15 Settembre, 2002
Tagli di piante lungo il Morbasco, autorizzati con prescrizioni ambientali
Risposta di Biondi all'interrogazione di Ladina
 Gli interventi di pulizia e difesa delle sponde del Morbasco
realizzati ad AIPO - Agenzia interregionale per il fiume Po sono autorizzati e
"controllati": questa la risposta formulata dall'Assessore
all'Ambiente Giovanni Biondi al Capogruppo dei Verdi, Andrea Ladina, che in una
interrogazione al Consiglio Provinciale aveva parlato di "taglio
indiscriminato di alberi e sradicamento della vegetazione”. La
ricostruzione della vicenda è stata realizzata dall'Assessore sulla base di un
report dettagliato realizzato dal Servizio Ambiente della Provincia.
"In data 27 aprile 2004 l'AIPO comunicava alla Provincia di Cremona, di
voler dare inizio ai lavori di ripristino delle sponde e risezionamento
dell'alveo del colatore Morbasco - si legge nel rapporto -, specificando
che sarebbero stati interessati dagli interventi tutti gli alberi 'pericolosi' o
pericolanti che creavano impedimento al normale deflusso delle acque del
colatore".
Secondo il rapporto provinciale tali lavori risultavano già autorizzati
dalla Regione Lombardia e finanziati (legge a difesa del suolo 183/89), per la
tutela delle arginature e a garanzia della pubblica incolumità. Anche il Comune
di Cremona aveva sollecitato l'intervento di manutenzione. Dopo aver
ricevuto questa nota, il Servizio Ambiente della Provincia prendeva contatti con
i tecnici incaricati per ottenere delucidazioni sugli interventi, considerando
la rilevanza paesaggistica e ambientale che l'area riveste, e chiedeva un
sopralluogo.
Sempre secondo la ricostruzione fornita, il 17 maggio 2004, l'AIPO presentava
una più puntuale richiesta per il taglio delle essenze poste su alcune aree
delimitate a margine del colatore, corredata dal progetto delle opere di
compensazione e mitigazione degli interventi, elaborato su suggerimento e con la
collaborazione tecnica del Servizio Ambiente. L'AIPO ha poi redatto il progetto
utilizzando, come concordato con la Provincia, tecniche particolari di
ingegneria naturalistica, con il minor utilizzo possibile di materiali non
compatibili con l'ambiente dell'area (cemento e manufatti prefabbricati) e
limitando al minimo il taglio della vegetazione esistente. Il 7 giugno la
Provincia rilascia la sua autorizzazione (prot. n. 115241), che va ad affiancare
quella regionale paesaggistica, con prescrizioni per le opere di compensazione e
ripristino ambientale. La Provincia indica la messa a dimora, sulle nuove
scarpate, di salici nella fascia prossima del deflusso delle acque, nonché
noccioli, biancospini, rose selvatiche e sambuco nella parte restante della
scarpata. L'Ente fornisce anche i dettagli tecnici per la piantumazione, nonché
l'obbligo di manutenzione per almeno 5 anni, per il completo attecchimento. Come
si legge infine a conclusione del rapporto: "si sta provvedendo a
sopralluoghi periodici da parte dei tecnici del Settore Ambiente, volti alla
verifica degli interventi".
Cremona, 16 novembre 2004
 
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