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 Cronaca

15 Settembre, 2002
“Fuga” dei vigili urbani e manganello solo ad alcuni?
La risposta dell’Assessore Caterina Ruggeri al consigliere della Lega Nord

L'Assessore alla Polizia Muncipale Caterina Ruggeri risponde al Consigliere Claudio De Micheli

All’inizio dello scorso mese di dicembre il consigliere comunale della Lega Nord aveva presentato la seguente interrogazione a risposta scritta:
“Premesso che la situazione attuale presso il Comando dei Vigili Urbani di Cremona sta diventando ogni giorno sempre più esplosiva, dato che oramai sono numerosi i casi di vigili che tramite la mobilità hanno chiesto di poter prestare altrove la propria professionalità seguendo l’esempio di altri colleghi, evidenziando così il malcontento all’interno del Comando; rilevato che: in passato, la professionalità dei Vigili Urbani di Cremona è stata esempio per agenti di molti altri Comuni, ora accade il contrario; fino a pochi anni fa i cittadini cremonesi riconoscevano ai Vigili Urbani una costante opera di prevenzione sul fronte dell’educazione civica stradale nelle scuole, mentre ultimamente, purtroppo, vigili urbano a Cremona è diventato sinonimo di linea dura e multe; si chiede:

- Come mai alcuni agenti raggiungono le 70 ore mensili di straordinarie, con prevedibili conseguenze di stress pregiudicando il grado di attenzione degli agenti, con rischi per la propria incolumità e per quella dei cittadini;

- Come mai solo ad alcuni agenti viene fornito in dotazione il manganello;

- Come mai durante la tradizionale festa del Corpo dei Vigili Urbani vengono premiati soprattutto quegli agenti che si sono distinti per l’elevato numero di contravvenzioni, e non quelli che sono in prima linea nella lotta alla criminalità, quelli nei rilevamenti degli incidenti stradali e tutti gli altri che svolgono giornalmente con professionalità le loro mansioni assegnate”.

Nei giorni scorsi, entro il termine di trenta giorni così come previsto, al consigliere De Micheli l’Assessore alla Polizia Municipale Caterina Ruggeri ha fornito la seguente risposta:
”Non è corretto affermare che numerosi agenti abbiano chiesto di prestare altrove la propria professionalità. Quella che viene definita “fuga” ed indicata come sintomo del malessere, ricondotta al semplice dato numerico, si riduce a tre persone, ed una quarta che non fa testo, in quanto si tratta di un dipendente entrato in mobilità che ha chiesto di ritornare alla sede di origine contestualmente al suo arrivo, per ragioni famigliari. Tre persone su 78, di cui dirette alla Polizia Provinciale, rappresentano un dato fisiologico.
Il nuovo ruolo della Polizia Provinciale nel controllo della circolazione intervenuto con la Legge 214 del 1° agosto 2003 e la modernizzazione dei corpi di Polizia Provinciale introdotta dalla Legge regionale 4/2003 hanno portato i Corpi di Polizia Provinciale a creare servizi e nuclei di polizia stradale che sono stati alimentati attraverso risorse provenienti  dalla municipali. Il fenomeno ha dimensioni regionali. E’ anche significativo osservare che in occasione delle selezioni aperte allo scopo di reintegrare l’organico, sono state presentate domande di ingresso superiori ai posti resisi disponibili per mobilità.
“Non è corretto affermare che la professionalità della Polizia Municipale di Cremona sia in ribasso. Posso affermare, senza timore di essere smentita, che la Polizia Municipale di Cremona continua ad essere citata ad esempio, anche in recentissime pubblicazioni, sia per il modello organizzativo che per la gestione delle attività rivolte alla sicurezza. Aggiungo che il personale della P.M. è apprezzato per la competenza tecnica tanto che ufficiali ed agenti sono spesso richiesti come docenti delle diverse discipline presso altri Comandi di Polizia Municipale, o chiamati come docenti di progettazione didattica per la Polizia Locale dall’Istituto regionale di Formazione in materie che vanno dall’organizzazione dei servizi, alle materie tecniche, alle tecniche operative.
“Non risponde al vero che non sia riconosciuta la costante opera di prevenzione sul fronte dell’educazione stradale nelle scuole, così come non pare veritiero che la Polizia Municipale sia sinonimo di linea dura e multe. I dati che seguono testimoniano l’impegno nel progetto giovani in strada tra le cui attività rientra l’educazione stradale, ma al si là dei dati, si dovrebbe provare il calore che accompagna la Polizia Municipale nella realizzazione di una qualsiasi delle tante iniziative promesse nelle scuole di ogni e grado, dalla biciclettata con 600 bambini a conclusione del progetto di educazione stradale, fino alle giornate sulla sicurezza stradale, oppure ai concorsi del salone dello studente: ore di formazione 28; alunni n. 2.153; incontri didattici n. 174; ore aula/sperimentazione esterna 408 ore; 95 classi coinvolte; 35 scuole coinvolte; 5 gruppi giovanili coinvolti; 4 interventi con l’Area delle Politiche Giovanili.
“Anche l’affermazione che descrive la Polizia Municipale come rivolta esclusivamente a fare multe necessita di due risposte ben chiare:

