News e informazioni da Cremona e dalla Lombardia
Home page Scrivi  
 
  Benvenuto nel circuito WELFARE NETWORK
Europa, notizie e attualità sul welfare News di politica e attualità dall'Italia News dalla Lombardia Notizie sul Welfare, Diritti e Sociale
 
Chi siamo Forum Fotogallery Link Contatti Collabora con noi

... Welfare canali
Agenda
Angolo del dialetto
Arte
Associazioni
Attualità
Buone Notizie
Comune di Cremona
Costume
Cronaca
Cultura
Dai Partiti
Dal Mondo
Economia
Eventi
Giovani
In Breve
Lavoro
Lettere a Welfare
Mediateca
News dai partiti
Petizioni attive
Politica
Provincia di Cremona
Racconti
Società
Storia Cremonese
Ultimissime
Varie
Volontariato
ARCHIVIO WELFARE
 ... In Breve
... e inoltre
Banca della Solidarietà
I sondaggi
Fotogallery
Banner kit






















 Politica

15 Settembre, 2002
Alitalia, chi pagherà i conti della *cordata elettorale* (di Eugenio Scalfari su www.repubblica.it)
Berlusconi, per come racconta la cronaca e come lo ricordo io che fui anche testimone diretto, e’ stato l'inventore delle cordate fasulle.

BERLUSCONI, per come racconta la cronaca e come lo ricordo io che fui anche testimone diretto, e’ stato l'inventore delle cordate fasulle.
La piu’ celebre fu quella della Sme, passata anche sui tavoli della giustizia civile e penale. Per bloccare il contratto gia’ firmato tra De Benedetti e l'Iri, s'invento’ un'inesistente cordata guidata da un suo prestanome, certo Scalera, che rimise in gioco l'accordo per il tempo necessario a riaprire il gioco.
Poi Scalera scomparve, scomparve fisicamente, e la cordata Fininvest-Ferrero-Barilla ne prese il posto, ma era fasulla anche quella. Alla fine lui si ritiro’ e Ferrero-Barilla si divisero le spoglie della Sme.

In quel caso la Fininvest non aveva altro interesse che fare un favore politico a Craxi. Il compenso fu il famoso decreto soprannominato "decreto Berlusconi" con il quale il governo blocco’ la sentenza della Corte Costituzionale autorizzando le televisioni Fininvest a trasmettere in barba alla sentenza della Corte e dei tribunali che le avevano emesse.

Non fu il solo caso. Ce n'erano stati altri all'epoca della guerra di Segrate, che vide ancora una volta opposti lui da un lato e la Cir di De Benedetti dall'altro e che culminarono nel famoso "lodo Mondadori" anch'esso transitato sui tavoli della giustizia civile e penale con esiti a volte a lui favorevoli a volte contrari, sepolti infine dalla prescrizione.

Il personaggio e’ dunque coniato in questo modo, se ne infischia dei conflitti d'interesse, se ne infischia delle leggi e se ne strainfischia delle norme europee. Guarda al sodo, al suo interesse, animato dall'istinto del combattente e dagli spiriti animali d'un capitalismo senza regole.

Pero’ questa volta non gioca sul tavolo delle tre carte. Questa volta - credetemi - fa sul serio.
La cordata italiana lui la vuole veramente e riuscira’ a farla decollare in un modo o in un altro, magari imbarcando per la strada i tedeschi o i fondi americani o qualche arabo di quelli che lui conosce.

Questa volta gioca da presidente del Consiglio "in pectore". L'Alitalia la considera cosa sua e considera cosa sua anche l'hub di Malpensa e quello di Fiumicino. Considera cosa sua i sindacati di Alitalia e quelli della Sea. Anche di Linate. Anche i dieci aeroporti che infiocchettano il lombardo-veneto da Bergamo a Treviso.

Si e’ calato interamente nella figura del leader autoritario preconizzato da Giulio Tremonti. Decide la politica, l'economia segue. Il mercato, se ostacola i suoi disegni, vada a farsi fottere. E se necessario vada a farsi fottere anche l'Europa tecnocratica.
Dio, Patria, Famiglia e ora anche Alitalia. Tremonti dixit.

* * *

E’ opportuno a questo punto valutare oggettivamente i costi dell'operazione cominciando dall'Alitalia e dal piano industriale presentato da Air France, che prevede un investimento immediato di due miliardi di euro.

Questa cifra e’ la somma di 150 milioni di esborso per gli azionisti di Alitalia, piu’ 600 milioni di rimborso delle obbligazioni emesse da quella societa’, piu’ l'assunzione dei debiti che figurano nel bilancio della Compagnia di bandiera.
Air France si e’ anche impegnata a ricapitalizzare l'azienda con un miliardo di capitale. E fanno tre. Ci vogliono dunque tre miliardi per assumere il controllo di Alitalia e assicurarle il capitale di funzionamento. Ma resta che la Compagnia continuera’ a perdere a dir poco 350 milioni l'anno se non sara’ risanata e rilanciata.

