Egregio Direttore,
recentemente alcuni giornalisti sono stati espulsi da Cuba dove si erano
recati (peraltro con un semplice visto turistico e perciò sotto diversa specie)
per seguire i lavori del Congresso di una Organizzazione di “dissidenti” che
era stata regolarmente autorizzata dalle locali autorità.
L’espulsione è avvenuta nei modi canonici previsti dalla consuetudine
internazionale e senza alcun maltrattamento. Per capirci meglio, essi non sono
stati malmenati come accadde in Israele, nell’indifferenza generale, ad alcuni
Deputati italiani che volevano avvicinarsi al muro della Vergogna.
Le curiosità che avremmo potuto nutrire sulla natura politica di quel
Congresso ci sono state ampiamente soddisfatte dalle parole pronunciate in
apertura dei lavori da un Delegato che ci ha tenuto a ringraziare profondamente
“…i nostri fratelli in esilio, il governo americano e la Sezione di
interessi degli Stati Uniti all’Avana”.
Ipse dixit e noi ne prendiamo atto.
Allo stesso tempo prendiamo ancora una volta atto che è in corso un’ennesima
campagna anticubana, anticastrista e anticomunista. Una campagna di
criminalizzazione contro Cuba e la sua rivoluzione che ancora e malgrado tutto
resiste; una campagna di provocazione che noi comunisti respingiamo con forza
così come con forte e sicura determinazione riaffermiamo a Cuba, al suo governo
e al suo popolo la nostra fraterna solidarietà.
La Federazione del P.d.C.I. di Cremona