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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Ferrovieri in sciopero per migliorare il servizio
Torchio: “La Regione trascura il sud della Lombardia che rischia di rimanere isolato”

Le segreterie regionali della Cgil, Cisl, Uil, Ugl hanno promosso, questa mattina, uno sciopero dei ferrovieri.

“Oggi scioperiamo - ha spiegato Dario Balotta, segretario regionale della Fit Cisl regionale - ma per riorganizzare il servizio ferroviario lombardo, sempre più in declino”

La rete ferroviaria lombarda risulta inadeguata allo sviluppo del territorio e alle nuove necessità di mobilità dei cittadini lombardi, in quanto presenta gravi limiti di capacità, in particolare sulle linee confluenti sul nodo di Milano, il punto di maggior crisi di tutto il sistema. Gli interventi promessi dalla Regione sono in grave ritardo, soprattutto per quanto riguarda il sud della Lombardia, “maglia nera” a livello europeo, senza innesto di nuovo materiale rotabile, che la Regione mette in servizio solo sulle linee a nord di Milano. La prospettata esternalizzazione della manutenzione dei locomotori causerà un peggioramento del materiale rotabile. Si tratta, infatti, di una attività senza un mercato, non esistendo alcuna impresa con il know how specifico.

“Il rischio - ha continuato Balotta - è che il servizio peggiori ulteriormente. Mancano investimenti adeguati e una progettualità che coinvolga seriamente il nostro territorio. La Regione deve investire in materiale rotabile, non solo per le ferrovie Nord Milano, ma anche per gli altri pendolari che usufruiscono del resto della rete lombarda, dal momento che, per il trasporto regionale lo Stato non trasferisce più nulla”

Al presidio ha partecipato anche il Presidente dell’ANCI Lombardia On. Giuseppe Torchio.

“I gestori - ha affermati il candidato alla Presidenza della Provincia - non garantiscono la qualità dell’offerta e nemmeno il minimo rispetto dovuto ai pendolari ed ai viaggiatori occasionali: ritardi cronici, carrozze gelide o roventi, guasti a ripetizione, cadute di tensione, locomotori obsoleti sono l’offerta quotidiana delle Ferrovie. I disagi arrecati ai viaggiatori sono ingenti, le ore di ritardo accumulate ne mettono a rischio anche i posti di lavoro. È evidente che gli enti locali non possono tacere di fronte a tanta trascuratezza che ha portato le nostre linee a mantenere da decenni il non invidiabile record dei ritardi, delle inefficienze e delle giuste proteste da parte dell’utenza. Troppo spesso, infatti, su queste linee è stato superato l’indice di affidabilità stabilito nel contratto fra Regione e Trenitalia, fissato al 6,25%, in relazione al mancato rispetto della puntualità dei treni. In altri termini i ritardi sono stati superiori ad ogni limite consentito”.

Occorrono raddoppi selettivi, nell’immediato, ma anche il collegamento con le maggiori arterie del Paese. Particolarmente importante, in proposito, appare la Gronda Sud, ideata per baipassare il nodo di Milano che dovrebbe collegare a sud il centro intermodale di Novara e continuare verso Mortara, Pavia, Casalpusterlengo, Codogno, Pizzighettone; qui la linea con un nuovo tracciato, che dovrà dimostrarsi sostenibile anche a livello ambientale, arriverà a Castelleone e raddoppiando il binario dovrà proseguire verso Crema e Treviglio. La nuova infrastruttura, proposta dalle ferrovie, è pensata per le merci e collegando i corridoi dell’alta capacità intorno a Milano costituisce l’anello di congiunzione del Corridoio 5 ferroviario. Ma, quanto prima, occorre rendere pienamente operativo il il polo logistico di Casalmaggiore. Tanto più che non sono chiare le regioni che spingono RFI a evitare che la struttura funzioni a pieno regime.

“E’ fondamentale - ha concluso l’On. Torchio - che vengano garantiti investimenti per la manutenzione della rete, colpevolmente trascurata. E’ necessario, in sintesi, che la Regione aumenti significativamente gli stanziamenti per il trasporto pubblico locale, che vengano assegnate alle Province risorse adeguate per svolgere il proprio ruolo di programmazione e che finisca questa trascuratezza verso il sud della Lombardia. In questo contesto sono da prendere in considerazione la disponibilità degli enti locali, attraverso società di servizi e società autostradali di intervenire nel settore ferroviario a partire dagli assetti azionari delle società da realizzare con la Regione.

 


       



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