15 Settembre, 2002
"La musica è nell'aria che respiriamo"
In Commissione Cultura la riforma Moratti
 "I piani di studio dei licei debbono includere la cultura
musicale". E' questo l'indirizzo che ha prevalso dopo un animato dibattito
in Commissione Cultura, convocata ieri sera da Sandro Gugliermetto, alla
presenza degli Assessori Denis Spingardi e Pietro Morini e del Prof. Daniele
Sabaino dell'Università degli Studi di Pavia e dei consiglieri provinciali
Antonella Poli (Fi), Cesare Mainardi (Ds), Carlo Rusca (Fi), Walter Longhino
(Lega), Andrea Ladina (Verdi), Pierfranco Patrini (Udc), Giovanni Sgroi (An),
Cristina Manfredini (Ds).
La discussione prendeva le mosse dalla mozione presentata da Gugliermetto.
"Non è un attacco politico generalizzato alla Riforma Moratti - ha detto
il consigliere / musicologo -. Riflettiamo solo su un aspetto del dispositivo
che limita l'insegnamento della musica al liceo musicale, con sgomento del mondo
universitario, musicale e artistico". " Sono 15 mila le firme raccolte
- ha indicato Sabaino -". I due esperti hanno poi denunciato il fatto che
il processo di riforma di questi anni ha puntato tutto sui conservatori e ora
sui licei musicali. "Si insegna a suonare uno strumento, non si fa più
cultura, ponendo una divisione inaccettabile, quando nei licei tecnologici si
mantengono, e a ragion veduta, materie come filosofia e storia dell'arte - ha
detto Sabaino".
L'Assessore Spingardi ha insistito molto sulla pari dignità tra discipline. Ha
ricondotto invece ad una questione di principio il dibattito l'Assessore Morini,
convinto che "la musica sia nell'aria che respiriamo" e che sia
"formativa a prescindere", rientrando dunque in un progetto di
formazione inclusivo. "Quella della Moratti è invece una riforma esclusiva
e semplificativa del sapere - ha detto -. Dovevano tagliare delle ore. Non hanno
fatto ragionamenti tanto raffinati. Evitiamo noi una guerra tra poveri
sull'importanza delle materie". Ha promesso "malizia" la
Manfredini: "E' una riforma 'contro': contro la Berlinguer che giustamente
aveva inserito la musica in tutte le scuole". Per lei è sbagliato
soprattutto: "includere la musica nei piani didattici che vanno dalla
materna a 13 anni, per poi fermare tutto, come se la musica non fosse un
linguaggio fondamentale per un adolescente!". Per il "valore
terapeutico della musica", Andrea Ladina ha insistito affinché almeno nei
licei psicoterapeutici si torni a studiare questa materia.
La minoranza ha tentato una contro difesa. Rusca ne ha fatto una questione di
ore. Poli è d'accordo nel tener conto del valore formativo e culturale della
musica, ma ritiene non abbia senso introdurre un'ora in tutti i licei. Per Sgroi,
va fatto un di integrazione della cultura musicale all'interno delle discipline
esistenti, per "capitalizzarne la conoscenza", perché: "un'ora o
nulla è la stessa cosa sul piano didattico, ma non finanziario". Patrini
ha chiesto con un emendamento che traduca coerentemente al ruolo dei consiglieri
provinciali un appello a riconsiderare il valore formativo della musica nella
storia del sapere: "quante ore insegnarla, da chi, se integrata ad altre
materie o altro non è compito nostro dirlo!". Su queste
considerazioni erano alla fine tutti d'accordo.
Cremona, 17 febbraio 2005
 
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