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						 15 Settembre, 2002  
						I due pesi e le due misure della giunta Salini  
						La giunta Salini continua ad appoggiare il progetto di discarica di amianto
  
                      
 
I due pesi e le due misure della giunta Salini 
La giunta Salini continua ad appoggiare il
progetto di discarica di amianto di  
Cappella Cantone (è del 28 luglio scorso
il parere favorevole al rilascio  
dell’AIA, l’autorizzazione integrata ambientale),  nonostante che la stessa  
normativa regionale preveda che non si possono
realizzare discariche dove non é garantita  la tutela delle risorse idriche.  
 
Ricordiamo che il 9 giugno scorso il TAR
di Brescia ha annullato i provvedimenti  
tramite i quali la Regione Lombardia aveva
autorizzato l’esercizio di una  
discarica di amianto a Brescia, in via Brocchi,
per  insufficienza  
dell’istruttoria posta in essere dalla Regione
in relazione alla vulnerabilità geologica del sito.  
Ricordiamo anche che il 30 settembre 2009
la giunta Salini ha espresso,  
giustamente,parere negativo al progetto di
discarica di amianto a Cingia de’  
Botti con queste motivazioni: presenza di
acqua effimera superficiale,  
situazione viabilistica (strada statale Giuseppina)
critica in termini di  
incidentalità, zona inserita nel piano faunistico
e venatorio come zona di  
ripopolamento e cattura, presenza di aree
circostanti individuate come DOP e  
IGP,  previsione di costruzione di un insediamento
industriale e di un circuito  
auto motociclistico. 
Non si capisce come mai non abbia fatto altrettanto
con il progetto di discarica  
di Cappella Cantone dove esistono condizioni
oggettive ben più gravi di quelle  
rilevate nell’altra località. 
Chiediamo quindi a Salini e al suo assessore
all’ambiente Pinotti come mai hanno  
ritenuto di dover esprimere parere favorevole,
sia per il rilascio della VIA  
(valutazione di impatto ambientale) che dell’AIA
(autorizzazione integrata  
ambientale), per il progetto di discarica
di amianto a Cappella Cantone dove vi  
é un’ instabilità idrogeologica ben più grave
di quella paventata a Cingia de’  
Botti e vi è anche la presenza di fontanili;
dove la situazione viabilistica è  
parimenti critica (strada statale Paullese)
e nelle vicinanze vi sono due  
stabilimenti agro-alimentari tra i più importanti
in Italia e una discarica di  
rifiuti solidi urbani in fase di post chiusura.
 
Noi non siamo disposti a rinunciare al diritto
individuale e collettivo della  
tutela della nostra salute. La realizzazione
di questa discarica non è  
un’attività per il “bene comune”, è l’ennesimo
risultato di una politica  
ambientale corrotta ed inefficace ed è ora
di dire BASTA! 
Mariella Megna – Cittadini contro l’amianto 
Carmine Fioretti – Confederazione Unitaria
di Base 
Giorgio Riboldi – SU LA TESTA l’altra Lombardia 
Cittadini contro l'amianto della provincia
di Cremona  
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dell'amianto  
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