15 Settembre, 2002
Le ultimissime dall'Anci Lombardia
PICCOLI COMUNI E COORDINAMENTO UNIONI RIUNITI OGGI A ROMA-CASSA DEPOSITI E PRESTITI FRENA RINEGOZIAZIONE MUTUI

ANCI - PICCOLI COMUNI E COORDINAMENTO UNIONI
RIUNITI OGGI A ROMA
L’Anci ha riunito congiuntamente oggi a Roma
la Consulta dei piccoli Comuni, presieduta
da Giuseppe Torchio, e il coordinamento delle
Unioni di Comuni, guidato da Giuseppe Rinaldi.
All’ordine del giorno, tra i punti principali,
l’esame della Finanziaria 2004. Il giudizio
dei due organismi Anci rimane di assoluta
insoddisfazione, dal momento che nella legge
di bilancio non è contenuta a tutt’oggi alcuna
specifica previsione di fondi, né altro tipo
di sostengo, per i piccoli Comuni e le loro
peculiari forma associative, come era stato
invece richiesto dall’Anci attraverso numerose
proposte di emendamenti portate all’attenzione
del Parlamento. Se questo fosse l’assetto
definitivo della Finanziaria 2004, verrebbero
meno le condizioni per mantenere i servizi,
anche essenziali, nei piccoli Comuni, ad
esempio quelli alla persona. Nella discussione
è stato poi affrontato il nodo dell’abolizione
del vincolo del secondo mandato per i Sindaci.
La posizione comune emersa nei due organismi
dell’Anci è quella di ottenere comunque dal
Parlamento una risposta, purché in tempi
brevi, soprattutto per una esigenza di certezza
che riguarda il turno elettorale amministrativo
della prossima primavera. In esso, infatti,
a fronte dei 4500 Comuni circa chiamati al
voto, ben 3500 circa hanno meno di 5000 abitanti,
e perciò sarebbero potenzialmente interessati
dalla eventuale riforma legislativa in materia
di mandato.
Roma, 6 novembre 2003
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CASSA DEPOSITI E PRESTITI FRENA RINEGOZIAZIONE
MUTUI
(Dati comunicati dall’ultimo Consiglio di
Amministrazione della CDP)
Meno di un terzo degli enti locali ammessi
alla rinegoziazione dei mutui ha aderito
a tale proposta.
Globalmente è stata inoltrata la richiesta
di rinegoziazione di 11.500 ammortamenti
che rappresentano il 37 % dei circa 31.266
ammortamenti ammessi, per un ammontare di
capitale complessivo poco superiore a 5.000
milioni di euro.
Diversamente la rinegoziazione effettuata
nel 1996 ha coinvolto un numero quasi triplo
di enti locali (hanno aderito circa 4.000
enti, circa la metà degli ammessi) con un
totale di oltre 150.000 ammortamenti, per
un capitale rinegoziato di circa 23.000 miliardi
di lire (il 62% del totale).
E’ quanto emerge dai dati comunicati dall’ultimo
Consiglio di Amministrazione della Cassa
depositi e prestiti.
Come è evidente l’ultima operazione ha avuto
un impatto di gran lunga inferiore rispetto
alla rinegoziazione del 1996. Ciò è dovuto,
come più volte ribadito dall’Anci, dai limiti
di accesso alla rinegoziazione che hanno
determinato soprattutto l’esclusione dei
piccoli comuni. Il requisito per cui il debito
residuo da ammortizzare deve essere superiore
a 100.000 euro per singola posizione ha di
fatto comportato l’esclusione dei comuni
minori dalla possibilità di rinegoziare.
Milano, 6 novembre 2003
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