma
non spiegano ancora la nascita della coscienza
umana. Il filosofo Levinas ha scritto "
il miracolo della creazione consiste nel
creare un essere morale".
Simplicio, Sagredo, Salviati oggi
Nell'opera più conosciuta di Galileo del
1632 "Dialogo sopra i due massimi sistemi,
tolemaico e copernicano" Salviati, l'innovatore,
si misura con le posizioni conservatrici
di Simplicio. Mentre Sagredo rappresenterebbe
oggi quella terzietà, possibile solo in un
confronto sereno e non corrotto dalla sproporzione
di quei condizionamenti mediatici e pubblicitari
che stanno ormai trasformando l'opinione
pubblica in tifoseria.
Infatti oggi le cose sono più complicate,
soprattutto sul nucleare. Ma il Simplicio
di oggi in fondo è ancora quello della maggioranza
silenziosa, quello che delega ai Potenti
di turno le scelte che riguardano il bene
comune, quello che plaude alle grandi opere
e, adesso che il mistero dell'universo è
senza poesia, come si lamentava il cardinal
Bellarmino, pensa che la modernità sia nella
potenza della tecnica, militare o civile
che sia.
Il Salviati di oggi, invece, sa che il metodo
scientifico è quello di sottoporre a nuova
verifica esperienze e teorie, esperimenti
e interpretazioni , avendo anche il coraggio
di ritornare sui propri passi. La libertà
della scienza non significa onnipotenza della
scienza; anzi l'uso della scienza dovrebbe
risponde a criteri etici e filosofici che
gli individui e le comunità si danno .
L'etica della responsabilità non è nemica,
anzi si basa sulla libertà di coscienza;
ed è anche libertà intellettuale di mettere
in discussione paradigmi consolidati in vari
campi e discipline se le conseguenze verificate
mettono in crisi diritti umani, vita e ambiente,
il futuro delle nuove generazioni. Per questo
oggi mettiamo in discussione l'antropotecnica,
vediamo i limiti dello sviluppo, critichiamo
la mercatizzazione di tutti i valori, parliamo
di sostenibilità sociale e ambientale.
Perspicillum come discernimento
Il perspicillum che Galileo comincio' ad
usare nel 1609 grazie agli esperti maestri
vetrai di Murano, su informazioni provenienti
dall'Olanda, era molto di più di un semplice
innovativo cannocchiale: era una modalità
nuova di guardare il mondo, interrogando
il cielo senza risposte preconfezionate.
Oggi il nostro perspicillum è apertura mentale,
perspicacia e discernimento, ricerca e rimessa
in discussione, pluralismo e confronto.
Se le energie rinnovabili trovano consenso
diffuso e universale, perchè voler imporre
" questo " nucleare che , almeno
per una parte consistente dei cittadini,
è incompatibile con la coscienza democratica
ed ecologica che abbiamo maturato in questi
ultimi decenni ?
Come ha sostenuto Carlo Rubbia, premio Nobel
per la Fisica " non esiste ancora il
nucleare sicuro, mentre le Centrali solari
termodinamiche sono già in grado di fornire
energia elettrica in modo stabile e continuativo,
anche quando il sole è oscurato dalle nubi
o è notte. Grazie a ricerche sui nuovi materiali
e a tecnologie sempre più avanzate, siamo
in grado di sviluppare la più importante
fonte energetica che la natura mette da sempre
a nostra disposizione, senza limiti, a costo
zero e cioè il sole che ogni giorno illumina
e riscalda la terra".
Dunque la riscoperta del sole come fonte
di energia rinnovabile, pulita e a portata
di tutti appare davvero come il Sidereus
Nuncius del nuovo secolo.
Marco Pezzoni
Cremona 12 marzo 2010
 
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