ASHA EL KARIB - Sudanese, dirigente di Acord (ONG africana che lavora per i
diritti delle donne)
Giovedì 17 marzo 2005 - ore 18.00 - Sala Forum (Piazza Giovanni XXIII, 1)
promuovono: Acli, Arci, Caritas, Ipsia, Mani Tese, Pax Christi, Emergency,
Tavolo Territorile contro la guerra, CISVOL
col patrocinio di: Comune di Cremona - Provincia di Cremona
Asha EL Karib
Quando Asha EL Karib parla del Sudan, un paese devastato da più di 40 anni
di guerra civile, parla di una storia di disperazione ma anche di speranza, di
gente che lotta per la pace ed la giustizia.
Asha è una madre, una professionista e una attiva femminista profondamente
impegnata nel ricostruire la società civile del
Sudan. È dirigente di ACORD, una Ong africana per la
cooperazione e lo viluppo, attiva dal 1979 che lavora in partenariato anche
con Mani Tese.
Come membro dell'Unione delle Donne sudanesi (un'organizzazione
smantellata dal governo), fin da giovane, imparò a conoscere i
molti modi con cui le donne sono emarginate ed oppresse. Nel suo dottorato
di ricerca ha studiato il ruolo delle donne nell'agricoltura e nella sicurezza
alimentare, un ruolo che è stato sempre invisibile, anche se
fondamentale. Gradualmente poi, il suo interesse di lavoro si è spostato verso
i diritti politici e verso i diritti di genere (sociali e
riproduttivi).
Asha ha dato vita ad un “Centro di genere per la ricerca e il training”
che fa analisi e informazione sull’aspetto femminile della povertà, sul ruolo
delle donne nell’educazione e nella forza lavoro e sul loro contributo per la
soluzione del conflitto sudanese. Così Il “Centro di genere” interviene nei
dibattiti nazionali, sul tema della democrazia, dei diritti, della povertà e
della costruzione della pace.
Asha riconosce la condizione subordinata delle donne africane e ne documenta
la situazione all’interno delle rispettive organizzazioni internazionali. Ha
recentemente condotto per ACORD uno studio, sulla sensibilità di
genere, riguardante cinque paesi e ha dato un contributo importante per
una comprensione pan-Africana delle esperienze delle donne che vivono nei
conflitti.
Lavora insieme ad organizzazioni e network internazionali femminili su un
problema che è molto sentito in Sudan: i diritti riproduttivi, in particolare
la pratica delle mutilazioni genitali femminili, una pratica che è condannata a
livello internazionale.
Quando Asha parla degli effetti negativi della Sharia sia sulle musulmane che
sulle donne cristiane nel nord e nel sud del Sudan, sostiene che esse devono
battersi insieme per la democrazia e l'uguaglianza. Da femminista, sogna di
rompere le barriere e gli steccati (di genere, etnia, classe, religione,
geografia) che minacciano il senso di unità delle donne e la trasformazione
della società.
La sua grande fiducia è per le donne africane, in quanto determinanti per il
cambiamento sociale e per la pace.