15 Settembre, 2002
La donna nell’Islam
Un delicato rapporto tra tradizione e modernità - Convegno della Provincia
Promosso dalla Provincia di Cremona
La donna nell’Islam
Un delicato rapporto tra tradizione e modernità
La Provincia di Cremona ha promosso un convegno sulla Donna nella civiltà islamica. L’incontro, a Palazzo Trecchi, ha suscitato l’interesse di un numeroso pubblico.
"Dobbiamo pensare alla globalizzazione non solo come un fenomeno economico – afferma Giorgio Toscani, Assessore provinciale alle Attività Produttive, Lavoro,e Formazione Professionale – ma, soprattutto al suo significato sociale e culturale. Dobbiamo conoscere meglio i Paesi e le genti, capirli e conoscerli. Il convegno di oggi fa di queste indicazioni una ragione di metodo e affida, a chi ha una conoscenza approfondita del mondo islamico, l’analisi di questa realtà, per confrontare le nostre opinioni,e rendere più consapevole il nostro modo di pensare e di agire".
La questione femminile è elemento imprescindibile per comprendere, a fondo, la cultura musulmana.
"È difficile tracciare un quadro completo della situazione femminile senza ricadere nei luoghi comuni – spiega Kaled Fouad Allam, docente presso l’Università di Trieste - dal momento che, l’ultimo secolo ha visto una situazione in profondo divenire in cui si sono alternati l’anelito al rinnovamento e il legame con le proprie tradizioni. La questione femminile è al centro delle problematiche che investono l'innovazione e l'identità nelle società musulmane; essa coinvolge un insieme di temi relativi al diritto, alle prassi sociali, alla cultura e all'antropologia".
Si può anzi affermare che la relazione tra le donne e l'islam è strategica per il cambiamento e lo sviluppo del mondo musulmano, perché il trasformarsi dell'identità femminile è in grado di avviare mutamenti nell'intera società.
"Spesso la violenza subita dalle donne – continua Lilia Zaouali, storica tunisina - è il sintomo di una reazione ai mutamenti n corso, alle loro lotte e rivendicazioni. E il ritorno a una prassi religiosa - che si esprime attraverso comportamenti come, ad esempio, l'uso dello higab, il velo islamico - non va letta unicamente come ritorno alla identità tradizionale, ma anche come volontà di esprimere un nuovo ruolo in una società dilaniata tra tradizione e modernità.
Questo riferimento al Corano, in realtà ne tradisce lo spirtito più profondo. Quattordici secoli fa, quando furono elaborate, queste regole rappresentavano uno straordinario strumento di emancipazione femminile e di crescita sociale. Oggi, paradossalmente, una adesione troppo severa a questi principi, rischia di acuire la crisi della ragione giuridica della poplazione femminile. Il processo di rinnovamento, poi, non è purtroppo parimenti evoluto nelle diverse aree del mondo islamico".
"Dobbiamo evitare di cadere nei luoghi comuni – conclude Giorgio Toscani – che, talvolta portano a valutare in modo non corretto le problematiche che ci circondano. I Paesi dell’area mediterrane, devono guardare a queste realtà con ancora maggiore attenzione dal momento che, per vicinanza geografica, ancora più di altri sono chiamati a stabilire un contatto con il mondo islamico".
 
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