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						 15 Settembre, 2002  
						«Con l'occhio della mente»  
						Le opere di Giancarlo Braghieri in mostra a palazzo Comunale
  
                      
Sabato 25 novembre, alle ore 11, nella Sala Alabardieri di Palazzo Comunale 
sarà inaugurata la mostra di pittura "Con l'occhio della mente", con opere 
dell'artista Giancarlo Braghieri. La mostra, curata da Tiziana Cordani, rimarrà 
aperta sino al 10 dicembre prossimo e sarà visitabile, ad ingresso gratuito, dal 
lunedì al sabato dalle 9 alle 18, la domenica e giorni festivi dalle 10 alle 18. 
Presente l'Assessore alle Attività Culturali Gianfranco Berneri, interverrà 
Stefano Fugazza, Direttore della Galleria Ricci Oddi di Piacenza. L'iniziativa 
si colloca tra le mostre dedicate periodicamente ad autori viventi che vengono 
scelti da un'apposita commissione di esperti. 
 
Giancarlo Braghieri è nato a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, nel 
1930. Ha frequentato l'Istituto gazzola di Piacenza sotto la guida di Umberto 
Concetti, l'Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno saetti. 
Ha tenuto Mostre Personali e collettive in numerose città italiane e all'estero 
(Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Germania). Sue opere si trovano alla 
Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Per l'Università Cattolica del 
Savro Cuore di Piacenza ha realizzato un importante ciclo di dodici opere 
allegoriche. 
 
Così scrive la curatrice della mostra, Tiziana Cordani: "La Morte, la Vita, la 
Passione, Eros e Thanatos, la Urbis dell'uomo che svela i segreti del Dio, la 
Condanna, l'Eternità: sono queste le tappe di un mito, quello di Sisifo l'Astuto 
o sono le tappe di un qualunque percorso umano con le sue cadute e le sue 
apparenti vittorie? Ovvero sono le diverse tematiche di una ricetta artistica 
tanto appassionata ed appasionante, tanto antica quanto moderna, tanto sofferta 
quanto fascinosa? Ognuno può azzardare la propria risposta, così che niente 
affatto stupisce che l'arte, in passato come oggi, se ne occupi e prenda tutto 
questo a pretesto creativo: il maestro piacentino Giancarlo Braghieri dedica, 
coerentemente a tanta parte della sua produzione passata, proprio a questa 
assillanete realtà un incerto ciclo pittorico che fa del mito di Sisifo e della 
sua lettura un segno di sostanziale continuità. Da un passato remoto e pure 
vivo, dall'età classica e dai suoi miti, paiono scaturire le figure appassionate 
dell'artista piacentino, le sue forme sensuali e, soprattutto, la forza 
primordiale delle sue complesse composizioni figurali. Intrecciate in una 
dinamica di rapporti che si sollecitano e si intersecano violentemente, le 
"figure-anima" di Braghieri si strappano le maschere, si denudano ferite e 
palpitano di una vita crudele ma inarrestabile. Breghieri non dipinge soltanto 
un racconto, e dei più drammatici, ma urla, con i colori che scorrono in larghe 
pennellate come il sangue in un corpo giovane, il fluire mirabile della vità e 
il suo eterno, perenne complotto per vincere la guerra finale, strappando alla 
Morte il suo divino potere. Così talvolta, l'arte dei genuini artisti "parla" 
per tutti gli uomini". 
 
[L'immgine allegata: Viaggio a Reims 2005-2006]  
 
 
 
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