L’operatore di Polizia Municipale, davanti alla violazione della legge deve intervenire. Sarebbe semmai omissivo il comportamento di coloro che davanti alla violazione delle norme si voltassero dall’altra parte;

Nella realtà cremonese i dati dimostrano come le scelte operate dal Comando non abbiano ricercato di far cassa, ma siano state in controtendenza, e si siano rivolte ad una migliore qualità dei controlli. Da un lato la scelta di portare più agenti nei quartieri, dall’altro la scelta di effettuare posti di controllo rivolti alla circolazione dinamica per accompagnare le scelte dello Stato in materia di sicurezza stradale (patente a punti) che hanno sicuramente alzato la qualità dei controlli rivolti alla circolazione ma ne hanno ridotto il numero.
“In merito al primo quesito relativo al lavoro straordinario questa è la risposta: innanzitutto occorre precisare che parte del lavoro straordinario viene recuperata e che quindi il dato di cui tenere conto è quello delle ore liquidate, che è lontano dalle 70 ore citate. Si deve poi distinguere il lavoro straordinario dal lavoro extraservizio. Con i progetti sulla sicurezza il budget di settore riguardante il lavoro straordinario negli anni si è ridotto da 8000 a circa 4000. Contestualmente attraverso i progetti finalizzati alla sicurezza, ogni anno vengono prestate volontariamente circa 10.000 ore di lavoro straordinario extra-servizio distribuite sulla maggior parte del personale. Questi progetti sono finalizzati a garantire presenza nelle manifestazioni, nelle scuole, nei quartieri, nelle serate estive con il raddoppio delle pattuglie, sono approvati annualmente dalla Giunta Comunale, inseriti nel Piano degli Obiettivi dell’Ente, nonché finanziati parzialmente dalla regione Lombardia. Il fatto che molti dipendenti scelgano di partecipare è solo lodevole. In caso contrario la città fruirebbe di circa 10.000 ore di vigilanza in meno, rivolte alla sicurezza ed alla prevenzione della microcriminalità. Riguardo ai rischi per l’incolumità degli agenti e dei cittadini dovuta allo stress derivante dal lavoro straordinario, è doveroso precisare che la prestazione di lavoro straordinario avviene in modo volontario e concordato con i dipendenti interessati.
“In merito al secondo quesito riguardante la dotazione di presidi difensivi questa è la risposta: Premetto che il Comando di P. M. di Cremona non è dotato di manganelli, ma di bastoni estensibili privi di qualunque impatto visivo in quanto obbligatoriamente portati retratti ed assicurati alla cintura. Questi presidi difensivi sono dati in dotazione solo ad alcuni agenti in quanto il Consiglio Comunale ha stabilito, con l’approvazione del regolamento sull’armamento della Polizia Municipale, che l’assegnazione di tali presidi avvenga su espressa disposizione del Comandante solo per particolari servizi dallo stesso individuati. Conseguentemente solo gli agenti comandati per tali servizi sono dotati giornalmente di bastone estensibile. Tutti gli addetti ai servizi di polizia stradale e del territorio sono dotati di spray. Per completezza di informazione circa l’impegno per la sicurezza degli operatori, evidenzio che il Comando di Cremona, primo in regione Lombardia, ha provveduto alla formazione di tre istruttori di bastone estensibile per potere gestire la formazione in materia di tecniche operative, quindi ha provveduto ad addestrare il personale mettendo tutti gli addetti abilitati nelle condizioni di potere, di fronte a particolari servizi che richiedano la necessità, utilizzare i presidi difensivi previsti dal Regolamento. Nel 2003 e nel 2004 12 ufficiali e 55 agenti hanno conseguito l’abilitazione all’uso del bastone tattico.
“In merito al terzo quesito relativo alla supposta premiazione dei soli agenti più attivi sul versante dell’accertamento di violazioni la risposta in questo caso è particolarmente sintetica, in quanto da una verifica delle premiazioni effettuate nel 2004 risulta che le motivazioni attengono alla valutazione di interventi di particolare valore o per il riconoscimento profuso in attività che, non essendo eclatanti ma meritevoli, non sarebbero diversamente riconosciute”. 

 


       



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