Il corso Spinetta, che fa l'amore col progetto Alitalia ormai da quindici anni, prevede di portare la societa’ al profitto entro cinque anni col taglio degli esuberi, il rinnovamento della flotta, l'abbandono di Malpensa e un investimento complessivo di 6,5 miliardi entro il 2013 nel quadro di un grande gruppo che comprende Air France, Klm, e la stessa Alitalia.
L'impegno totale dell'acquisto e del rilancio contempla dunque 10 miliardi di investimenti. Queste sono le cifre di partenza.

* * *

Ma per una cordata patriottica che abbia come obiettivo di rilanciare non solo Alitalia ma anche Malpensa tutelando i sindacati interni delle due aziende senza tuttavia smantellare Linate e tanto meno gli altri aeroporti padani, il costo dell'investimento non si ferma qui.

Senza eliminare gli esuberi non si risana un bel niente. Quanto a Malpensa le perdite attuali ammontano a 200 milioni annui. Per arrivare all'aeroporto partendo da Milano si impegna un'ora e venti minuti. Ci vogliono quindi altri investimenti indispensabili in strada e ferrovia. I diritti di traffico dell'Alitalia dovranno poi essere divisi tra i tre aeroporti di Malpensa, Fiumicino e Linate. La Sea non ha un soldo e deve essere ricapitalizzata.

Non si e’ dunque lontani dal vero ipotizzando che la cordata patriottica dovra’ darsi carico di almeno altri 4 miliardi entro il 2013, da aggiungere ai 10 previsti da Air France. Totale quattordici. Ammesso che due hub siano un peso sostenibile.
Non mi sembra che Toto sia affidabile per un'impresa di queste dimensioni né mi sembra che Banca Intesa si possa accollare da sola una responsabilita’ di questo genere.

I nomi chiamati in causa e cioe’ Ligresti, Bracco, Soglia, Moratti, Fininvest, Della Valle, possono mobilitare l'un per l'altro 200 milioni a testa. Sapendo che nessuno di loro guidera’ l'operazione. Cordata patriottica, appunto. Come la fede d'oro per finanziare la conquista dell'Impero.

Comunque un miliardo o giu’ di li’. Ne mancano almeno altri tredici. Ma il leader patriottico non bada a queste quisquilie. Lui guidera’ il governo, su questo non ha dubbi. E’ in grado di compensare chi lo aiuta. Trovera’ il modo. E poi c'e’ lo Stato. Lo Stato paghera’. Il rischio e l'investimento saranno distribuiti sulle spalle dei contribuenti e dei risparmiatori. Sara’ lanciato un prestito obbligazionario. Si formera’ un consorzio di banche. Al Tesoro ci sara’ Tremonti il creativo. Tremonti il protezionista. Tremonti il colbertiano. Che vuole la politica autoritaria alla testa dell'Europa e dell'Italia. Amico di Sarkozy. La Cassa Depositi e Prestiti avra’ un ruolo. Mediobanca anche.

Naturalmente le risorse che saranno gettate su Alitalia-Malpensa dovranno essere sottratte da altri impieghi. Ma la decisione e’ politica. Se il Capo e’ d'accordo, si va alla guerra e cosi’ sia.
Dio, naturalmente, e’ con noi e intanto ci fara’ vincere le elezioni, che e’ cio’ che conta.

* * *

I sindacati incontreranno Spinetta il 25 prossimo, dopodomani. Forse sul cargo tratteranno (cinque vecchi aerei, 135 piloti per guidarli, 200 milioni di fatturato annuo, 70 milioni annui di perdita). Forse si aprira’ uno spiraglio sugli esuberi di AZ Servizi e sul tempo di dismissione.

Se rompono la crisi sara’ immediata. Se rompono si assumono i rischi della rottura perché Spinetta e’ stato chiaro su questo punto: senza l'accordo con i lavoratori mi ritiro. E' un ricatto? A me sembra un dato di fatto e un segno di considerazione. Ma ognuno decide con la sua testa.

Puo’ darsi pero’ che i sindacati non rompano, che il piano industriale francese li convinca, ma che abbiano bisogno di qualche giorno per perfezionarlo.
Puo’ darsi che cinque giorni, dal 25 al 31 marzo, non bastino. Puo’ darsi che ne vogliano dieci o giu’ di li’. Spinetta concedera’ quei pochi giorni fissando una data certa e accettata? Prodi e Padoa-Schioppa accetteranno una proroga breve con data prefissata e non superabile?

Esprimo un'opinione personale: una proroga di cinque o sei giorni oltre il 31 marzo sembra accettabile. Oltre quel limite non lo e’.
Quanto al prestito che Berlusconi chiede al governo, Prodi ha gia’ detto che non si puo’ fare se non e’ garantito da un soggetto bancabile. La Ue vieta operazioni di prestito a rischio da parte di un governo ad una societa’ per azioni.

