15 Settembre, 2002
Le regole sono vera sostanza, le primarie sono europee e ci possono salvare anche dalla palude
di Stefano Ceccanti
Le regole sono vera sostanza, le primarie sono europee e ci possono salvare anche dalla palude
di Stefano Ceccanti
Chianciano, 26 ottobre 2002- Comitati per l’Ulivo
Premessa:
Le regole europee per scegliere tra i già troppi contenuti La parola “primarie” evoca per i detrattori rischi di “nuovismo”, l’ennesima tentazione di imitare gli aborriti States. All’allergia specifica per la parola si somma quella più generale per regole e procedure, che merita di essere esaminata per prima e che appare legata alla congenita avversione degli spezzoni non liberali delle culture politiche italiane: “partiamo dai contenuti”, dalle fondamenta anziché dal tetto si dice in parte dell’Ulivo; ma non eravamo già partiti da lì per riscoprirci ovviamente diversi? Guardatevi dall’ “Ulivo procedurale” ammonisce il consenziente Giuliano Ferrara, forse ancora prigioniero della vecchia idea di “democrazia sostanziale” nell’accezione della Terza Internazionale (dove le regole, com’è noto, analogamente ad alcune modalità decisionali ecclesiastiche, cedevano il passo ai detentori della Verità). Eppure i princìpi e i valori della democrazia hanno bisogno di regole e procedure, senza le quali la responsabilità, pietra angolare della democrazia, non si può esercitare, i diritti non si possono garantire, i poteri non si possono separare, i conflitti non si possono risolvere in modo fisiologico. Una coalizione che non si vuole (e non si può) fondare su un abnorme impero mediatico ed economico ha bisogno di regole e procedure perché altrimenti le manca l’ubi consistam, le manca un principio ordinatore.
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