15 Settembre, 2002
Questa è una battaglia per la democrazia
Il discorso di Prodi ai parlamentari dell'Unione - la truffa elettorale - Apri l'allegato e scopri l'imbroglio
Questa è una battaglia per la democrazia
Onorevoli senatori, onorevoli deputati,
nella storia delle nazioni e dei parlamenti ci sono dei momenti nei quali ad essere in gioco è niente meno che la democrazia.
Questo, per l’Italia, per la nostra patria, per il nostro parlamento è uno di quei momenti.
Non è un caso che l’attacco alla nostra democrazia sia portato mirando alla legge elettorale, allo strumento attraverso il quale si esprime la volontà popolare.
Non è un caso che questo attacco punti a stravolgere l’esito atteso della consultazione elettorale, che punti ad alterare gli equilibri parlamentari che si prevede possano emergere dal voto della prossima primavera.
Non è un caso, perché il Parlamento è il cuore della democrazia liberale.
E grida vendetta al senso comune, al valore del termine libertà, che questo attacco sia portato da chi di quel nome, “libertà” ha cercato di fare la propria bandiera.
Signori della destra, avete perso il diritto di chiamarvi “Casa delle libertà”.
Onorevoli senatori, onorevoli deputati,
quello che si sta cercando di compiere è niente meno che un colpo di mano.
Non mi inoltrerò nella spaventosa e intricata foresta della proposta di riforma elettorale depositata dalla destra. Non lo farò perché mancherebbe il tempo per descriverne tutti gli orrori e tutte le incongruenze. Non lo farò, soprattutto perché è una proposta che non merita neppure di essere discussa.
Una proposta che deve essere semplicemente respinta.
Quella proposta dalla destra è una riforma elettorale che equivale a un furto.
Il furto dei voti dei cittadini che avranno dato il loro consenso a forze che non avranno raggiunto la soglia del 4 per cento.
Il furto dei voti, dei tanti voti in più che la coalizione vittoriosa potrebbe vedersi togliere come premio alla coalizione sconfitta.
Il furto della vittoria stessa, perché si arriverebbe sino a consentire alla minoranza di divenire maggioranza, a chi ha perduto di trasformarsi in vincitore.
Il furto, infine, della volontà del popolo italiano che nel 1993, in un referendum, scelse il sistema maggioritario proprio per conquistare il diritto di scegliere col proprio voto il governo del paese.
No, colleghi ed amici, mai nella nostra storia parlamentare si è vista una cosa simile.
Mai, se non vogliamo con la memoria andare indietro ai tempi bui della nostra storia nazionale.
Tempi nei quali la democrazia fu ridotta ad essere un frutto troppo Acerbo.
Acerbo scritto con la A maiuscola.
Una truffa, una legge truffa attraverso la quale si vuole cambiare la legge elettorale perché si ha paura di perdere.
Questo è ciò che hanno avuto l’ardire e la vergogna di proporre, di mettere nero su bianco nelle carte di questo Parlamento.
Una truffa per oscurare le loro difficoltà ad affrontare i problemi veri del paese.
Il rilancio dell’economia, la tutela delle famiglie la difesa del risparmio, la preparazione di una legge Finanziaria all’altezza dei problemi del paese.
Su questi temi noi sfidiamo la destra, questa brutta destra che non è in grado di governare l’Italia.
Si preoccupino dei giovani che vivono nella precarietà e non riescono a crearsi una famiglia, a costruire un progetto di vita!
Dei lavoratori che perdono l’occupazione o che temono di poterla perdere domani.
Delle famiglie che, arrivate alla terza settimana del mese, sono costrette a tagliare i loro consumi essenziali, a risparmiare sulla pasta e sul latte.
Pensino agli studenti, agli insegnanti, ai quali stanno offrendo una scuola ingenerosa.
Pensino agli anziani, ai malati, ai più deboli.
Pensino alla giustizia che stanno abbandonando a se stessa, per sistemare le posizioni dei loro amici.
Pensino alle imprese, alla sicurezza, all’ambiente, al buono nome dell’Italia in Europa e nel mondo.
Su questo piano, su queste cose noi sfidiamo questo governo e questa maggioranza.
Onorevoli senatori, onorevoli deputati, spetta a voi decidere i modi attraverso i quali contrastare in Parlamento i propositi della destra.
Nel prendere le vostre decisioni avrete il sostegno non solo di tutta l’Unione ma anche di tutte le italiane e di tutti gli italiani che hanno a cuore la democrazia.
Avrete il sostegno di tutti cittadini che continuano a credere che non ci sia democrazia se non c’è rispetto delle regole.
E regola prima di un paese, di una società, di una democrazia ordinati è che le regole del gioco si stabiliscono insieme.
Non si cambiano quando la partita sta per iniziare.
Non si cambiano per alterare il risultato di una partita che si ha paura di affrontare, che si pensa di perdere.
Quando noi, noi del centrosinistra, nella scorsa legislatura, pensammo di modificare la legge elettorale, ci fu chiesto di fermarci, di non procedere da soli.
E noi, allora, quell’invito dell’altra parte lo raccogliemmo.
Rispettammo una legge basilare della democrazia liberale, il principio, cioè, che le regole del gioco istituzionale si scrivono tutti assieme.
E fummo fedeli a noi stessi che quel principio lo avevamo ripreso nella scheda numero uno del programma dell’Ulivo.
Ma c’è di più. Nelle grandi democrazie, le leggi elettorali durano per lunghi periodi di tempo.
Non perché manchino l’ingegno o la fantasia di proporne delle nuove. Ma perché le leggi elettorali non sono fatte per servire le mutevoli convenienze di chi, di volta in volta, detiene il potere.
E quando c’è qualcuno, anche nelle grandi democrazie, che cerca di giocare con le regole, per alterare a proprio favore il disegno dei collegi o i sistemi di voto, il risultato finale è sempre che perdono tutti, perde la democrazia.
Onorevoli senatori, onorevoli deputati, lo ripeto. Spetta a voi, ai vostri gruppi parlamentari stabilire i modi attraverso i quali impostare la battaglia parlamentare.
Io so che in questa battaglia voi vi impegnerete immediatamente, a partire da oggi.
E so che questa battaglia voi la condurrete con il massimo impegno, con tutti gli strumenti che i regolamenti parlamentari consentono.
Perché questa è una battaglia per la democrazia.
E niente è più prezioso della democrazia.
Con voi, al vostro fianco, ci saranno i cittadini italiani che comprenderanno e appoggeranno la vostra battaglia, la vostra resistenza.
A loro, agli italiani e alle italiane, si rivolgeranno, insieme, compatte, tutte le forze dell’Unione.
Poco importa che esse, a proposito dei sistemi elettorali, possano avere preferenze diverse.
Quella che si apre oggi è una battaglia per la democrazia nella quale all’interno dell’Unione non esistono distinzioni.
Tra poco più di un mese, il 16 ottobre, si terranno le elezioni primarie.
Sono elezioni che abbiamo voluto, che abbiamo organizzato per dare ai cittadini italiani la possibilità di scegliere direttamente chi dovrà guidare il governo del paese se l’Unione vincerà le elezioni.
Le primarie sono un grande esercizio di partecipazione e di democrazia.
Con il loro tentativo di stravolgere la legge elettorale, di impedire agli elettori di vedere il proprio voto espresso nel risultato finale, la destra ha trasformato le primarie in un atto di difesa della democrazia.
Onorevoli senatori, onorevoli deputati, care amiche e cari amici, su di voi ricade una grande responsabilità.
A voi compete la responsabilità di restituire onore al Parlamento e decoro alla democrazia italiana.
 
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