Al di la’ di questo non ci sono altri orizzonti che l'amministrazione controllata. Significa congelamento dei debiti, nomina d'un commissario giudiziale, risanamento con vendita delle poche attivita’ e concordato con i creditori. Esuberi? Da quel momento la controparte dei sindacati sara’ il commissario. La flotta continuera’ a volare? Cosi’ come Parmalat continuo’ a produrre il suo latte e i suoi yogurt?

C'e’ una differenza di fondo tra i due casi: la gestione di Parmalat era attiva ma il capitale finanziario non c'era piu’. Per Alitalia invece il capitale finanziario non c'e’ piu’ e la gestione e’ in pesante passivo.
Affinché la flotta continui a volare occorre che i fornitori vendano il carburante a credito, la manutenzione e il personale di volo e di terra lavori senza sapere se a fine mese gli stipendi saranno pagati. Una situazione ovviamente impossibile quale che siano le opinioni in proposito di Giordano, Diliberto e Pecoraro Scanio.

Berlusconi strillera’ e con lui Fini. E con loro Formigoni e la Moratti che sono tra i principali responsabili del flop di Malpensa. E gli elettori?
Nessuno puo’ dire quale sara’ l'effetto dell'affaire Alitalia-Malpensa sugli elettori del Nord. Forse la maggioranza se ne infischia o forse no. Quanto agli industriali, e’ un fatto che in quindici anni da quando dura quest'agonia sotto quattro diversi governi, gli industriali del Nord nessuno li ha visti. Avevano altri pensieri. Li vedremo oggi? Daranno oro alla Patria? In barba al mercato?
Col solo vantaggio d'essere i finanziatori di Berlusconi?

Tutto e’ possibile. Nel 1921 finanziarono Mussolini pensando che sarebbe stato una marionetta nelle loro mani. Non fu cosi’, ma quando se ne accorsero era troppo tardi. Dovettero aspettare vent'anni e una catastrofe epocale.
Qui se ne preparano altri cinque e siamo ancora alle prese con lo stesso leader, lo stesso personale politico, la stessa Lega, lo stesso Fini, gli stessi "ascari" con i cannoli o senza cannoli.

Ma il popolo e’ sovrano. A volte decide per il suo bene, a volte si da’ il martello sui piedi, a volte resta a casa a guardare lo spettacolo dalla finestra. E questa e’ la cosa peggiore che possa accadere.

(23 marzo 2008)

 


       CommentoFonte La Repubblica



 Invia questa news ad un'amico Versione stampabile Visti: 3607 | Inviati: 0 | Stampato: 72)

Prossime:
SEN.CE ANNA FINOCCHIARO , NO ALLA MANOVRA – 15 Settembre, 2002
Salini, un uomo solo al comando di Giuseppe Tochio – 15 Settembre, 2002
La Manovra cancella il sistema idroviario Cremona Mantova – 15 Settembre, 2002
Discarica di amianto di Cappella Cantone: Alloni (PD) critica Regione, Provincia e Comune – 15 Settembre, 2002
IL CRISTIANESIMO ANTIEVANGELICO DELLA LEGA di Sergio Paronetto * – 15 Settembre, 2002

Precedenti:
Paolo Bodini: la mia attività parlamentare – 15 Settembre, 2002
Fisco. Professori allo sbaraglio (di Stefano Fassina) – 15 Settembre, 2002
Michele Salvati: Idee alla Blair, la rottura c'è – 15 Settembre, 2002
Ottimo segno, in Spagna e in Francia vince la sinistra – 15 Settembre, 2002
Il Cavaliere senza pudore – 15 Settembre, 2002


... in WelfareCremona



... Novità








 Il Punto
44°Rapporto Censis. Un inconscio collettivo senza più legge, né desiderio ( di Gian Carlo Storti)
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società italiana sembra franare verso il basso


 La biblioteca di welfare
Verso il destino, con la vela alzata
Lo ricordo qui con un brano tratto dalla sua rubrica “Colloqui col padre"


 Scuola... parliamone!
Ata. Sottoscritto il contratto per il compenso una tantum di 180 euro
Il Miur prevede il pagamento nel mese di febbraio 16/12/2010


 Welfare Per Te
COMPLETATA LA CONSEGNA DELLE STUDENT E UNIVERSITY CARD
E' stata completata in questi giorni la consegna, negli istituti superiori cittadini e nellele sedi universitarie, delle student e delle card.

... Fotogallery
La Fotogallery di
Welfare Cremona


Ultima Vignetta
... Speciale on line
- Previsioni del tempo
-
Libri
-
Programmi TV
-
Lotteria
-
Oroscopo
-
Cambia Valuta
-
Euroconvertitore
-
Traduttore
-
Paginebianche
-
Paginegialle
-
Borsa
... Novità




| Home | Chi siamo | Collabora con noi | PubblicitàDisclaimer | Email | Admin |
www.welfarecremona.it  , portale di informazione on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 392 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti
La redazione di Welfare Cremona si dichiara pienamente disponibile ad eliminare le notizie che dovessero violare le norme sul copyright o nuocere a persone fisiche o giuridiche.
Copyright Welfare Cremona 2002 - 2009